Attività fisica intensa: attenti al desiderio sessuale!

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Questo è quanto sembrerebbe emerge da un recentissimo studio, pubblicato sulla rivista “Medicine & Science in Sport & Exercise, condotto presso il Dipartimento di “Exercise & Sport Science” dell’Università del Nord Carolina a Chapel Hill.

Questa correlazione è da anni oggetto di dispute e discussioni e questa ricerca potrebbe costituire una prima importante premessa per chiarire questa complessa questione "andro-sportiva".

 

         

 

Secondo alcuni studiosi l’esercizio fisico dovrebbe infatti aumentare nel sangue degli sportivi la loro quota di androgeni e quindi, in diretta, migliorare il desiderio sessuale e di conseguenza anche le loro “prestazioni sessuali"; secondo altri ricercatori, invece, ciò non si verificherebbe ed in più si osserverebbe in generale una riduzione dell’interesse sessuale in chi è coinvolto in attività fisiche e sportive pesanti.

La ricerca, ora pubblicata, si è basata sull’utilizzo di tre questionari, validati per valutare la reale situazione fisica dei partecipanti, le caratteristiche e il tipo di allenamento sostenuto e il relativo desiderio sessuale.

Sono così stati studiati 1077 uomini giovani in ottima salute, sportivi, facenti parte di gruppi di atletica in squadre universitarie, team di triathlon e sport similari.

I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi secondo la lunghezza di tempo e soprattutto l’intensità con cui si dedicavano ai loro esercizi fisici e sportivi.

 

                  

 

Da questa valutazione, in sintesi, incrociando tutte le possibili variabili dei gruppi considerati, si sarebbe arrivati alla conclusione che i maschi che si dedicavano ad attività sportive più intense” e con tempi più importanti di allenamento lamentavano una significativa e decisa riduzione del loro desiderio sessuale mentre gli atleti che praticavano un esercizio fisico ed allenamenti moderati e di lieve intensità mantenevano e riferivano invece una libido buona e, in alcuni casi, anche aumentata.

A questo punto utile, anche per gli andrologi ed endocrinologi, che spesso affrontano problematiche sessuali, dovute alla caduta o alla mancanza di desiderio sessuale, ricordare che dovrebbero sempre valutare attentamente il grado di attività fisica e sportiva (intensità e tempistiche) che questi uomini, con scarsa libido, praticano.

 

 

Fonte:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28195945

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/226-il-desiderio-sessuale-che-fare-quando-viene-a-mancare.html

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/5548-il-tai-chi-migliora-la-nostra-risposta-sessuale.html

Data pubblicazione: 02 marzo 2017

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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4 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Le chiedo il consenso per un mio commento Dr. Giovanni Beretta. Praticando io l'esercizio fisico giornalmente, da alcuni anni, posso indicare con certezza che, l'attività fisica aerobica dovrebbe essere finalizzata all'aumento stabile della Pressione Parziale di Ossigeno nel sangue, i cui livelli sono indicati dalla pO2 arteriosa, dunque è davvero consigliabile un'attività Cardiorespiratoria non affaticante ma continuata nel tempo, per esempio: dal semplice camminare a passo tranquillo, 30-40 minuti al giorno, si ottengono i risultati migliori.
In questo modo la Pressione Parziale di Ossigeno Paramagnetico aumenta di circa 3 mmHg ogni anno, determinando un'incremento di energia elettrochimica dovuta al paramagnetismo dell'ossigeno disciolto irradiato nel sangue, consentendo un'aumento stabile dell'Attività Bioelettrica Cerebrale, Cardiaca, e Muscolare, così la Persona può migliorare tutte le proprie prestazioni.
Dr. Giovanni, chiedo scusa per certe ripetizioni, ma penso sia necessario che i Ricercatori di Medicina e i Medici, decidano di studiare la VERA funzionalità dell'Ossigeno Disciolto nel sangue, il quale non è utilizzato per la ossigenazione cellulare, a questo scopo è presente in grande quantità (quattro volte il necessario) la Ossiemoglobina, ma essendo paramagnetico e quindi generatore di energia elettrochimica, l'Ossigeno Disciolto, presente nel Sistema Cardiocircolatorio in minima quantità, è indispensabile, insieme ad altri componenti del sangue, per consentire la generazione dei POTENZIALI D'AZIONE, i quali sono quegli impulsi elettrochimici che determinano tutte le attività del Cervello e altri organi del corpo.
Cordiali Saluti Dr. Giovani
Pino Fronzi

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile Sig. Fronti,
ci ha già chiarito in tutte le salse, in molte altre occasioni ed in numerosi altri suoi interventi, anche su questo sito, sull'azione "positiva dell'Ossigeno Paramagnetico". Aspettiamo ora le conferme dai "Ricercatori di Medicina e dai Medici che studieranno la VERA funzionalità dell'Ossigeno Disciolto nel sangue".
Un cordiale saluto.

#3
Ex utente
Ex utente

Grazie a Lei Dottor Giovanni Beretta, anche per la pazienza, non aggiungerò altro in questo apprezzato Forum MEDICITALIA, perché ritengo la sua stimata risposta risolutiva per decidere di controllare certe realtà che riguardano le possibili cause e cure delle malattie da me capite in seguito alla ricerca.
I Migliori Saluti a Lei Dottor Giovanni e Saluti a tutti gli Stimati Medici, i quali hanno gentilmente e pazientemente risposto alle mie domande.
Pino Fronzi

#4
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Bene, positivo fermarci a queste preliminari ed iniziali considerazioni!

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