La disfunzione erettile come sintomo degli squilibri generali

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Sono ormai molti anni che gli studi pubblicati si occupano della questione della disfunzione erettile come sintomo più che come malattia in sé, per quanto ancora frequentemente si abbia la tendenza a curare la disfunzione erettile e a tralasciare le ragioni complessive di cui essa è spesso, soprattutto negli uomini più giovani, di disfunzioni cardiovascolari e/o metaboliche e/o ormonali.

Probabilmente tale problema è derivato dalla mancanza del coordinamento tra i diversi settori ed ora, nel numero di maggio 2017 di Andrology, alcuni importanti gruppi universitari (Padova, Roma, Firenze, Milano, Napoli, Catania) presentano una valutazione con lo scopo di indurre il coordinamento tra i settori clinici al fine di migliorare l'approccio con il paziente che presenta la disfunzione erettile: nasce così l'Italian Study Group on Cardiometabolic Andrology.

Il Gruppo propone nell'articolo tre questioni fondamentali relative alla analisi della condizione degli uomini, in particolare quelli con età intorno ai 40 anni, che presentano la disfunzione erettile o che potrebbero manifestarla.

La prima questione è relativa al rapporto tra disfunzione erettile e disfunzione cardiovascolare: viene rimarcato come spesso la disfuzione erettile preceda anche di alcuni anni la comparsa dei sintomi della disfunzione cardiovascolare, per cui diventa sempre fondamentale che l'andrologo valuti la condizione cardiovascolare e che il cardiologo valuti la condizione erettile.

La seconda questione è relativa al rapporto tra disfunzione erettile e disfunzione metabolica: viene rimarcato come in condizioni di squilibrio metabolico (nutrizione, diabete, sovrappeso e obesità) possa svilupparsi la disfunzione erettile e come questa possa essere il primo segnale di uno squilibrio metabolico, per cui diventa fondamentale che andrologo, internista e diabetologo valutino sempre il quadro complessivo del paziente.

La terza questione è relativa al rapporto tra disfunzione erettile e squilibrio ormonale relativo al testosterone, anche in relazione all'estradiolo: viene rimarcato come spesso il livello di testosterone sia minore nei pazienti con squilibri metabolici e cardiovascolari e che tale riduzione di livello incida inducendo disfunzione erettile e/o una più articolata disunzione sessuale.

Gli Autori concludono la loro analisi con l'invito alla stretta collaborazione tra andrologo, cardiologo, diabetologo in ragione della grande opportunità che tale collaborazione offre in termini di beneficio per la cura del paziente sia sul fronte delle problematiche sessuali che sul fronte delle problematiche cardiovascolari e metaboliche.

 

riferimento: Andrology 2017;5:408-413; DOI: 10.1111/andr.12342

 

 

 

 

Data pubblicazione: 09 maggio 2017

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