Finasteride, Dutasteride e problemi sessuali

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 Quest’associazione molto discussa tra inibitori della 5-alfa riduttasi, cioè la Finasteride e la Dutasteride e vita sessuale maschile, data un po’ per scontata come negativa e sospettata in numerosi lavori scientifici sembra ora riconsiderata da un ultimo lavoro epidemiologico, recentemente pubblicato sul British Medical Journal, dal Surveillance Program Boston Collaborative Drug della Boston University School of Public Health di Lexington nel Massachusetts.

Su questo tema si è formata negli ultimi anni una nutrita folla di avversari e nemici contro questa classe di farmaci e anche la creazione di una Fondazione di ricerca sulla cosiddetta sindrome post-Finasteride per studiare e valutare tutti i potenziali ed eventuali effetti collaterali sessuali, compresa una possibile disfunzione erettile, legati all’utilizzo di questi farmaci.

 

             

 

La Finasteride prima ed ora anche la Dutasteride sono farmaci che erano nati per trattare l’ipertrofia prostatica benigna ma, visto il loro meccanismo d’azione che blocca la produzione del metabolita attivo del Testosterone, cioè il Diidrotestosterone, sono stati largamente riciclati in campo dermatologico nel tentativo, spesso vano, di contrastare la caduta dei capelli legata alla presenza di questo ormone maschile per eccellenza, cioè le cosiddette alopecie androgenetiche.

Particolarmente colpiti sembrano, in molti casi, i giovani aspiranti calvi, senza problemi sessuali prima della terapia, e che per altro utilizzano questi farmaci in modo sempre sotto dosato.

 

   

 

Per verificare questo dibattuto problema clinico e stimare eventualmente il rischio di avere un problema erettivo i ricercatori sono andati a studiare le cartelle cliniche, presenti in uno dei più importante archivio del Regno Unito, scovando 70.000 uomini che presentavano una ipertrofia prostatica benigna, senza problemi sessuali associati, a cui erano stati prescritti per l'ipertrofia della prostata gli inibitori dell 5-alfa-reduttasi tra il 1992 e il 2011, hanno poi identificato 500 uomini a cui era stata data della Finasteride, a dosaggi appropriati per contrastare la caduta dei capelli, ed infine 12.000 uomini "puliti" come gruppo di controllo.

Alla fine di questa complessa e ponderosa ricerca epidemiologica queste sembrano essere le conclusioni cui i ricercatori sono giunti: nel maschi con problemi alla prostata l’incidenza del un eventuale problema erettile non aumentava in modo significativo tra i vari gruppi considerati e l’eventuale comparsa del problema era direttamente correlato solo al tempo della durata dell’ipertrofia prostatica benigna indipendentemente dal trattamento subito.

 

                

 

Anche per gli uomini con alopecia i risultati non sono dissimili e, sia per gli uomini trattati che non, l’incidenza di un problema sessuale sembra praticamente sovrapponibile.

In estrema sintesi questi risultati non sembrerebbero confermare il rischio di deficit erettivi legati all’assunzione degli inibitori della 5-alfa reduttasi.

Attendiamo ora ulteriori ed eventuali conferme "positive" a questo controverso e molto dibattuto problema terapeutico.

 

Fonte:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27659058

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/news/andrologia/3874-o-calvi-o-fertili-effetti-della-finasteride-sulla-fertilita.html

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/630-disturbi-dell-erezione-e-del-desiderio-sessuale-finasteride-dutasteride.html

 

Data pubblicazione: 30 settembre 2016

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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31 commenti

#1
Specialista deceduto
Dr. Giorgio Cavallini

Scusa se metto il naso ma sostegno di quanto giustamente scrivi i farmaci menzionati aumentano il 17 beta 2 estradiolo, la qual cosa è responsabile dell aumento della libido nell 8.5 per cento dei casi, mentre il deficit erettile e la perdita della libido non superano MAI il 2 per cento.

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Giorgio,

con il tuo intervento qui vuoi sottolineare che gli inibitori della 5-alfa-reduttasi sono anche e soprattutto responsabili di un calo della libido; questo pur è vero ma purtroppo il lavoro non cita questo particolare problema sessuale anche perché credo che, da un punto di vista epidemiologico, sia più difficile rilevarlo e quantificarlo.

#4
Dr. Alessandro Benini
Dr. Alessandro Benini

Gli inibitori della 5 alfa reduttasi sono utilizzati da decenni, nel caso della finasteride ad 1 mg al giorno per quanto riguarda l'alopecia androgenetica, mentre nell'ipertrofia prostatica benigna a 5 mg al giorno.Nel foglietto illustrativo del farmaco utilizzato per l'alopecia androgenetica è da sempre riportato che potrebbe dare un calo della libido nell'1-2 % degli assuntori tale disturbo e reversibile alla sospensione del farmaco.Nella mia esperienza anch'essa decennale non mi è mai capitato che mi venisse riferito il problema in oggetto.
Ricordiamo che la Finasteride ad 1 mg al giorno e l'applicazione di Minoxidil 3% o 5% 1 ml bidie sono le uniche 2 terapie farmacologiche scientificamente dimostrate a mettere una "sbarra" all'evoluzione dell'alopecia androgenetica che come dice la parola stessa è determinata geneticamente.In poche parole sino a che si è sottoposti alla terapia la calvizie non evolve, anzi i follicoli che erano in via di miniaturizzazione riprendono, non più stimolati dal diidrotestosterone, anche un certo diametro rendendo meno accentuato il diradamento presente prima dell'inizio della terapia stessa

#5
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Alessandro,

fortunato te che "nella tua esperienza... non ti è mai capitato che ti venisse riferito il problema in oggetto" ma ti assicuro che noi andrologi purtroppo ne vediamo di casi in cui, dopo terapia con inibitori della 5-alfa-reduttasi, viene lamentata una caduta del desiderio e a volte un relativo disturbo dell'erezione; che il problema poi non sia infrequente lo dimostrano anche le numerose "class-action", in diverse parti del mondo, che su questo tema sono state lanciate.

#6
Dr. Alessandro Benini
Dr. Alessandro Benini

Sarà forse che come scrivo nel mio precedente commento noi utilizziamo la finasteride ad 1 mg al giorno mentre per l'ipertrofia prostatica benigna per la quale non mi azzardo in prescrizioni è utilizzata ad un dosaggio 5 volte superiore?.........

#7
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Sì questo è vero ma ti assicuro che questo problema ci capita di osservarlo, come andrologici, anche in giovani maschi che prendono la Finasteride, 1 mg al giorno, per contrastare l'alopecia androgenetica.
Qui comunque si sospettano anche eziologie di natura funzionale e psicologica.

#8
Ex utente
Ex utente

Salve dottori.
Sono un ex utilizzatore di propecia presa x curare un alopecia androgenetica, ora dismessa, e anch'io come molti utenti che leggo (o che conosco) sui vari siti della spf, lamento problemi di calo della libido, e altri sides che non elenco, e che sono comuni ad alcuni ex utilizzatori di propecia 1 mg.
Il punto a mio parere della discussione sulla frequenza dell'effetto collaterale sessuale, il calo della libido in questo caso, è che l'ipertrofia prostatica benigna ha un target di pazienti con età sopra i 50 anni, mentre la la aa esattamente l'opposto: viene usata per chi non ha ancora accettato l'alopecia, e in ragazzi in cui è precoce, quindi diciamo sotto i 30...voi mi insegnate che un ragazzo di 25 anni e un adulto di 55 hanno un funzionamento ormonale opposto, uno in crescita e uno in calo.
Dunque quello che sarebbe stato curioso approfondire dai risultati emersi dagli studi nel Regno Unito, è l'età delle persone prese in esame.
Ovvio che una persona di 50 anni non classifichi come sintomo invalidante un calo della libido...ma nemmeno se ne accorge, scusate la franchezza. Ok, ora fate provate a dare lo stesso sintomo ad un ragazzo di 25 anni con il testosterone a mille e che il suo organismo "funziona" in gran parte con quello (spero capiate...) e con la dismissione della finasteride la libido viene a scemare piano piano fino a diventare simile a quella di un 60enne... penso che l'invalidità di quest'ultimo sia lampante.

#9
Ex utente
Ex utente

Vorrei anche aggiungere una nota in quello che dice il dott. Bellini... La casa farmaceutica Merck dopo i numerosi casi di sintomi continui anche dopo la sospensione del suddetto farmaco, si è premunita (seppur in ritardo) di aggiungere sul bugiardino come effetto collaterale di frequenza non nota la parola PERSISTENZA dopo la sospensione, tradotto si può anche definire un rischio di irreversibilità, riferita a specifici sintomi sessuali, come anorgasmia, deficit erettile, calo della libido ecc.

#10
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile utente,

le sue considerazioni vanno prese con le pinze anche se hanno una loro ragione di fondo.

Ad esempio che un uomo di 50 anni "non classifichi come sintomo invalidante un calo della libido...ma nemmeno se ne accorge" non lo darei come dato scontato e veritiero e questo glielo dice il sottoscritto, un uomo di 65 anni!

#11
Ex utente
Ex utente

D'accordo ma se un 25enne ce l'ha a 100 il T uno a 60anni sicuramente non si avvicina nemmeno, e lo sbalzo e' x forza di cose maggiore e più percepito, e x i ritmi che deve mantenere un giovane e' fondamentale. Ho un conoscente che ne ha 59 ed ha assunto finasteride 1mg x ipb e nonostante da un esame dall'allergologo ci sia un deficit erettile e presumibilmente un calo del desiderio, lui conferma invece di sentirsi bene... Aldilà di ciò però il punto è nella reversibilità alla sospensione della terapia con propecia che purtroppo non è certa,anzi..irreversibilità con persistenza ad oltranza e' una cosa gravissima equivale alla castrazione chimica. E x un giovane e' il peggior incubo che possa realizzarsi. Mi stupisco come i sintomi da un certo punto di vista "aleatori" e "opinabili" come il calo della libido faccia permettere a questa azienda farmaceutica la vendita ininterrotta..e' un fatto assurdo. Devo x forza esserci casi spietati e frequenti come con il vioxx x farli smuovere? X quanto riguarda le vittime qualcosa c'è già purtroppo...

#12
Ex utente
Ex utente

* andrologo, non allergologo

#13
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Certo "casi spietati e frequenti" e con un razionale di causa inattaccabile.
Questo studio epidemiologico purtroppo sembra andare nella direzione opposta e non confermare le correlazioni temute.

Ancora un cordiale saluto.

#14
Utente 397XXX
Utente 397XXX

A mio umile avviso, non è mai una cosa buona assumere antiandrogeni per un uomo. Molte malattie sessuali correlano con bassi livelli di testosterone e simili e onestamente non mi fido. Personalmente ho visto uan coincidenza con la mia assunzione di finasteride e la comparsa di malattie di La Peyronie. Sarà stato un caso, ma è pur vero che il Peyronie è correlato con bassi livelli di testosterone. E anche se la relazione può sembrare solo teorica, sarebbe interessante studiare la correlazione tra assunzione di antiandrogeni e Peyronie. Nel dubbio sarebbe il caso di non assumere finasteride e simili, anche se si perdono i capelli...

#15
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

questo è un altro capitolo sulla Finasteride da valutare.
Bisogna comunque stare sempre molto attenti a non fare correlazioni difficili poi da documentare e provare in modo corretto e sicuro.

#16
Ex utente
Ex utente

Ripeto, a mio modesto parere sarebbe curioso sapere l'età dei pazienti esaminati;
Inoltre la frase: "In estrema sintesi questi risultati non sembrerebbero confermare il rischio di deficit erettivi legati all’assunzione degli inibitori della 5-alfa reduttasi", lascia il tempo che trova, nel senso che la persistenza degli effetti collaterali sessuali della finasteride 1mg per curare la calvizie, è stata ormai anche aggiunta al foglietto illustrativo del farmaco.
E che la parola "non significativo" dell'esito del test riferito alla parte di coloro che invece presentavano problemi sessuali persistenti è molto generica.

#17
Ex utente
Ex utente

Dott. Beretta, qui di corretto e sicuro c'è solo una gran parte di pazienti che si lamenta di avere sintomi sessuali da deprivazione androgenetica, ma che viene ignorata puntualmente o addirittura in alcuni casi classificata come conseguenza di un problema psicologico che c'è in partenza.
Le ricerche che stanno facendo su questo farmaco, mi auguro portino alla luce qualcosa di tangibile per chiunque nel campo medico, dove purtroppo senza un filo conduttore scientifico e dimostrato della patogenesi del problema si predica nel deserto. I soli sintomi descritti e riportati nel dettaglio, oltre che decine di centinaia di casi e che continuano ad emergere, si rivelano totalmente ininfluenti nell'attuale pensiero medico.

#18
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Certo, senza un razionale preciso di natura farmacologica, capace di spiegare questi "disturbi post-Finasteride", purtroppo, come dice lei, "i soli sintomi descritti e riportati nel dettaglio, oltre che decine di centinaia di casi e che continuano ad emergere, possono risultare totalmente ininfluenti nell'attuale pensiero medico."

#19
Utente 425XXX
Utente 425XXX

Scusate se mi intrometto, il dermatologo mi ha prescritto propecia 1 mg al giorno assicurandomi che nessuno dei suoi pazienti finora si è lamentato di problemi di natura sessuale. A parte il fatto che questo è tutto da vedere caso per caso, io mi sono informato bene e ho deciso di non prenderla. Infatti a quanto pare gli effetti collaterali sono più gravi di quelli che pensavo: calo della libido e DE anche dopo la sospensione del trattamento, aumento del rischio di cancro alla prostata e tanti altri. Non sono io a dirlo ma chi meglio della FDA?

http://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2014/020180s044lbl.pdf


#20
Ex utente
Ex utente

Hai fatto una scelta intelligente.
Da ragazzo informato, consapevole dei pro (pochi) e dei contro (tanti) e sveglio, da ex-utente di finasteride e (ahimè) sofferente della spf, ti garantisco che hai preso la decisione giusta. Hai valutato che i rischi sono alti e troppo pesanti per il tuo futuro (al contrario della calvizie....).
Quando iniziai a prendere io la propecia purtroppo c'era ancora poca informazione e nella mia ingenuità puberale ed a causa della poca disponibilità di informazioni al riguardo non feci troppe domande e inizia a prenderla.

Allo stato attuale delle cose scegliere di prenderla non'è solo giocare d'azzardo con la propria salute è ben altro: Quando l'azienda che produce il farmaco, la Merck e l' FDA l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici dipendente dal dipartimento della salute, mettono di prima battuta in guardia sui potenziali danni a cui si va incontro, aggiungendo la parola PERSISTENZA o altresì dicasi POSSIBILE IRREVERSIBILITA' dei danni, assumendo propecia, ignorarli ora, sarebbe, passatemi il termine, m-a-s-o-c-h-i-s-m-o.

#21
Utente 425XXX
Utente 425XXX

Preferisco continuare con la terapia laser e a prendere la dose minima efficace della Serenoa Repens per la prostata. Teoricamente il meccanismo d'azione è lo stesso della Finasteride ma si tratta di un prodotto naturale. Tra gli effetti collaterali anche qui c'è solo la possibile DE, ma sono mesi che l'assumo e ho addirittura avuto un aumento della libido.

#24
Utente 251XXX
Utente 251XXX

Penso bisognerebbe spostare il problema sulla guarigione, piuttosto che dibattere sui sintomi che accuso di sindrome post finasteride. Un intervento del Dott Beretta sul tema sarebbe gradito.

#26
Utente 437XXX
Utente 437XXX

Saluti a tutti gli utenti. Soffro anch'io di IPB ed eseguo controlli mediamente ogni 6 mesi .
All'ultima visita in aggiunta alla tamsulosina mi è stata aggiunta la finasteride 0,5 invitandomi a sostituirla a Prostamol.
Poichè ho già usato un paio d'anni fa il farmaco simile dutasteride e poi sospeso, non ho intenzione di prenderla per via dei vari effetti collaterali negativi perchè se se ne parla significa che esistono. Mi viene spontanea una riflessione : ghiandola prostatica 50x47x45 adenoma di circa 30 cc. , anche se prendessi finasteride, secondo la letteratura avrei una diminuzione dell'11,5 % medio perciò da 50 a 44. Ma perchè devo rischiare l'impotenza per così esigui risultati? . Finora in tre strutture diverse mi hanno fatto capire che il problema deve essere risolto chirurgicamente e non con pseudo palliativi.

#27
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

segua le indicazioni ricevute.

Un cordiale saluto.

#28
Utente 437XXX
Utente 437XXX

Gentile dottor Beretta, a quali indicazioni si riferisce? Continuare ad assumere 5alfa reduttasi con altri farmaci o perseguire la strada chirurgica?
Grazie.

#30
Ex utente
Ex utente

Stanno emergendo sempre più dati tramite ricerche scientifiche della pericolosità dell'utilizzo di finasteride per trattare l'alopecia androgenetica, nei dati della ricerca che posterò ora studiano la disfunzione erettile da finasteride, ma ci sono molti altri sides che gli utilizzatori di finasteride citano durante l'uso e soprattutto ancor più in maniera preoccupante cronologicamente parlando nel post-utilizzo; Alla sospensione del farmaco, magari fatta per eliminare una leggera stanchezza o problemi nella sfera sessuale fastidiosi, al posto che diminuire si amplificano in maniera esponenziale;
Questa è una delle più recenti, ma ce ne sono molte altre, e altre ne stanno uscendo:

A darci questa notizia sono i ricercatori della Northwestern University che hanno preso in analisi gli effetti della finasteride (utilizzata per i farmaci Propecia e Proscar) e della dutasteride (utilizzata per i farmaci Avodart e Jalyn) su un grippo di 11.909 uomini tra i 16 e gli 89 anni tra il 1992 e il 2013.

Gli scienziati spiegano che maggiore è l’esposizione a queste sostanze, maggiore è il rischio di sviluppare una disfunzione erettile di tipo persistente rispetto a coloro che invece utilizzano meno questi farmaci. E non è tutto, i ricercatori sostengono che questo tipo di difficoltà persiste nel tempo anche dopo che il paziente ha smesso di assumere la sostanza: neanche il Viagra, o farmaci simili, riescono a migliorare la situazione.


I dati raccolti hanno dimostrato che 167 degli 11.909 uomini presi in considerazione hanno sviluppato problemi di erezione che si sono protratti fino a 1.348 giorni dopo aver smesso l’assunzione dei farmaci.

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