Attenzione: esiste un'associazione tra calcolosi della colecisti e rischio di cardiopatia coronarica

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

E' noto da tempo che la presenza di calcoli alla colecisti è in relazione con i fattori di rischio cardiovascolare, tuttavia non è ben chiaro se la presenza di calcoli aumenta il rischio di malattia coronarica.

Un recente lavoro pubblicato su Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology da un gruppo di epidemiologi statunitensi dimostra che la relazione esiste, almeno nella popolazione studiata, ovvero piu' di 800000 soggetti e 51000 pazienti affetti da malattia coronarica inseriti un una metanalisi di 7 studi.

Nel gruppo di pazienti cardiopatici, il 6% delle donne ed il 3% degli uomino erano portatori di calcolosi della colecisti, in particolare soggetti piu' anziani, fumatori, in terapia con aspirina, sedentari, sovrappeso e spesso affetti da ipertensione, diabete e ipercolesterolemia.

Dopo aver consderato dal punti di vista statistico i fattori di rischio noti per malattia coronarica, ovvero età,stile di vista ed altri i ricercatori hanno concluso che i portatori di calcoli alla colecisti avevano un rischio di malattia coronarica superiore del 23% rispetto ai soggetti sani.

Lo studio è pero' osservazionale e non permette di stabilire un eventuale rapporto di causa-effetto ma sottilnea solo l'associazione, infatti obesità, diabete, il sesso femminile ed una dieta ad alto contenuto di grassi e colesterolo e povera di fibre aumentano il rischio di calcolosi che riguarda il 25% della popolazione nei paesi occidentali.

In conclusione, appare ragionevole studiare attentamente i pazienti portatori di calcoli dal punto di vista cardiologico, considerata l'evidenza dell' associazione.

 

 

 

 

 

Gallstones and risk of coronary artery disease 

Prospective Analysis of 270 000 Men and Women From 3 US Cohorts and Meta-Analysi

Yan Zheng et al

Published online before print August 18, 2016,doi: 10.1161/ATVBAHA.116.307507

Data pubblicazione: 13 settembre 2016

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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3 commenti

#1
Utente 223XXX
Utente 223XXX


Ho fatto la colecistectomia nell'anno 70. Mai avuto problemi cardiovascolari.

#2
Utente 345XXX
Utente 345XXX

Espongo sinteticamente la seguente esperienza.
Infarto al miocardio per trombo alla coronaria sinistra, angioplastica e stent urgenti. Non malattia coronarica, colesterolo nella norma. Arrivato tardivo al PS perché i dolori non erano forti, retrosternali e irradiati al braccio destro. Continua ad avere dolori alla zona dello stomaco, viene dato Riopan; viene dimesso dopo una settimana e ritorna la sera stessa al PS per forti dolori addominali. Ricoverato: cuore a posto, gastroscopia negativa. Dimesso. Dopo due giorni dolori addominali fortissimi, ritorna al PS, ecografia addominale rileva un calcolo di 2 cm alla colecisti, bilirubina e transaminasi alte ma dicono che non è la causa dei dolori. Ricoverato viene fatta la TAC e si diagnostica colecistite. Cura antibiotica e digiuno poi dieta leggera. Indicazione chirurgica rinviata a causa della doppia antiaggregazione. Altro attacco doloroso dopo 10 giorni. All'ecografia il calcolo si presenta sempre sul fondo della colecisti, mai visto spostato...alcuni medici dubitano che possa essere la causa dei dolori, ma che possa esserci della sabbia non vista dall'ecografia. Valori sempre alti, ittero. Ora dieta ferrea in attesa che passino almeno 6 mesi/1 anno dall'infarto. Le due cose (infarto e colecisti) possono quindi essere correlate? Un calcolo che sembra non spostarsi può dare questi disturbi?

#3
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

La correlazione indicata nello studio è sui grandi numeri, nel caso descritto sembrerebbe trattarsi di due patologie diverse contemporaneamente presenti. Prego.

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