Disfunzione erettile: sono omosessuale?

g.delmonte
Dr. Giacomo Luigi Del Monte Psicologo, Psicoterapeuta

Questo articolo nasce dopo aver ascoltato i mille dubbi di uomini che vivono situazioni di disfunzione erettile. 

Essere omosessuale o essere eterosessuale è soltanto un orientamento rispetto al vivere la propria sessualità. Si può desiderare un incontro amoroso con una persona o di sesso diverso dal proprio o dello stesso sesso.

Non esiste qualcosa di giusto o qualcosa di sbagliato ma esiste una propria spinta sessuale.

Tuttavia, uomini che per molti anni hanno vissuto la loro eterosessualità, davanti a situazioni di impotenza, cominciano ad avere dei dubbi  rispetto al loro orientamento.

 

QUALI SONO LE SITUAZIONI PER CUI SI VERIFICANO CONDIZIONI DI PERDITA O MANCANZA D’EREZIONE?

I contesti  più frequenti  sono quelli  in cui si passa da uomini che,  dopo aver avuto una tranquilla vita sessuale con una determinata partner,  possono all’improvviso  incontrare problematiche legate all’erezione,  a uomini  che,  terminata una storia d’amore, pur  decidendo di ricominciare una vita sessuale  hanno  costantemente  difficoltà sessuali  pur incontrando donne diverse.

Inoltre non vanno dimenticati i  giovani.  Questi ragazzi, nel tentativo di avere il primo rapporto sessuale,  spesso non considerano  il forte elemento ansiogeno presente in quel momento. La  conseguenza però di questo stato , in molti casi,  comporta una  perdita d’erezione ed è proprio  li che costoro cominciamo a ipotizzare pensieri di omosessualità.

In ognuna di queste circostanze la disfunzione sessuale  ha spesso portato ad avere dubbi sull’orientamento.

 

Nel continuare a scrivere, vorrei precisare che, in questo articolo non stiamo parlando di omosessualità ma di difficoltà legate alla disfunzione erettile e di eventuali conseguenze riflessive   che ciò comporta.

L’associazione PERDITA O MANCANZA D’EREZIONE ed OMOSESSUALITA  oggi è sempre più frequente o meglio sempre più verbalizzata.

 

MA SE MI TROVO DAVANTI AD UNA DONNA CON CUI DESIDERO UN RAPPORTO SESSUALE E NON RIESCO AD AVERE O MANTENERE UN’EREZIONE SONO OMOSESSUALE?

Questo pensiero, in diversi uomini, viene quasi visto come una naturale conseguenza,  del non eccitarsi più con la moglie o con le donne in generale:” da quando mi sono lasciato con la mia ex, in cui tutto andava bene, ora sembra che “ non funziono più”.  “Forse sono diventato omosessuale?”

Ciò accade perché per molti, il non eccitarsi davanti ad una donna disponibile, è sintomo di omosessualità. In alcune occasioni sono le compagne stesse che accusano l’uomo di omosessualità davanti a continue situazioni di perdita  o mancata erezione e indipendentemente dai motivi per cui lo dicono, l’uomo ,in alcuni casi, va in confusione credendo a tale ipotesi.

Mariti che avevano regolari rapporti con le mogli, nel momento in cui hanno delle disfunzioni sessuali, non riuscendo a capire cosa è capitato loro, tra le motivazioni che “paventano” a questa loro assenza d’erezione   c è quella  di essere diventati omosessuali. In alcuni casi lo sconforto è così forte che il problema sessuale rischia di peggiorare.

Fondamentalmente, escludendo  problematiche di tipo organico, nel 99% dei casi , questi uomini hanno manifestato una disfunzione fisiologica erettiva  solo perché si sono create situazioni conflittuali all’interno della coppia, situazioni ansiogene-psicologiche. Non sapendone dare una ragione logica ma soprattutto emotiva alla loro impotenza il pensiero di essere omosessuali  alimenta un sistema ansioso distruttivo.

Così anche in coloro  che,dopo aver fatto vari tentativi con donne diverse e non aver ottenuto i risultati sperati, l’ombra dell’omosessualità diventa sempre più forte. Il pensiero di essere omosessuale diventa invadente a tal punto da creare forti disagi.

“Come mai prima tutto funzionava ed ora non funziona più nulla?, vuol dire che non mi piacciono piu le donne?, ed allora se non mi piacciono più le donne vuol dire che sono omosessuale?”.

Questo generalmente è l’iter mentale di chi tenta più volte un rapporto sessuale con una donna senza avere nessun successo. L’associazione ad un orientamento sessuale diverso dal precedente invade la mente di questi maschi.

 

Spesso , quindi, il mio lavoro diventa quello di aiutare queste persone a capire se eventualmente c’è un orientamento omosessuale represso oppure vedere se  il tutto, è frutto di situazioni ansiogene che non portano ad erezione.

Considerare la mancanza o l’assenza d’erezione di fronte ad una donna come qualcosa legato al proprio orientamento diventa sicuramente riduttivo.

Spesso la presenza della donna ci porta ad incontrare conflitti personali  e/o  di relazione che in un atto di autoerotismo (con fantasie etero) non incontriamo. Ci accorgiamo che in ognuna delle situazioni descritte, quando si è soli, l’erezione mostra la sua forza.

Perciò è utile sottolineare che l’omosessualità ha le sue strade, a volte evidenti e a volte nascoste ma il pensare ad un orientamento diverso davanti ad una disfunzione erettile rispetto  all’incontrare tutte le emozioni che invece sono nascoste dietro quella disfunzione risulta essere sempre molto semplificativo.

 

NON AVERE UN EREZIONE DAVANTI AD UNA DONNA DISPONIBILE NON  SIGNIFICA NECESSARIAMENTE ESSERE OMOSESSUALI

In questi casi –OVE NON VI E’ UNA SITUAZIONE OMOSESSUALE - la soluzione migliore per superare la disfunzione erettile del momento è cercare di capire cosa quel sintomo vuole raccontarci, quale significato sta assumendo.  Sentire il corpo ed accorgersi se si è tesi, contratti, ansiosi, riflettere su quello che la  disfunzione vuol comunicarci, leggere che cosa evidentemente dentro di noi non sta funzionando in quel momento con quella donna o con noi stessi diventa la strada principale verso la risoluzione del problema.

Data pubblicazione: 05 marzo 2015

5 commenti

#1
Dr. Manlio Converti
Dr. Manlio Converti

Fino a prova contraria tutti i maschi hanno una prostata, che funziona come organo sessuale più o meno importante non sulla base dell'orientamento sessuale, ma sulla base del desiderio e della disinibizione in contesti che confondono la penetrazione anale con l'omosessualità.
Questa visione implica che l'omosessualità come solo passiva (il che è impossibile) e distingue il comportamentoo attivo come "quasi" eterosessuale. In questo modello viene derubricato anche la sessualità con le persone transessuali MtF, ancorché siano dotate di pene e siano loro a penetrare il partner che continua a viversi come eterosessuale attivo.
La penetrazione anale però non ha a che fare solo con i rapporti MsM, dal momento appunto che tutti i maschi hanno una prostata.

Moltissime prostitute hanno un dildo con sè per i clienti più disinibiti.
Molte doonne ed uomini cominciano ad ammettere nelle relazione eterosessuale di coppia la penetrazione anale del maschio.

Il desiderio omosessuale è il desiderio che quella penetrazione o altre azioni sessuali sianao agiti da una persona dello stesso sesso, il desiderio eterosessuale che sia agita, anche la penetrazione anale, da parte della persona del sesso opposto. Esiste comunque la bisessualità, ovviamente.

Non c'è nulla di male a farsi penetrare dalla propria partner e non cì'è nulla di male ad essere bisessuali anche se essendo vissuti in un contesto sociale omofobo le due cose sono vissute con angoscia o meglio con Minority Stress o meglio con Omofobia Interiorizzata.

Suppongo che nella maggioranza dei casi le persone che hanno vissuto la virilità come solo eterosessuale e solo come penetrativa siano confusi dalla realtà del proprio corpo e delle proprie emozioni, ma hanno comunque una prostata.

Spiegare che la penetrazione eterosessuale del maschio è normale e che è normale anche la penetrazioine omosessuale aiuterà queste persone moltissimo, oltre che verificare il ripristino della capacità erettile, che non farebbe di loro di nuovo degli eterosessuali in automatico, ma delle persone eterosessuali o bisessuali molto più performanti.

#2

Gentile collega
questa risposta mi crea un pò di confusione.
rileggendo l'articolo non credo di aver mai detto qualcosa contro la prostata o qualcosa contro i piaceri inesplorati che il corpo ci può dare. Consideri che il 90 % delle perssone che si rivolgono a me lo fanno per problematiche legate al sesso e quindi conosco bene le mille strade della sessualità.
Tuttavia credo sia molto importante, secondo il mio punto di vista, contestualizzare la situazione.
Molto probabilmente le sarà capitato di avere pazienti con disfunzione erettile dovuti alle mille ansie che il quel momento hanno e consigliare una penetrazione anale per risolvere la problematica ma personalmente credo che quando si presentano a studio uomini che hanno una disfunzione erettile è importante valutare la domanda che questi pazienti fanno e quindi aiutarli a ridurre il loro livello d' ansia.
In quel momento diventa importante considerare la loro forza mentale, la loro capacità di affrontare una situazione che li stà debilitando.
Un uomo che si presenta a studio preso dalle sue mille paure, in virtu di una relazione che non riesce più a gestire e che la DE ne è l'espressione non credo di potergli consigliare l'utilizzo del Dildo. La mia percezione, forse sbagliata, è che questi uomini vogliono riacquistare alcune certezze che sentono di aver perso.
Il consiglio di una sessualità diversa da quella che il paziente conosce generalmente la comincio a consigliare quando la persona ha riacquistato le sue certezze ed allora in quel caso potrebbe essere disposto ad ascoltare qualcosa di diverso.

#3
Dr. Manlio Converti
Dr. Manlio Converti

Il mio testo era un excursus sulla complessità psicologica del problema, per il quale il solo Urologo a mio avviso non è il referente competente sufficiente in materia. Sicuramente la tua visiione "forza" l'interpretazione della domanda del paziente. Spetta agli psicologi o agli psicoterapeuti accogliere invece quella marea di possibilità che si nasconde dietro quel dubbio a te espresso in modo, secondo te, univoco.
Sicuramente il ripristino se possibile, come ho detto, della funzionalità erettile è una priorità tanto medica quanto psicologica. Queste due però non si sovrappongono mai ed anche nel caso di prognosi migliore il "dubbio" di quella "domanda" è opportuno che venga esplorato in modo ampio e quindi da parte di professionisti del campo.
Essendo psichiatra mi trovo maggiormente a mio agio a dire anche in modo esplicito certe cose. In genere consigliamo di mettere un poster specifico sulla Salute delle persone Lgbt nello studio medico. Questo aiuta tutti i clienti a relazionarsi in modo diverso su questo argomento.
Ad ogni modo credo che sia in questi casi sempre necessario l'inviio ad uno psicologo-psicoterapeuta.

#4

Sicuramente sono d'accordo sulla complessità psicologica del problema ed è per questo, che,come ho scritto ,
"Spesso , quindi, il mio lavoro diventa quello di aiutare queste persone a capire se eventualmente c’è un orientamento omosessuale represso oppure vedere se il tutto, è frutto di situazioni ansiogene che non portano ad erezione."
Esplorare fantasie e tutto ciò che riguarda il mondo sessuale della persona che ho davanti mi aiuta a conoscerlo meglio. In molti casi mi ritrovo ad esplicare una vera educazione alla sessualità e ciò mi dice e ci dice quanto la sessualità ancora abbia molti limiti e tabù.
Tuttavia credo anche che l'esplorazione vada fatta fin dove le persone ce lo consentono anche se noi vorremmo aprire di più, vorremmo allargare maggiormente gli orizzonti.
Certo è, importante come fate voi, mettere poster o altro per permettere alle persone di relazionarsi meglio ed in modo diverso con l'argomento perchè ciò allarga le visioni della vita

#5
Utente 627XXX
Utente 627XXX

abbiamo sentito lo stesso tipo di domanda da molti dei nostri clienti. mentre può essere il caso se è vero, a volte è semplicemente un problema fisico o psicologico che ha bisogno di aiuto, sia visitando un medico che ordinando una pillola, come il viagra o il cialis.
se qualcuno ha bisogno di aiuto, molti dei nostri clienti hanno trovato la soluzione qui:
https://erezioneinpillole.net/it/e-shop/eiaculazione-precoce/

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