Tele-Psichiatria

otellopoli
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno

La Tele-Psichiatria.

Non so se sia deontologicamente corretta ma in questo momento il quesito espresso mi sembra di secondario rilievo rispetto al vero topic della questione: ovverosia "funziona o non funziona?".

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La questione è stata posta dall'APA (American Psychiatric Association) ovverosia il massimo organo mondiale che da oltre 30-40 anni "detta legge", vede e rivede le varie edizioni del DSM, scrive protocolli e linee guida in ambito Psichiatrico e non solo.

Si potrà dire o pensare: "non c'è scritto nulla...poche righe solamente".

Nella forma corretto!

Nella sostanza... beh quale povertà intelettuale sarebbe il non saper cogliere il "core" dell'argomento proposto.

Ovverosia la "tele-psichiatria" funziona o non funziona?

Il rapporto empatico medico/paziente, il transfert ed il contro-transfert (così importanti per un trattamento psichiatrico che non sia basato solo su "pillole" ma che segua due vie parallele ossia quella farmacologica e quella psicoterapica) si generano ugualmente e con la medesima efficacia in una psichiatria a distanza?

Personalmente non mi sembra argomento da poco ed a me interesserebbe conoscere il parere dei colleghi e di chi volesse, avendo già avuto una esperienza simile, intervenire, argomentare, raccontare.

 

Data pubblicazione: 14 giugno 2017

Autore

otellopoli
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1984 presso Università La Sapienza Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 35412.

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2 commenti

#1
Dr. Antonio Ferraloro
Dr. Antonio Ferraloro

Interessante lo spunto del Dr. Poli, infatti se la telemedicina esiste già da diversi anni, spesso con ottimi risultati, vedi gli ECG, gli esami diagnostici ematici e strumentali visionati a distanza, ecc., per la psichiatria, a mio avviso, il discorso è diverso e concordo perfettamente col Collega Poli riguardo le sue riserve sul rapporto empatico diretto medico-paziente che in queste condizioni riterrei fondamentale.
Aspettiamo però il pensiero e l'esperienza dello psichiatra che è ovviamente la figura professionale di riferimento maggiormente o esclusivamente interessato a questo tipo di problematiche.

#2
Dr. Otello Poli
Dr. Otello Poli

Ringrazio il Dr. Ferrarolo. Il Collega ha colto pienamente quale fosse il senso di queste poche righe. Ciò si evince in maniera particolare dove scrive "...riserve sul rapporto empatico diretto medico-paziente che in queste condizioni riterrei fondamentale....".
Concordo nell'auspicare l'intervento in questa discussione appane iniziata circa l'argomento "psichiatria a distanza" da parte dei colleghi Psichiatri che afferiscono a MI+ o da parte di chi volesse, comunque, esprimere la propria opinione.

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