Sei troppo sensibile?

“Ciò che rende l’esistenza preziosa sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità.”
Hermann Hesse

Abbiamo parlato spesso, di quanto la società stia rendendo la nostra esistenza sempre meno spontanea e semplice. Sembra prendere importanza, tutto ciò che può essere quantificato, mentre ci dimentichiamo di tutti quegli aspetti della vita ai quali un numero non si può dare.

Ridere, piangere, sorprendersi; le amicizie, gli amori, gli affetti; queste sono le cose che rendono una vita vissuta e che tutti dovremmo ricordarci di provare ogni giorno.

In tutto questo, i valori che ci insegnano a vivere realmente, vengono a volte considerati come delle romanticherie superflue, che nella loro scarsa praticità, fanno solo perdere tempo.

 

Amore              Felicità            Passione          Libertà            Rispetto       

    Gratitudine           Onestà              Coraggio             Altruismo   

 

Alcuni di voi arrivati fin qui, saranno probabilmente d’accordo con il titolo e magari, sentono da tutta la vita di portarsi dietro questo difetto, del quale non riescono a liberarsi.

Da piccoli, si veniva etichettati come timidi, introversi, fragili e ora, crescendo, non è diventato più semplice gestire la grande quantità di sensazioni che vengono provate.

“In una società così in rapido mutamento, dove tutti corrono e calpestano, cosa dovrei farmene della sensibilità?”

Quando nessuno ci dice che abbiamo un dono, diventa ancora più difficile riconoscerselo e invece che una qualità positiva, si trasforma in un problema da risolvere.

Essere persone sensibili, significa che la mente e i sensi, sono fortemente coinvolti in tutto ciò che circonda, su aspetti particolari della realtà, che per altri sono praticamente invisibili.

Questo significa che, se si vive questa qualità come una maledizione, ci si sentirà prosciugati dalle persone e dagli eventi.

Iniziando a vedere la sensibilità come un vantaggio, potrete rendervi conto che avete la possibilità di vivere con più ricchezza degli altri. Si è in grado di assaporare ogni dettaglio, ogni momento, vivendo una vita più intensa e coinvolgente e rendendone partecipi chi vi circonda, arricchendo anche loro.

Coglietene le potenzialità:

  • La vostra attenzione ai dettagli, vi permette di vedere ciò che gli altri non notano neppure. Questo, vi permette di migliorare, potenzialmente, qualsiasi situazione, cogliendo, condividendo e usando le sfumature che solo voi potete rilevare. 

  • Ponete una profonda attenzione nei confronti dell’altro e, grazie a ciò, siete in grado di capirne le intenzioni e le necessità, riflettendo anche sulle vostre.

  • Tutto ciò che vi circonda, è fonte di numerosi stimoli, che potete usare per elaborare una comprensione sempre più profonda di voi e del mondo.

  • La sensibilità, è alla base dei processi intuitivi e creativi. Intuire e creare, sono le due scintille che generano il valore che produciamo nel mondo.

Fate attenzione ai pericoli:

  • Rafforzatevi. La sensibilità deve essere sostenuta da un lavoro su voi stessi. Impegnandovi su altri aspetti, come autostima e assertività, potrete evitare di restare schiacchiati da chi potrebbe approfittarsi di voi. 

  • Rilassatevi! Ricevendo più informazioni dal mondo esterno e interno rispetto agli altri, dovrete stare attenti nel non farvi sopraffare. Provate a rilassare la mente per 5 minuti, prima di iniziare la vostra giornata: Mettetevi comodi, chiudete gli occhi e lasciate andare il corpo, mentre pensate solo al vostro respiro e a nient’altro.

  • Seguite le vostre passioni. Dovete nutrire la vostra sensibilità e non ostacolarla, quindi, seguite il vostro istinto e coltivate i vostri interessi.

Senza sensibilità, non potremmo farci toccare dalle persone, dai colori, dai suoni e dalla bellezza della vita. Vivremmo in un mondo incolore e insapore, che ci scorre davanti senza lasciare nulla.

Le persone dotate di questa qualità, sono in grado di indicarci cose che la nostra mente distratta non ha potuto cogliere e di mostarci quanto è ricca la vita, anche se non possediamo un solo centesimo.

Ecco alcune persone che con la loro sensibilità e tenacia, hanno cambiato il mondo:

Albert Einstein, Carl Jung, Charles Darwin, Abraham Lincoln, Harry S. Truman, Martin Luther King, Gandhi, Dalai Lama, Madre Teresa, Eleanor Roosevelt, Isaac Newton, Thomas Edison, Leonardo da Vinci, Vincent Van Gogh, Salvador Dalì, Picasso, Frank Lloyd Wright e tanti, tanti, tanti altri.

Forse, anche tu!

E voi, che cosa ne pensate? Come, la vostra sensibilità, può cambiare in meglio le vostre vite?

 

Scritto da Barbara Persichetti Auteri - Psicologa di Roma

Blog AttualMente Psicologia

Data pubblicazione: 19 maggio 2015

9 commenti

#6
Ex utente
Ex utente

Per mia esperienza la sensibilità si è rivelata controproducente perchè il mondo non tollera i sensibili. Il vantaggio di vivere alcuni momenti di particolare felicità grazie alla sensibilità, è ampiamente controbilanciato dalle dfficoltà che ogni persona sensibile incontra sul suo cammino giornaliero. Sì, ci vuole un pizzico di sensibilità, perchè in alcuni casi è anche socialmente ben vista, ma senza oltrepassare una soglia (peraltro bassa). Assertività e autostima sono qualità più auspicabili rispetto alla sensibilità, perchè la vita è per il 95% una lotta e per il 5% romanticismo.
Mi chiedo però una cosa: una persona con elevata autostima e assertività, può essere anche sensibile? Non ho riscontri al riguardo, ma ho l'impressione che siano cose inversamente correlate. In fondo se una persona vuole essere assertiva deve abbassare la propria sensibilità, no?

#7

Caro utente 304127, la sua esperienza sottolinea quello che voleva essere il messaggio dell'articolo:

La sensibilità è sottovalutata.

Certamente, in ogni cosa ci sono lati negativi, ma quello che potremmo fare è prenderne atto, cercando di renderci sempre più abili nell'utilizzo di alcune nostre capacità che prima, andrebbero riconosciute e poi, applicate in più contesti.

Ad esempio, nella comunicazione con gli altri, ci sarebbe certamente utile sia l'assertività, per incontrarci a metà strada, sia la sensibilità, per vivere un rapporto più ricco di sfumature.

La sua è una posizione scomoda, ma ciò non significa che non si possa sempre tentare di migliorarla.

Sperando di averla aiutata,

Dottoressa Persichetti

#8
Ex utente
Ex utente

Non credo che la troppa sensibilità sia una qualità particolarmente auspicabile: è molto meglio essere resilienti, cioè capaci di risollevarsi dopo i traumi e le perdite. La sensibilità non aiuta ad essere resilienti perchè porta ad indugiare su pensieri e emozioni, col rischio di non agire, di deprimersi. Un pizzico di sensibilità ci vuole, per carità, altrimenti saremmo destinati a non capire i sentimenti altrui, con tutti i rischi annessi. Ma senza esagerare però, perchè è importante difendersi dagli altri e dalle loro richieste. Ricordiamoci che l'essere umano, come tutti gli animali, ha dentro di sè insopprimibili desiderii e spinte naturali come quelli alla sopravvivenza e alla riproduzione, che mal si conciliano con l'essere sensibili.

#9

Caro utente 304127, le nostre capacità sono in parte sovrapposte, ma non vanno confuse tra di loro o estremizzate.

Sembra che lei parli della sensibilità, come se si esaurisse nella sola empatia e come se dovesse rimanere esclusa di fronte ad assertività o resilienza.

Un "pizzico", come suggeriva, potrebbe farci pensare che ognuno di noi sia alla ricerca della propria ricetta perfetta; a volte però, dobbiamo prima conoscere bene il sapore di ciascun ingrediente, per capire come metterli insieme.

Dottoressa Persichetti

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