Comportamenti sessuali e depressione, un modello a due fasi, dall'ambulatorio alla cronaca

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

La triste vicenda di Tiziana Cantone mi porta, per una serie di analogie, a proporre delle osservazioni sulla casistica legata in qualche modo alle depressioni che seguono fasi di comportamenti sessuali disinibiti o esuberanti.

Non è detto che il caso in questione sia effettivamente inquadrabile in questo senso, e dal punto di vista morale rimane comunque un episodio di violenza vile e insistita contro una persona che ha poi scelto di uccidersi.

 

Capita non di rado che una fase di depressione sia preceduta da comportamenti di tipo opposto, cioè euforico, disinibito, e questo include ad esempio una fase di sessualità vivace, libera, disinibita, magari rischiosa. Si tratta di esperienze che molti desiderano e trovano gratificanti, che gli altri magari criticano ma invidiano. Ad un certo punto queste fasi di esauriscono, magari con il brusco passaggio ad una fase depressiva in cui la visione delle cose è capovolta, e ciò che si è fatto senza troppi problemi diviene invece fonte di ossessione, vergogna, preoccupazione.

In queste sindromi le persone si presentano durante la depressione, oppresse dall'idea di essersi compromesse, rovinate. Qualche volta qualche danno c'è stato, ad esempio la rottura di una relazione a causa di tradimenti, o la compromissione della reputazione, o comportamenti illeciti, e la persona vive le conseguenze come un improvviso peso che non potrà reggere.

Il fatto che però a monte vi siano comportamenti a rischio, o esuberanti attira l'attenzione sulla fase precedente, di tipo ipomaniacale o maniacale. In questa fase le persone non avevano problemi a esporsi, magari esibirsi, e magari lo facevano per compiacere qualcuno a cui erano legati. In fase maniacale questo sembrava una leggerezza accettabile, o qualcosa di intrigante, da provare, o semplicemente non ci si poneva nessun problema. Alla fine della fase la persona ritiene invece di essere stata plagiata, perché non si riconosce più nello stato mentale precedente, anche se di fatto non ha subito ricatti o costrizioni, ma è stata semplicemente indotta.

Proponiamo una serie di situazioni di questo tipo, con esempi nella cronaca nera ma anche nella pratica ambulatoriale.

 

 

 

 

Rapporti sessuali a rischio (senza protezione, con partner occasionali, con partners non sani)

Terrore di aver contratto malattie, anche a fronte di esami favorevoli

Rapporti extraconiugali con scarsa attenzione nel mantenere la riservatezza

Depressione dopo la scoperta del tradimento, o depressione durante cui si confessa il tradimento

Prostituzione occasionale, o limitata a un periodo

Depressione con sentimenti di vergogna

Pratiche sessuali estreme su richiesta del partner

Depressione con sentimenti di vergogna e rancore per l'idea di essere stati plagiati

Esibizionismo sessuale (anche tramite foto o video pornografici resi disponibili o diffusi ad altri)

Depressione con sentimenti di vergogna e rancore per l'idea di essere stati plagiati

Fase ipersessuale con bisessualità

Depressione con ritorno all'eterosessualità ma tematiche di vergogna e colpa

Relazione a intensa componente sessuale

Dopo la relazione, depressione con sentimenti abbandonici, e preoccupazione di impotenza

 

Nel caso in questione, in particolare, inizialmente si è saputo del suicidio legato ad una campagna di derisione pubblica, partita dalla diffusione di video pornografici. I video sarebbero stati diffusi inizialmente dalla stessa ragazza, e in accordo con il fidanzato, che in uno dei video è insultato e apostrofato come cornuto. Potrebbe quindi trattarsi di un caso di pratiche cuckold, ovvero il compiacimento da parte del partner maschio di vedere la propria donna in atti sessuali con altri, o semplicemente di sentirne la descrizione dalla donna e dai partner occasionali. Inoltre il fidanzato ufficiale gode a recitare la parte del “cornuto”, con tanto di insulti e commenti sarcastici e umilianti che accompagnano i “tradimenti sessuali”. Si uniscono in questo sia l'esibizionismo-voyeurismo, sia il gusto del legame con una donna sessualmente promiscua. Naturalmente nel gioco di ruolo il compiacimento presuppone che in realtà la “guida” sia proprio il “cornuto”.

 

Un caso di questo tipo fu quello Arena/Sanfilippo (descritto ne Un giorno in Pretura e in Amore Criminale), sfociato in stalking e quindi in omicidio dopo che la donna si era sottratta alla relazione.

Andando indietro nel tempo si ricorda anche il famoso caso Casati-Stampa, in cui un ricco nobile organizzava finti “tradimenti” proponendo la moglie ad altri uomini, tipicamente sconosciuti, pagandoli. Lui assisteva, scattava fotografie e teneva diari per conservare il ricordo dei dettagli. Anche in questo caso quando uno degli amanti prezzolati instaurò una relazione autonoma con la signora, la situazone precipitò fino ad un omicidio-suicidio.

Alcune persone ricorrono, per sostenere queste situazioni, a sostanze in grado di disinibirli e superare vergogna, imbarazzo e scrupoli morali.

 

Al di là delle considerazioni sul plagio e sui rapporti di forza e di convenienza all'interno di un rapporto di coppia, va considerato che l'ipersessualità o la trasgressività può caratterizzare una fase di eccitamento (ipomania, meno spesso mania maggiore) ed essere poi seguita da una fase depressiva in cui, in maniera sproporzionata, si diviene preda di sensi di colpa e di vergogna, e contemporaneamente non si hanno le risorse e la reattività per uscire da legami “malati”.

 

Data pubblicazione: 21 settembre 2016

Autore

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università di Pisa.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pisa tesserino n° 4355.

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5 commenti

#1
Dr. Daniele Tonlorenzi
Dr. Daniele Tonlorenzi

Un articolo sui comportamenti sessuali affrontato in maniera scientifica e non pruriginosa. Grazie.

#2
Ex utente
Ex utente

" Naturalmente nel gioco di ruolo il compiacimento presuppone che in realtà la “guida” sia proprio il “cornuto”. "
FALSO. Egli è in realtà condotto. La sensazione di piacere o compiacimento che egli prova non è un segno della sua autonomia.

"o comportamenti illeciti, e la persona vive le conseguenze come un improvviso peso che non potrà reggere."
Falso. Nel caso di comportamenti illeciti la persona non vive le conseguenze come un improvviso peso che non potrà reggere. Vive le conseguenze che non potrà reggere (perché imposte dalla legge) come un peso.



#3
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

No, non è così. Quello è il ruolo all'interno del gioco. Nella realtà l'autonomia non è consentita, il cuckold decide cosa deve succedere, dopo di che masochisticamente lo trova eccitante,, o anche non masochisticamente. Nei casi in cui, senza autorizzazione o complicità, la donna cerca elementi esterni o continua una relazione sessuale o sentimentale con un elemento esterno per suo personale piacere, non c'è equilibrio. Alcuni noti casi sono andati in cronaca nera con questo meccanismo. In nessuno la guida era la donna.

Credo non abbia capito molto dell'articolo, perché si fa riferimento ad una doppia fase, ovvio che il senso di colpa non è una caratteristica della prima fase.

Il fenomeno che descrive sull'uomo può far parte della doppia fase dell'uomo, in cui dopo essersi compiaciuto del ruolo di cuckold, subentra una gelosia patologica. Accade, ne ho visti diversi casi.

#4
Ex utente
Ex utente

Fase o non fase, la sensazione di compiacimento che il cuckold prova non è un segno o sintomo della sua autonomia.
Che il cuckolding sia un gioco di ruolo in cui ognuno sceglie "dal niente" il proprio ruolo - in cui anzi è proprio il cuckold a scegliere il proprio ruolo, quello della partner e del bull - è un presupposto infondato.

#5
Dr. Matteo Pacini
Dr. Matteo Pacini

Continuo a pensare che non abbia letto con attenzione, in più di pun punto.
Intanto non ci sono presupposti, si tratta di osservazioni ricavate dall'osservazione di una casistica.
I casi di cronaca, per esempio quello "storico" del marchese Casati Stampa, rispondono proprio a questo schema.
Quindi, almeno una parte della realtà non funziona come dice Lei.

Il presupposto lo pone Lei piuttosto, ma non si capisce se in riferimento ad un caso personale o altro. Sta di fatto che i giochi di ruolo non sono giochi da tavolo, ma giochi che prevedono una immedesimazione, altrimenti non avrebbero senso.
La persona o è complice, o non lo è. Non ci sono terze posizioni. Esporsi ad una circostanza significa volere che accada, anche se non è prestabilito come, dove e con chi. Del resto questo neanche in generale nei rapporti. Chi è in quella posizione, o desidera che la compagna vada con altri, oppure non lo desidera, e quindi lo subisce senza reagire, o addirittura assecondando la cosa, ma non per piacere, bensì perché è dominato dall'altra parte. Quest'ultimo caso non è quello di cui stiamo parlando.
Quello di cui stiamo parlando è l'alternanza tra eccitamento e depressione. Anche questo risulta dall'osservazione della casistica, non solo relativa al cuckoldismo, ma anche a diverse altre condizioni, anche non di coppia.

In conclusione, non capisco esattamente il suo presupposto, concettualmente. Alcune persone si convincono che l'altra parte è partecipe attivamente, "come se" la cosa fosse vera e veramente subita (e prende iniziativa senza bisogno di una vera guida - ma di un assenso implicito sì), ma non è così, altrimenti, come dicevo, la categoria è diversa. Esistente sicuramente, ma diversa.

Quel che ho osservato è questo, dopo di che, se osservo casi diversi, sarò il primo a descriverli.

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