L' abuso di caffè, thè e cioccolato causa aritmie cardiache: un mito da sfatare

m.rillo
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista

Tutti sanno che il caffè, soprattutto se assunto in quantità eccessive, è un eccitante in grado di incrementare la frequenza cardiaca e di mediare la comparsa di extrasistoli, sia sopraventricolari e spesso benigne, sia ventricolari che in alcuni contesti così benigne non sono.

Ma è vero che il caffè fa male al cuore?
Non ci sono dati sufficienti nella popolazione generale per supportare la relazione tra caffè e le artimie cardiache, e poichè i prodotti contenenti caffeina possono essere benefici per il sistema cardiovascolare (anche per il contenuto di antiossidanti, che sappiamo utili contro l'invecchiamento cellulare e l'aterosclerosi), vietarne l'uso regolare senza una giusta motivazione può significare rinunciare a questi benefici.

 

Partendo da questo assunto alcuni ricercatori hanno recentemente pubblicato i risultati di uno studio condotto su circa 1400 soggetti dei quali 840 assumevano caffè o prodotti contenenti caffeina giornalmente e i rimanenti thè o cioccolato. E' sicuramente lo studio che comprende il maggior numero di soggetti valutati e i risultati dimostrerebbero che non c'è relazione tra consumo cronico di caffeina e extrasistoli ventricolari.

A mio personale giudizio c'è un punto debole nello studio ed è rappresentato dall'analisi elettrocardiografica fatta con Holter ECG delle 24 h.

 

Vediamo nel dettaglio questo studio...

Questo tipo di registrazione ha i limiti imposti dalla durata dell'esame, che valutando quanto accade in sole 24 h, non permette di trarre conclusioni definitive sulla quantità di extrasistoli documentate.
Infatti il numero di extrasistoli può variare nel tempo falsando i risultati ottenuti.
Una registrazione fatta per tempi più lunghi, con un Holter ECG dei 7 giorni o ancor meglio con loop recorder esterni che possono documentare l'attività cardiaca fino a un mese in continuo, avrebbe permesso di ottenere dati più affidabili.

Ciononostante lo studio è interessante e sottolinea come i luoghi comuni possono essere fuorvianti.
Il mio personale consiglio è di non eccedere mai, con eccitanti come il caffè, così come con il vino rosso, che si è dimostrato benefico per il cuore, ma attenzione!

Bere troppo non ha lo stesso effetto, nè sul cuore, nè sulla mente....e forse anche gli eccitanti in eccesso.

 

 

Fonti

Dixit S, Stein PK, Dewland TA, Dukes JW, Vittinghoff E, Heckbert SR, Marcus GM. Consumption of Caffeinated Products and Cardiac Ectopy. J Am Heart Assoc 2016;5(1).

Data pubblicazione: 26 aprile 2016 Ultimo aggiornamento: 17 febbraio 2017

Autore

m.rillo
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso Università degli Studi di Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Benevento tesserino n° 1943.

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9 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Buongiorno Dr. Mariano Rillo, mi scusi se insisto, ma una suo Giudizio su quanto scrivo può essere risolutivo nel capire le cause delle malattie degenerative del Cervello e del Corpo.
Ha pubblicato uno studio che riguarda il caffè, il quale, come indicato da certi studi (Wikipedia) contiene soprattutto due sostanze che agiscono in due differenti meccanismi positivi.
Infatti, nella caffeina fra le altre sostanze sono presenti la TEOFILINA, circa il 4% la quale agisce aumentando un pò la Frequenza Cardiaca, poi nel caffè c'è anche la TEOBROMINA, circa il 12%, questa sostanza invece agisce nella Vasodilatazione, aumentando così la Circolazione Sanguigna, incrementando quotidianamente l'Ossigeno Disciolto, le cui proprietà PARAMAGNETICHE irradiate nel sangue, insieme ad altri componenti, che sono l'Idrogeno, gli Elettroliti, e le Membrane Cellulari Polarizzate, consentono la generazione dei Potenziali Elettrici di Membrana (Potenziali d'Azione) i quali determinano tutte le Attività del Cervello, del Cuore, e dei Muscoli, compresi i Muscoli Lisci dei Vasi sanguigni, consentendo in questo modo l'Energia Vitale per tutti gli Organi del Corpo.
Quindi, possiamo essere certi che, quando aumenta l'Ossigeno Disciolto nel Sistema Cardiocircolatorio (aumento della pO2 arteriosa) otteniamo una maggiore energia elettrochimica irradiata nel sangue dal paramagnetismo dell'O2 Disciolto, determinando un'incremento dell'Attività Bioelettrica delle cellule del Cervello, del Cuore, e dei Muscoli, consentendo così il Benessere e una Buona Salute.

Dr. Mariano, augurandomi una Sua Riflessione, vorrei ora indicare una realtà non considerata in Medicina, Lei è Cardiologo, e quindi se consente Le chiedo: a Sua conoscenza, i Medici solitamente Cardiologi delle squadre di Calcio o di Football, controllano la SATURIMETRIA ai giocatori nelle partite di allenamento e negli esercizi sportivi affaticanti intensi e prolungati ?
Dr. Mariano Rillo, Le rivolgo questa domanda perché può essere davvero importante una sua valutazione verso quello che scrivo.
Ho già chiesto a due Medici Cardiologi se controllano la Saturimetria ai giocatori di calcio durante gli esercizi, loro hanno risposto no, non riteniamo importante controllare questa ossigenazione del sangue agli sportivi.
E allora mi domando: se non è controllata la saturimetria specialmente agli sportivi i quali praticano delle ATTIVITA' ANAEROBICHE PROLUNGATE, come si fa a sapere se in questi sportivi si verificano frequentemente le DESATURAZIONI DI OSSIGENO NEL SANGUE ?
Perché possiamo capire tutti che, le eventuali e ripetute desaturazioni di ossigeno che possono verificarsi quando si praticano le attività anaerobiche prolungate, indicano una diminuzione transitoria della saturimetria, ma indicano anche e soprattutto le più RISCHIOSE DIMINUZIONI DELLA PRESSIONE PARZIALE DI OSSIGENO, (diminuzione della pO2) le quali possiamo rilevare con la Emogasanalisi arteriosa.
Dr. Mariano Rillo, può esserne certo, la diminuzione più o meno consistente della pO2 arteriosa causa la riduzione dell'energia elettrochimica irradiata nel sangue dal paramagnetismo dell'ossigeno disciolto, causando la disattivazione delle membrane cellulari, provocando conseguentemente il deterioramento soprattutto delle cellule del Cervello, del Cuore, e dei Muscoli, causando così il deterioramento progressivo principalmente dei Motoneuroni e altre Cellule del Sistema Nervoso Centrale, che si riscontra nella malattia neuromuscolare Sclerosi Laterale Amiotrofica, riscontrandosi anche in alcuni casi l'Infarto del Miocardio improvviso e imprevisto.
Dr. Mariano Rillo, sono più che certo riguardo a quello che scrivo, e Le sarei molto riconoscente se controllerà.
I più Cordiali Saluti
Pino Fronzi


#2
Dr. Mariano Rillo
Dr. Mariano Rillo

Caro signore
non è per non fare una "riflessione" su quanto afferma, ma non posso risponderle perché lei pone delle questioni che sono off topic....allega una striminzita referenza non scientifica, ma solo giornalistica, dove si parla di SLA, che nulla ha a che fare con la cardiologia....
Ritengo che le su domande vadano poste in altre sedi perché in questa non possono avere accoglienza.
Saluti cordiali

#3
Ex utente
Ex utente

Grazie per la risposta Dr. Mariano Rillo, però, Le chiedo un pò di pazienza e il consenso per questa mia osservazione, la quale riguarda la morte imprevista di alcuni sportivi, indicati anche da Lei in studi pubblicati precedentemente, deceduti improvvisamente per Arresto Cardiaco praticando la intensa attività fisica.
Ci sono alcune ipotesi su questi Infarti del Miocardio improvvisi e imprevisti, ma come ho già scritto, NON si considera che, praticando intensamente lo sport, uno dei quali è il Calcio, il quale, in base al ruolo del giocatore e al modo di respirare, può essere una Attività Anaerobica Prolungata, più o meno frequentemente lo sportivo, a causa dello sforzo fisico, può contrarre i muscoli della respirazione, riducendo così gli ATTI RESPIRATORI, cioè, lo sportivo può praticare lintenso sport con abituali e prolungate apnee, causandosi in questo modo ripetute DESATURAZIONI di ossigeno nel sangue, provocando la rischiosa diminuzione soprattutto della Pressione Parziale di Ossigeno i cui livelli sono indicati dalla pO2 arteriosa.
Come ho scritto varie volte, e chiedo scusa se ripeto che, l'Ossigeno Disciolto ha una funzionalità NON ANCORA STUDIATA IN MEDICINA, infatti l'O2 è Paramagnetico, e non serve per la ossigenazione cellulare, a questo scopo c'è l'Ossiemoglobina, ma proprio perché paramagnetico l'Ossigeno Disciolto è indispensabile per irradiare nel sangue quella energia elettrochimica necessaria, insieme ad altri componenti del sangue, per consentire la generazione dei Potenziali Elettrici di Membrana, i quali producono tutte le Attività Cerebrali, Cardiache, e Muscolari.
Possiamo capire che, essendo l'Ossigeno Disciolto presente nel Sistema Cardiocircolatorio in minima quantità, solo circa il 2% dell'intera ossigenazione, in presenza di desaturazioni di ossigeno che possono verificarsi svolgendo le attività fisiche anaerobiche prolungate, si riduce pericolosamente l'energia elettrochimica prodotta dal paramagnetismo dell'ossigeno, causando la disattivazione delle membrane cellulari e la conseguente MANCATA ATTIVITA' ELETTRICA CARDIACA, provocando in questo modo improvvisamente l'Infarto del Miocardio.
Dr. Mariano Rillo, per questo motivo Le chiedevo se i Cardiologi o altri Medici, controllano regolarmente la Saturimetria ai giocatori di Calcio o alle Persone che praticano le attività fisiche intense affaticanti e prolungate.
Chiedo ancora una volta scusa, ma penso sarebbe necessario un controllo da parte dei Medici riguardo a queste che io penso siano realtà le quali non dovrebbe essere difficile accertare.
Cordiali Saluti
Pino Fronzi

#9
Utente 428XXX
Utente 428XXX

Sfaterei che dosi minime di caffeina possano far bene al cuore come anche le dossi eccessive possano far male, le patologie sono indipendenti dal fattore dose. Pazienti con patologie cardiache possono fare un infarto anche senza aver preso mai un caffe!

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