Morire di infezione dopo 55 giorni in struttura di eccellenza?

Premetto che non sono a conoscenza di alcun dato clinico, né che tipo di intervento sia stato effettuato o quanti ne siano stati effettuati sul giovane ricoverato al “Gemelli” di Roma, dopo esser rimasto vittima di un colpo di pistola sparato alle spalle.

Mi ha incuriosito la notizia fornita dai Giornali e TV, secondo i quali il giovane Ciro Esposito, sarebbe morto per una infezione polmonare.

Dalle comunque vaghe e frammentate notizie fornite dalla Stampa, sappiamo che il giovane si stava riprendendo, era vigile e cosciente, aveva parlato con gli inquirenti e i famigliari, aveva riconosciuto chi gli aveva sparato.

Salvo un comunicato diverso, si spera di carattere clinico, rimane ufficialmente come causa del decesso, l’infezione polmonare.

Non mi pare sia stata effettuata l’autopsia ma, se così fosse, sarebbe una decisione grave e inaudita.

Come è possibile che un fatto infettivo, in circa 2 mesi di ricovero ( e non nell’ospedale di Roccacannuccia) non sia stato adeguatamente trattato?

Un germe è facilmente individuabile ed è difficile che, nel caso del povero Ciro, sia in causa un germe resistente ad ogni antibiotico.

E’ difficile pensare che una qualsiasi complicanza non potesse essere diagnosticata e affrontata dai Sanitari del più famoso e rinomato Policlinico italiano.

La possibilità è che solo un evento improvviso, acuto, diagnosticamente imprevedibile come un ictus emorragico da rottura di una malformazione vascolare, non sospettabile per nessun motivo clinico-anamnestico, abbia procurato la morte in cosi breve tempo.

Se fosse vera la morte a seguito della infezione, avrei molti dubbi sulla corretta assistenza fornita al ragazzo.

Se così fosse, ciò riguarderebbe anche l’aspetto giudiziario, poiché la morte non sarebbe dovuta al proiettile che avrebbe comunque prodotto lesioni gravi, gravissime, ma l’autore dell’atto violento non potrebbe essere condannato per omicidio, ma per tentato omicidio.

Spero che si faccia chiarezza, con serena obiettività.

 

 

Data pubblicazione: 28 giugno 2014

6 commenti

#1

Da notizie sempre riportate e frammentarie, apprendo che il povero Ciro è stato colpito non alle spalle, ma frontalmente con un proiettile che ha raggiunto un polmone e che l'autopsia è stata effettuata, confermando la causa di morte avvenuta per un processo settico.

Comunque sia, tali notizie non modificano il mio dubbio espresso in questo blog.
Se qualche lettore ha notizie più precise può fornirle qui, aggiungendole nella finestra "aggiungi commento"
Grazie.

#2
Dr. Armando Ponzi
Dr. Armando Ponzi

La morte è stata causata da 'multiorgan failure'; ben altra cosa rispetto ad una 'semplice' infezione.
L'autopsia ho letta sia stata eseguita come d'obbligo.
La tua convinzione ritengo sia basata su lettura di dati errati.

#3

Caro Armando,
ho premesso in modo chiaro e intellegibile che non conosco,nei particolari clinici, il caso e che, non la mia convinzione (non posso essere convinto su dicerie), ma i miei dubbi si basano su nessuna lettura (se leggi tu bene, ho detto che non ho consultato alcun documento clinico), ma sulla notizia giornalistica.

In questo blog chiedo agli eventuali lettori che volessero intervenire di apportare, qualora ne avessero, informazioni più strettamente cliniche.
Se tu ne sei in possesso, la loro citazione non può che essere utilissima.
Grazie.

#4
Dr.ssa Franca Scapellato
Dr.ssa Franca Scapellato

Non conosco i fatti, ma non mi fido delle interpretazioni giornalistiche. Dalla descrizione delle condizioni di Schumacher ("è sveglio, riconosce i familiari"), per esempio, un non addetto ai lavori si potrebbe fare un'idea non corrispondente alla realtà, cioè che il campione sia quasi guarito. Il povero Ciro aveva subito diverse operazioni ed era sempre stato in prognosi riservata.

#5

Infatti Schumacher si trova nella condizione di "locked in", alla lettera "chiuso dentro".
Egli è sveglio, cosciente, ma immobile e può comunicare solo con il battito delle ciglia.
E' una situazione tra le peggiori degli stati evolutivi di un coma post traumatico.

Non conosco il numero degli interventi né i motivi per cui sono stati senz'altro necessari, ma è ovvio che la prognosi doveva essere riservata.
E' la non chiara causa dei morte che mi lascia molto perplesso.

#6
Dr. Alessandro Raggi
Dr. Alessandro Raggi

Le osservazioni del dr. Migliaccio sono ineccepibili e sinora, ciò che si sa è veramente poco. Su un caso così particolare e seguito dall'opinione pubblica forse sarebbe stato opportuno avere l'accortezza di divulgare dati ufficiali più chiari, leggibili anche da parte di un professionista "esterno".

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