Adolescenti in casa: prolungano il conflitto familiare

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta

Ricercatori all’Università di La Laguna (Spagna) hanno monitorato 240 famiglie per osservare gli effetti della permanenza dei figli in casa dai 18 ai 25 anni. I risultati affermano che quando i figli vivono in casa con i genitori durante questo periodo, il numero di conflitti aumenta.

“Abbiamo lavorato per cercare di capire cos’accade durante la cosiddetta sindrome del nido pieno” dicono i ricercatori. I ragazzi sono stati classificati in 3 gruppi: giovani adolescenti dai 12 ai 13 anni, medio-adolescenti da 14 a 15 e tardo-adolescenti da 16 a 18. Quelli fra 18 e 25 anni sono stati definiti adulti emergenti (o giovani adulti).

In Spagna e in altri paesi dell’Europa meridionale come Grecia, Portogallo e Italia, le condizioni socio-culturali ed economiche fanno sì che i figli se ne vadano da casa molto più tardi che nel nord Europa e negli USA.

Secondo i ricercatori, le dispute e i conflitti domestici sono molto maggiori quando gli adulti emergenti vivono ancora in casa con i genitori. “In adolescenza il conflitto raggiunge il picco massimo all’inizio, per poi diminuire durante l’adolescenza media e salire nuovamente verso la fine” affermano gli autori.

“Inoltre in questo stadio (16-18) gli argomenti di conflitto sono diversi e derivano principalmente da relazioni più simmetriche fra genitori e figli e dalla loro indipendenza che si accresce".

I conflitti relativi alla scuola, normali dai 13 ai 19 anni, lasciano il passo a conflitti più personali o sui valori morali e su scelte e prospettive per il futuro.

“Si crea spesso una frattura fra ciò che i genitori si aspettano dai figli e ciò che i figli si aspettano da loro stessi, in questa fase. Oltre a ciò, esiste anche una divisione fra valori sociali e aspettative personali”.

Man mano che il figlio cresce, le strategie da lui messe in atto per risolvere i conflitti e le abilità di negoziazione aumentano e diventano più costruttive.

“Dal nostro punto di vista crediamo che delle politiche sociali si rendano necessarie per aiutare i giovani adulti a lasciare la casa familiare. Ma nel frattempo anche i genitori dovrebbero riconoscere il momento in cui avviene la transizione verso l’età adulta e capire che la  collocazione sociale e culturale dei loro ragazzi è ben diversa da quella in cui erano immersi loro”.

Fonte:

B. Rodríguez, M. J. R. López. 2011. El 'nido repleto': la resolución de conflictos familiares cuando los hijos mayores se quedan en el hogar. C & E: Cultura y educación, 23 (1): 89-104, 2011.

Data pubblicazione: 02 settembre 2011

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