Droga, dipendenza e overdose: i trattamenti inutili e le tragedie annunciate

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Il caso di Franco Panariello, fratello del noto comico Giorgio, può essere occasione per richiamare l'attenzione di molti su alcune regole fondamentali nel trattamento delle dipendenze da droga, e in particolare da eroina. In base a quanto riportato dalla stampa, pare che Franco Panariello avesse una tossicodipendenza da eroina, e avesse trascorso un lungo periodo in più comunità, di quelle più "celebri".

La scorsa notte sarebbe rimasto vittima di overdose da eroina e abbandonato dai compagni della serata su una panchina. Le reazioni sono state sostanzialmente un "Nessuno se l'aspettava", perché era una persona che aveva "un passato di tossicodipendenza" ma che "ne era uscito" grazie alle comunità in cui era stato, e ormai da tempo.

Nelle versioni giornalistiche purtroppo si notano i soliti errori nella discussione dei problemi di tossicodipendenza. Innanzitutto ignorare che una persona che ha una diagnosi di tossicodipendenza non ha "un passato" di tossicodipendenza in senso biologico, anche se ne è fuori materialmente e mentalmente da tempo.

Questo vale specialmente se poi la garanzia di questa protezione dalle ricadute non c'è. I trattamenti di base per la tossicodipendenza da eroina sono noti (da fine anni '60), disponibili in Italia (dagli anni '80) e capillarizzati sul territorio, anche se la qualità dei trattamenti, cioè la percentuale di trattamento eseguiti secondo le regole di efficacia descritte nei manuali, è di circa il 20% (2 pazienti su 10).

Un soggetto che (diagnosticato tossicodipendente) non abbia eseguito e non stia proseguendo quei trattamenti (metadonico o buprenorfinico o naltrexonico a lungo termine) non ha avuto una cura per la sua malattia, e indipendentemente da come sia stato gestito, anche in buona , ottima fede, non è protetto dalle ricadute.

Poiché si tratta di una malattia recidivante, il mantenimento dei risultati (non-ricaduta) dipende dalla prosecuzione delle cure, e dalla loro applicazione secondo le regole di efficacia, che poi si riferiscono banalmente e principalmente al dosaggio del farmaco anti-dipendenza. Una ricaduta da un tossicodipendente che non si droga da qualche anno dopo essere stato in una o più comunità, e che non assume né metadone né buprenorfina, io me la aspetterei.

E' proprio la situazione in cui me la aspetterei. In più, queste ricadute creano un rischio che è maggiore di quello dei tossicodipendenti mentre si stanno drogando abitualmente, e cioè l'overdose mortale. Questo accade perché quando un tossicodipendente non è più assuefatto, una dose che prima era normale diventa letale. Perché il tossicodipendente spesso si sbaglia su queste dosi, che pure conosce ? Perché probabilmente si regola in base non ad un ragionamento di tossicità (razionalmente) ma al desiderio che ha, e che non controlla, e quindi pur sapendo di correre determinati rischi utilizza dosi "non sicure".

Altro fattore importante sono le overdose combinate, da eroina e alcol o tranquillanti. Molti tossicodipednenti che non si drogano più con l'eroina invece iniziano a bere abitualmente o a consumare ansiolitici, e sviluppano spesso una tossicodipendenza da queste sostanze. Quando decidono di riutilizzare eroina, corrono il rischio di overdose anche con dosi sicure, perché in combinazione con l'alcol e i tranquillanti queste dosi possono fare un effetto maggiore del previsto.

Le persone che sono in trattamento metadonico o buprenorfinico, a parte lo scopo principale del trattamento che è quello curativo-riabilitativo, sono protette anche dall'overdose e dalle conseguenze dell'abuso di altre sostanze, in maniera dipendente anche qui dall'impiego di dosi adeguate di medicinale. Sono invece a rischio massimo le persone disintossicate, in uscita da comunità, carceri, ospedali.

Queste persone sono lasciate in balìa della loro malattia, di cui è stata curata una componente secondaria e non centrale (l'intossicazione) e ignorata l'altra parte, cioè quella della tendenza a perdere il controllo sulla spinta a drogarsi, che provocherà la ricaduta, anche e soprattutto quando tutto sembra andar bene.

Con un pensiero a chi muore, e a chi ha cercato di aiutarlo con tutte le sue migliori intenzioni, è utile ricordare che le intenzioni e la spinta ad aiutare vanno messe al servizio delle cure scientificamente efficaci, altrimenti non cambiano una virgola del destino di queste persone.

Data pubblicazione: 29 dicembre 2011

21 commenti

#1
Utente 171XXX
Utente 171XXX

Ma allora dott Pacini, i tossicodipendenti da eroina devono curarsi finchè vivono?eppure tanti personaggi famosi ne sono usciti, secondo lei continuano a curarsi? Penso a Lou Reed, Keith Richards( se ne è uscito)...

#2
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Molti tossicodipendenti devono curarsi a vita. Per alcuni può valere l'ipotesi di curarsi per diversi anni e poi sospendere le cure, tenendo presente che però non ci devono essere né evoluzioni "mascherate" come l'alcolismo, né uso controllato di eroina, e che è bene rimanere sotto controllo periodico, e capire che in caso di ricaduta la cura deve reiniziare e ancora essere a lungo termine. I personaggi famosi raccontano quel che vogliono, di solito versioni che non corrispondono a quel che sta loro capitando o è loro capitato. Ci tengono, come tutti, a raccontare la parte bella della storia, cioè quanto siano cambiati, quanto abbiano faticato per uscirne, quanto abbiano rischiato prima di uscirne, e quanto impegno di stiamo mettendo. Peccato che tutto questo sia una versione completamente fuorviante. Chi si cura ad esempio non ci tiene minimamente a farlo sapere, purtroppo.

#3
Ex utente
Ex utente

E' interessante il pezzo dove dice che il trattamento metadonico ha lo scopo principale curativo-riabilitativo, visto che il metadone stesso deriva dall'oppio. Il metadone non è altro che un sostituto della sostanza stupefacente che non va a risolvere il vero problema del tossicodipendente, anzi. Possibilità di uscire dalle droghe senza droghe sostitutive come il metadone ce ne sono!

#4
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Questa è una completa sciocchezza. Il fatto che una cosa sia un derivato dell'oppio, cosa che peraltro non è, è un oppiaceo, cioè agisce sui recettori della morfina, non significa di per sé NIENTE. Le modalità di azione della morfina e del metadone sono radicalmente diverse, a parte la comunanza del recettore, ed è proprio per questo che uno può essere utilizzato come terapia, e che l'altro induce dipendenza, e non viceversa. E per dipendenza ovviamente non si intende il meccanismo di tolleranza e astinenza alla brusca sospensione, che non c'entra niente con la dipendenza ed è comune ad una infinità di medicinali.

E' falso che Lei affermi che ci sono possibilitù di "uscire dalle droghe" senza le cure standard e affidabili. Infatti non a caso chi sostiene questo non parla di risolvere la tossicodipendenza ma di "Uscire dalle droghe". Non si chiamano droghe sostitutive perché non sono droghe e non sono sostitutive, non saprei cosa sostituiscono ? Gli effetti dell'eroina ? Ma neanche per idea. Coproono l'astinenza ? Non è questa la ragione e il principio con cui si usano. Si soffermi a studiare come è nato e come è stato sviluppato il trattamento metadonico, che nasce e continua ad esistere come metodo riabilitativo, visto che un cervello curato si riabilita, spesso anche da solo e in condizioni non facili, mentre un cervello malato riesce solo a smettere, cento volte, ovvero a ricadere cento e uno.
Questi luoghi comuni, derivanti dall'ignoranza e dalla presunzione causano continuamente il ritardo nella richiesta di cura, il fraintendimento delle cure stesse e incoraggiano le persone a lasciarle.

Si documenti meglio e eviti certi inutili commenti. Se è convinto che il metadone sia un sostituto, una droga di stato, e che per uscirne serva volontà, aiuto e valori, è completamente fuori strada e sta sbagliando tutti i termini del discorso. Questo la porterà anche a sbagliare i giudizi sulle cose che potrà direttamente vedere o non vedere.

#5
Ex utente
Ex utente

Io non metto in dubbio che le intenzioni siano buone, ma questi dati secondo il mio punto di vista non sono esattamente corretti. Io non sono un medico e non mi spaccio per tale, sicuramente gli studi e le esperienze di un medico sono superiori alle mie. Io sono una semplice operatrice di un centro di riabilitazione alle tossicodipendenze. Il nostro programma non utilizza farmaci, si basa sulla purificazione del corpo e sulla riabilitazione dell'individuo. Vedo ragazzi che ogni giorno rinascono, e che non hanno bisogno nè di metadone, nè di farmaci, nè di droghe. Capiscono ogni giorno quali sono le loro abilità che la droga ha distrutto e si creano una vita liberi dalla droga.
Dott. Pacini la mia non è una critica, vorrei solo far passare un messaggio di speranza per tutte le persone che usano sostanze tossiche, e il messaggio NON è "il metadone ti riabilita", ma ce la puoi fare senza droghe!

#6
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Se è una operatrice è suo dovere conoscere la materia. Ma quale purificazione ? Ma di cosa sta parlando ? Ha la responsabilità di curare delle persone ! Lei non ha la minima idea di cosa sia una dipendenza da quel che dice ! La purificazione, come la chiama Lei, dalla dipendenza si ottiene facendo le giuste cure, ovvero il mantenimento con agonisti. Così si purifica il cervello dalle alterazioni indotte dalle droghe: con trattamenti lunghi che producono benessere stabile, e che quando la persona sta bene vanno proseguiti ancora. Ma cosa c'entra "ce la puoi fare senza droghe" ?

Il messaggio è il trattamento metadoncio riabilita, con decenni di studi a conferma di questo, e a costruzione di una tecnica consolidata.

Ma cosa c'entra la speranza ? Lei non ha la minima idea di cosa sia il metadone, che è la fonte di speranza per chi ha questo problema, se usato correttamente. E il modo di farcela senza droghe è curarsi. Almeno che Lei non consideri il metadone una droga, cosa che denoterebbe una totale ignoranza della materia.

E' veramente triste, se è vero quel che dice, che esistano servizi che operano per NON somministrare terapie, in violazione delle linee guida che lo Stato e la società si aspetta, cioè tutelare il diritto alla salute. Se proprio deve purificare, sappia che cosa deve purificare e come si fa.
In Italia 2 pazienti su dieci ricevono cure sbagliate con il metadone, a dosi basse e a breve termine, e senza controlli sull'andamento. E questo non è trattamento metadonico.

Invece di ripetere gli stessi errori sulla pelle delle persone, con la presunzione di aver scoperto chissà che cosa o di perseguire un metodo che liberi la gente in maniera spirituale.
Avete a che fare con l'organismo di esseri viventi, che soffrono in carne e ossa, e possono essere curati e vivere bene e lontani da questa malattia e da questo dramma personale.

Qualunque sia la ragione che spinge qualcuno a non applicare le cure, è da rigettare.

I dati che Lei indica come forse "non esattamente corretti" Lei non li conosce neanche.

Gradirei sapere in che servizio lavora. Lei non sarà medico, ma da operatore di qualsiasi qualifica dovrebbe tenerci ad essere informata sulle basi. Altrimenti fa del male credendo di far del bene.

#7
Utente 171XXX
Utente 171XXX

Ho paura che sia Narconon di Scientology. D'altronde è uscito l'ultimo di Tom Cruise, può essere benissimo

#8
Utente 238XXX
Utente 238XXX

Mi spiace vedere per iscritto cose del genere. Promuovere uso di metadone per combattere l'eroina. Ancora a promuovere il metadone come se fosse l'unica "panacea" per l'eroina. Ma (per fortuna) non è cosi come Lei descrive....e lo può fare solo appunto scrivere. A differenza sua c'e' chi l'ha provato sulla propria pelle. Lei ha mai provato il metadone e che cosa fa ad una persona? Lei lo sa quanto dura un'astinenza da metadone (che dovrebbe servire a "sostituire" o curare l'eroina)....se non ricordo male, e non mi ricordo male, dai trenta ai quaranta giorni.... Di curativo non ha proprio niente anzi... distrugge... se lo faccia dire da un ex-eroinomane che è stato sul "campo".... Ho fatto uso di eroina negli anni in cui probabilmente Lei stava ancora studiando sui libri che l'hanno abilitata come medico. Non scriva notizie a dir poco fuorvianti di quanto bene faccia il metadone.....Io a differenza Sua l'ho usato nei primi anni in cui veniva dato e Le assicuro che è meglio che si informi meglio ed onestamente degli effetti deleteri e distruttivi del metadone ed avere il coraggio, dati alla mano, di quante persone hanno smesso di usare eroina senza più prendere metadone. Oltre ad averlo provato sulla mia pelle c'è tanta di quella letteratura informativa e medica sugli effetti distruttivi del metadone....Il "minor danno"......ancora dopo lustri passati a registrare fallimenti ancora a promuovere uso di farmaci e che farmaci "IL METADONE".....non stiamo mica parlando di noccioline!!........non si cura una droga con un'altra droga. Dalla droga si esce e si può smettere in modo sano senza "pagliativi". Nessuno ha la bacchetta magica per curare le droghe....ma di sicuro non si "cura" la droga con altra droga. Siamo oramai nel 2012 e l'unica soluzione alle droghe oltre alla proprio volontà è informare e nel modo corretto....non promuovere il metadone o il prozac come se fossero barzellette!! Non per "gonfiare di soldi" solo chi produce farmaci quali il Metadone. I "drogati" non sono dei "malati" che si aiutano solo riempendoli di porcherie.....

#10
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Guardi che questa si chiama medicina, non promuovere, a promuovere è soltanto Lei delle sciocchezze. Siamo nel 2012 quindi se deve parlare di queste cose cominci a studiare e curi dei malati se vuole esprimere dei giudizi.

E la smetta di fare semplicemente il maleducato. Avere fatto uso di eroina non le dà il diritto di dire sciocchezze.

Nessuno "riempie" di metadone nessuno, questo è solo la sciocchezza che dice Lei. Si vergogni di questi interventi". Questa sua campagna contro le cure è vergognosa.

Non si cura una droga con un'altra droga. Infatti è quello che le ho appena spiegato, e Lei continua imperterrito a dire che il metadone è un'altra droga. Si documenti un minimo vista la pesantezza delle cose che dice. Abbia rispetto per le persone invece di propagandare questi luoghi comuni.

Nessun effetto deleterio e distruttivo, questo che fa Lei è terrorismo e disinformazione (con che scopo non lo so), non c'è alcuna letteratura su questo, poi a scrivere sciocchezze sono buoni tutti, a pubblicare dati e commentarli no.

E naturalmente Lei pensa che il metadone sia "il minor danno"... la riduzione del danno, NON C'ENTRA NIENTE ! Solo chi come Lei non ha capito niente continua a fare questa confusione.

E' questo che è scandaloso nel 2012.

NOn c'è nessuna barzelletta qui, sono cose serissime, non adatte alla sua ignoranza in materia. Il fatto che abbia avuto un problema non aggiunge NIENTE alla sua conscenza di come si cura. Chi ha avuto cento operaizioni non diventa chirurgo.

Non c'è una parola sensata in quello che Lei scrive. Non scriva Lei cose fuorvianti. Lei si è fatto idee strane e sbagliate. I primi anni in cui veniva dato erano gli anni 60, in USA, e ha risolto decine di migliaia di casi. In Italia le cose si fanno male, e quindi ne ha risolti di meno, quando usato male.

La cosa che veramente è insopportabile è il suo atteggiamento incivile e le falsità che Lei afferma non si sa da quale posizione, per aver letto chissà cosa.

#11
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

LE INFORMAZIONI SULLA TERAPIA METADONICA E BUPRENORFINICA SONO REPERIBILI SU QUESTO SITO NELLA SEZIONE MINFORMA, TRA I MIEI ARTICOLI, CON RELATIVE BIBLIOGRAFIE NELL'ARTICOLO PRINCIPALE SULLA DIPENDENZA DA EROINA.

#12
Utente 238XXX
Utente 238XXX

Dott. Pacini è deplorevole che lei risponda in questo modo ma del resto che cosa ci si può aspettare da un "esperto" in psichiatria....promuovuere l'uso del metadone per trattare l'eroina....le ho scritto che non si "cura" una droga con un altra "droga" e lei persiste. Per quanto riguarda l'ignoranza da lei ventilata sono in buona compagnia e le suggerirei (al posto di innervosirsi per iscritto con "so tutto io") di leggere quanto già scritto da Professionisti e Luminari del suo settore. Non molto tempo fa, il prof. Veronesi e Ministro della Sanità, aveva detto e scritto sul metadone:"..IL METADONE NON E' UN RICOSTITUENTE, E' UNA DROGA COME L'EROINA, MA PER BOCCA...".
Il dott. Gatti (ASL di Milano) scrive sul metadone:"...è un oppiaceo..". Che sia un analgesico oppiaceo non è una novità e come la maggior parte dei prodotti oppiacei da assuefazione. Capisco la sua spinta all'uso di metadone...l'ho capita dal primo rigo da lei scritto.....vuole convincere....ma c'è tanta bibliografia medica e scientifica sugli effetti dannosi di certe "droghe" che ci sarebbe da vergognarsi il solo citarne il nome.....le invio un estratto di un bollettino medico di non molto tempo fa:

La mortalità da metadone: ipotesi sui meccanismi patogenetici
BOLLETTINO SULLE DIPENDENZE 172

Riassunto
Il metadone rappresenta attualmente uno dei farmaci maggiormente impiegati nei programmi di
divezzamento dalla tossicodipendenza da oppiacei.
Negli ultimi tempi si è assistito ad un aumento dei casi di intossicazione letale da metadone, sia in
Italia che nei Paesi Occidentali; il fenomeno sembrerebbe correlato in particolare alla consuetudine di
affidare più dosi del farmaco direttamente all’utente, ed a tutte le relative implicazioni (errori di auto-
somministrazione, associazione con altre sostanze, atti di autolesionismo, “mercato grigio”, etc.). Tale
tendenza ha trovato riscontro anche nel nostro settorato medico-legale (Sicilia sud-orientale), dove -
negli ultimi anni - si sono registrati i primi decessi riconducibili ad avvelenamento da metadone.
Tale stato di cose impone l’esigenza di approfondire, sia da un punto di vista tossicologico che fisio- patologico, il fenomeno della mortalità da metadone per le implicazioni giudiziarie spesso ad essa correlate; ciò comporta la necessità di disporre di dati chimico-tossicologici, anatomo-patologici ed anamnestico-circostanziali completi e di una loro interpretazione integrata al fine di formulare una corretta diagnosi di AVVELENAMENTO.
L’attenzione degli Autori si è inoltre concentrata sul meccanismo attraverso cui l’INTOSSICAZIONE ACUTA da METADONE conduce all’EXITUS, con specifico riferimento ai suoi effetti depressivi sui centri regolatori del respiro ed alla influenza dello stato di veglia e delle varie fasi (REM e non-REM) del sonno
nell’elicitazione della sua azione letale. La casistica qui riportata (otto decessi correlati ad assunzione
di metadone), grazie alla ricchezza e completezza dei dati a disposizione, ha consentito di elaborare
una suggestiva ipotesi sul meccanismo patogenetico sotteso a tali eventi letali.
Parole chiave: Metadone, Intossicazione letale, Casistica, Meccanismo della morte.

LA MORTALITA' DA METADONE: ipotesi sui meccanismi patogenetici

NUNZIATA BARBERA, SALVATORE BARBERA, GIORGIO SPADARO, GUIDO ROMANO
Laboratorio di Tossicologia Forense, Dipartimento Anatomia, Patologia Diagnostica, Medicina Legale,
Igiene e Sanità Pubblica “G.F. Ingrassia”, Università degli Studi di Catania, via Santa Sofia, 87 95123 Catania

Come può vedere non sono così ignorante come lei vorrebbe farmi passare....caro Pacini............

#13
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Articolo di cui Lei non ha capito niente. Bella scoperta che in dose eccessiva le medicine sono pericolose, complimenti !

Mica stiamo parlando di terapia, carissimo, stiamo parlando di overdose accidentale. Vale anche per l'aspirina. Se si cura previene l'infarto, se si fa l'overdose è mortale.

Ma cosa crede di aver scritto ? Lei scrive solo falsità e prende informazioni di cui non capisce niente, raccattate al bisogno senza capire cosa dicono.

Un po' di serietà e di pudore non guastano.

#14
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Le crociate contro i malati e le cure vada a farle da qualche altra parte. Tanto per Lei è tutto uguale, prozac, metadone, eroina. Qui stiamo parlando invece di medicina, è allo stesso tempo vicinissimo e lontanisssimo dal poter capire.

#15
Utente 238XXX
Utente 238XXX

Appunto...Pacini....un po di serietà e di pudore non guastano....Come dal suo stesso titolo:

DROGA,
DIPENDENZA E OVERDOSE: I TRATTAMENTI INUTILI E LE TRAGEDIE ANNUNCIATE

al salut Pacini

#16
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Ecco, bravo, tanto ha dato ampia prova di quanto non capisce dell'argomento con le sue stesse citazioni.
Purtroppo la presunzione unita all'ignoranza e alla pigrizia sono quanto di peggio può capitare a chi cerca una soluzione. A chi è ignorante e pigro non resta che la strada della presunzione.

#17
Utente 238XXX
Utente 238XXX


Negli ultimi decenni si è assistito infatti
ad un aumento di eventi letali da intossica-
zione acuta da metadone, fenomeno che è
stato messo più volte in relazione con la cre-
scente diffusione dei programmi di divezza-
mento.......

Riguardo l’epidemiologia della mortalità
da metadone, dati di interesse provengono
dalla casistica internazionale. In Danimarca,
nel 2002, sono stati registrati 47 decessi
dovuti all’assunzione di metadone, a fronte
dei 36 per overdose di eroina; qui, a partire
dal 1996, le morti causate da eroina o mor-
fina sono diminuite del 33%, ma i decessi da
metadone hanno compensato questa dimi-
nuzione (8). In Svezia, nel decennio 1992-
2002, sono stati registrati 87 casi letali da
metadone (3); nella Scozia Occidentale, nel
decennio 1991-2001, sono stati rilevati 56
casi di intossicazioni letali da metadone (6).
Anche negli Stati Uniti i decessi per
metadone sono aumentati; fino al 2002, ad
esempio, nel Maryland sono stati riportati 29
casi di morte da metadone, rispetto ai 3 casi
registrati nel 1998 e, secondo le autorità
locali, si è in presenza di un trend emergen-
ziale (9). Da uno studio effettuato in Texas (2)
su 766 decessi di soggetti in MMT, avvenuti
tra il 1994 ed il 2002, è emerso che nel 2,5%
dei casi il metadone ha avuto un ruolo diret-
to nel determinismo dell’exitus.

NUNZIATA BARBERA, SALVATORE BARBERA, GIORGIO SPADARO, GUIDO ROMANO
Laboratorio di Tossicologia Forense, Dipartimento Anatomia, Patologia Diagnostica, Medicina Legale,
Igiene e Sanità Pubblica “G.F. Ingrassia”, Università degli Studi di Catania, via Santa Sofia, 87 95123 Catania

Come può vedere, caro Pacini, è un po diversa la realtà e i fatti come tenta di farci credere.....nessuna falsità i dati di cui sopra sono veri.......confronti che la terapia da lei promossa è fallimentare...........Decessi per Metadone !!!

#18
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Insiste ancora, ma cosa c'entra "la terapia da lei promossa è fallimentare..........." L'articolo NON PARLA DI TERAPIA METADONICA, gliel'ho appena detto, rimette lo stesso articolo con lo stesso insulso commento...

Veramente sconcertante come possa insistere su un articolo che non c'entra niente.

Lei pensa che poi che la tossicodipendenza uccida solo per overdose ? E che se non uccide il tossicodipendente vive bene e non ci sono problemi ?

Io non tento di far credere niente a nessuno, ci sono migliaia di studi fatti, compreso questo di cui Lei non capisce niente.

E stia attento come parla.

La smetta per cortesia, una volta per tutte. Lei deve soltanto trovare del tempo per documentarsi con calma che non ha e senza quest'invasamento cieco che serve solo a raccontarsi la storia che le piace sentire. E che ha come morale presumo che Lei ce l'ha fatta da solo, mentre migliaia di altri sono morti.

#19
Utente 238XXX
Utente 238XXX

Pacini con quale scopo apre un sito in internet dove concede spazio alle comunicazioni altrui e poi si scalda? Allora anche a lei piace scrivere per raccontarsi la sua storia....

lei è un medico?... e perchè minaccia? .....non mi sembra un comportamento corretto.....Siamo in un paese democratico, dove ognuno dice e può dire la "sua".

ho forse toccato qualche "tasto" che non dovevo?........

Io non parlo...scrivo.....e mi sono documentato e ho inviato informazioni e notizie utili e non scritte da me ma da Professionisti

è vero ci sono tanti "studi fatti" e magari quello che lei "promuove" potrebbe anche non convincere o perlomeno resta una sua opinione......

ma di opinioni ce ne possono essere tante....ma rimane il fatto che il metadone è un derivato chimico degli oppiacei....causa decessi e questa è una verità.

Una persona che ha risolto il problema droga è una persona che non fa più uso di nessuna droga (legale o illegale che dir si voglia) e conduce una vita sana....non è solo una mia opinione.... rimane un FATTO.......la mia morale non è quella di raccontarmi ma di informare le persone dell'esperienza che ho avuto col metadone e come me altre centinaia di "cavie", di allertarle di stare attenti alle "TRAPPOLE" perchè mi ripeto...NON SI CURA UNA DROGA CON UN'ALTRA DROGA.....

al salut

#20
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Prima di tutto io mi scaldo quanto mi pare essendo questo il mio spazio. Lei se mai è tenuto a entrarvi con rispetto.

Non si cura una droga con un'altra droga: sono PERFETTAMENTE d'accordo. Infatti metadone e buprenorfina NON sono altre droghe da sostituire a nulla, questo equivoco Lei lo porta avanti nella assoluta ignoranza e malafede.

Sta diffamanda un'intera comunità di persone che lavorano nella medicina.

"ma rimane il fatto che il metadone è un derivato chimico degli oppiacei....causa decessi e questa è una verità"

E queste due cose non c'entrano NULLA con il discorso che Lei fa pecrhé non riguardano la terapia metadonica dell'eroinismo, che salva vite, previene la mortalità e tutte le complicazioni dell'eroinismo, oltre a curarlo di per sé.

Lei si è documentato e non ci ha capito niente. L'unica citazione che ha fatto è la riprova che non ha capito la minima cosa di quel che Lei stesso scrive.

Adesso arriva a diffamare dal profondo della sua ignoranza. L'unica cosa che sa fare è ripetere questi slogan vuoti tipo "non si combatte una droga con un'altra droga", cosa di cui tutti compreso me le danno ragione. Magari sarebbe il caso che cercasse di capire cosa è l'argomento di cui parla prima di inventare slogan che non c'entrano.

Poiché non sono obbligato a perdere ulteriore tempo con questi commenti maleducati e inutili a tutti se non alla SUA propaganda, e poiché la sua propaganda è pericolosa per la salute pubblica e dei singoli individui, eviti di caricare altre parole a vuoto che saranno eliminate.

#21
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Per i lettori che vogliono apprendere quali siano le conclusioni ad oggi su questo tema sviluppato dagli anni '60, oltre alle sintesi degli articoli, indico la sintesi dell'organizzazione mondiale della sanità http://www.who.int/hiv/pub/idu/Linee_Guida_Oppioidi_italiano.pdf

Un'ultima considerazione sulla frase sentita tante e tante volte del "non si cura una droga con un'altra droga".

Questa frase innanzitutto non ha senso in Italiano. I medici curano i tossicodipendenti per la tossicodipendenza, non curano "la droga". La malattia è la tossicodipendenza, non "la droga", la droga è l'agente causale. A parte questo, l'unica ragione varie dipendenze trovano come metodo curativo la somministrazione di un medicinale "agonista", che non significa né oppiaceo come derivazione, né che sia una droga, significa solo che va a toccare le parti danneggiate o alterate dagli oppiacei d'abuso come l'eroina. Poiché è essenziale una farmacologia diversa tra oppiaceo d'abuso e oppiaceo terapeutico, non tutti gli oppiacei sono proponibili come cure, e non in tutte le forme di somministrazione (bocca, vena, etc). Il metadone orale e la buprenorfina sublinguale sono due esempi di oppiacei terapeutici, in Australia anche la morfina orale a lento rilascio. Peraltro, questi proodotti sono anche utilizzati nella terapia del dolore, dove non producono, infatti, problemi di tossicodipendenza. Non perché i malati di dolore siano diversi (la vecchia morfina iniettiva produceva tossicodipendenza), ma perché è diversa la farmacologia del medicinale. Ragion per cui a partire dagli studi di V.Dole (anni '60) finalizzati in primo luogo a riabilitare (non si conosceva quasi nulla della farmacologia oppiacea) queste cure sono confermate. Allora il meccanismo terapeutico non era né sostitutivo (che non è mai stato), né antiastinenziale (che è vero, ma non è il punto fondamentale): era il blocco narcotico, cioè rendere impossibile una situazione in cui la persona ha voglia di eroina e può sentirla. Con la cura è possibile "non aver voglia di eroina" e quindi non usarla, o usarla contro le proprie intenzioni ma senza sentirla più di tanto o per niente. Per rendere possibile questa situazione fu sfruttata la possibilità di abituare la persona al farmaco, in maniera che i tossicodipendenti, altrimenti instabili nel trattamento e tendenti all'autogestione, rimanessero in cura abbastanza da verificare i risultati e vedere spento il loro desiderio di eroina.

Questo in due parole quel che è spiegato nell'articolo sezione Minforma sulla tossicodipendenza da eroina.

Questo è parte di quello che faticosamente, adesso anche con le tecniche di visualizzazione cerebrale, si è riuscito a capire e a ottenere in questo ambito, e sempre faticosamente e tra mille campagne di disinformazione si cerca di insegnare nelle università.

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