La strana influenza tra empatia e pensiero logico

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Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta

Essere scientifici ed empatici allo stesso tempo è possibile?

Secondo uno studio condotto dal Dottor Jack et al. (2012) e pubblicato sulla rivista Neuroimage, sembrerebbe di no. Quest studio evidenzia infatti che l'essere umano è limitato nella sua capacità di essere logico ed empatico allo stesso tempo. 

Lo studio ha mostrato che quando viene attivata la rete neuronale coinvolta nel processo empatico, il cervello sopprime la rete utilizzata per l’analisi logica. Ed è vero anche il contrario: l'attivazione di reti che coinvolgono il pensiero logico riducono la capacità di entrare in empatia.

Questi risultati indicano l'esistenza di una inibizione reciproca neurale in origine. Quindi, esisterebbe un vincolo fisiologico sulla nostra capacità di coinvolgere contemporaneamente due modalità cognitive distinte.

Il Dr. Anthony Jack, che ha guidato lo studio, ha riferito che:

 "quello che vediamo in questo studio è [...] una inibizione neuronale reciproca tra l'intera rete cerebrale che usiamo nell’impegno sociale, emotivo e morale e la rete neuronale che invece, viene attivata nel ragionamento scientifico, matematico e logico.

"Questo dimostra che essere scientifici ed empatici allo stesso tempo non è possibile.”

Nello studio, 45 studenti universitari mentre erano impegnati in una serie di problemi di fisica dovevano contemporaneamente ragionare sugli stati mentali di altre persone.

Le scansioni cerebrali della risonanza magnetica funzionale hanno rivelato che nella risoluzione dei problemi di fisica, che implicavano un ragionamento causale e/o sulle proprietà meccaniche di oggetti inanimati, si attivava la rete del pensiero “analitico” e veniva inibita la rete neuronale responsabile del pensiero empatico.

Il contrario è accaduto quando agli studenti è stato chiesto di impegnarsi in un compito empatico.

Il Dr. Jack ha puntualizzato che:

"quando i soggetti sono distesi in uno scanner e non hanno niente da fare, ciò che noi chiamiamo lo stato di riposo, in modo naturale e ciclico avviene il passaggio di attivazione tra le due reti.

Questo ci suggerisce che è la struttura del cervello adulto che guida questo processo, e non la natura del compito, e che esiste un vincolo fisiologico alla cognizione ".

Basarsi troppo su una rete o l'altra può essere dannoso, per il dottor Jack:

"Il consiglio di amministrazione di una società di capitali tenderà ad essere altamente logica ed analitica al fine di amministrare nel migliore dei modi una società efficiente, altrimenti andrà fuori dal mercato. Ma, così facendo, si può perdere la “bussola morale” a causa di un eccessiva modalità analitica di pensiero. "

Lo scopo di questo studio non è quello di favorire il pensiero logico alla capacità empatica o viceversa ma di mettere in evidenza l’importanza di impiegare la rete neurale giusta al momento giusto. 

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1053811912010646

Data pubblicazione: 07 gennaio 2015

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