Varicocele, le sorprese dell'epidemiologia

Uno studio retrospettivo consiste, in soldoni, nell’andare a verificare cosa è successo ad una determinata popolazione (Coorte) studiata nel passato e vedere, oggi, come è andata a finire.

Un esempio è prendere un gruppo abbastanza consistente in termini numerici di soggetti con varicocele diagnosticato venti anni fa e di cui non si sono perse le tracce. Poi si divide il gruppo in due, uno che consiste in coloro che non si sono operati e l’altro, invece, che si è operato.

L’ipotesi quindi è riuscire a scoprire se operare il varicocele, cosa che affligge un terzo della popolazione maschile, migliora la fertilità. Ovviamente ci vogliono i criteri di esclusione dallo studio, ovvero, per esempio, i già prematuramente defunti o coloro che non si sono presi la briga di procreare oppure, ancora, coloro i quali avevano, oltre al varicocele, anche una sfilza di patologie ben più gravi.

Poi ci si attacca al telefono e si chiamano tutti quanti chiedendo semplicemente se hanno figli. Questa fase definisce il Metodo.

Da qui si avranno, come Risultati, due dati che possono essere confrontati ovvero quanti figli hanno fatto i soggetti col varicocele non operati e quanti quelli operati. Poi si verifica se esiste una differenza significativa. Si fa con calcoli abbastanza complessi come l’analisi multivariata che magari tiene conto dei fattori di errore i quali, che ci si creda o no, esistono e fanno parte del gioco.

Faccio un esempio: tra gli operati di varicocele esiste una subpopolazione che, poco tempo dopo l’intervento, va in recidiva. Recidiva significa che la vena operata è ancora chiusa ma che altre vene si sono sfiancate con ricomparsa del Varicocele. Ciò significa che una parte neanche troppo poco consistente di operati sta nella stessa situazione dei non operati.

Per la verità ci sarebbe ancora un’altra montagnetta di variabili che i clinici ben conoscono sulle quali, ora, per esigenze di spazio, conviene sorvolare.

Sulla base dell’assunto per cui il varicocele altera la fertilità maschile ci si aspetterebbe che tra gli operati con successo non in recidiva il numero di figli sia significativamente superiore ai non operati.

Quanto sopra non è un ragionamento ipotetico, lo studio è stato realmente fatto in un paese europeo e, sorpresa delle sorprese, tra i due gruppi non c’erano differenze significative. Partita pari e patta.

Lascio al lettore il compito di trarre le conclusioni.

Data pubblicazione: 22 dicembre 2016

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