Stalking: cosa fare per difendersi dalle molestie e dalle persecuzioni

 

La parola "Stalking", termine anglosassone, viene comunemente utilizzata per identificare tutti quei comportamenti persecutori come minacce, molestie e appostamenti che hanno conseguenze negative sul normale svolgimento delle attività quotidiane e sulla vita di chi ne è vittima, causando disagi psicologici come ansia e paura.

Lo stalker, o molestatore assillante, può essere una persona vicina alla vittima, come un perfetto sconosciuto il quale mette in atto una serie di azioni moleste che vanno dall'inseguimento della vittima, alla diffusione di dichiarazioni diffamatorie fino alle minacce di violenza nei confronti della vittima, dei familiari, degli amici e persino degli animali.

Non si può definire con certezza un modello di condotta tipica per descrivere il fenomeno ma le motivazioni che inducono un soggetto a "trasformarsi" in molestatore assillante permettono di individuare cinque tipologie di stalker: risentito, corteggiatore, bisognoso d'affetto, respinto e predatore.

Qualunque sia la caratteristica dello stalker, i comportamenti persecutori e le molestie hanno conseguenze psicologiche devastanti sulla vittima come stati di ansia, angoscia, sintomi tipici del Disturbo Post Traumatico da Stress e problemi di insonnia che si riflettono in maniera negativa sulla qualità della vita, sia nelle relazioni che nel lavoro.

Le vittime, secondo le statistiche, sarebbero per il 77,7% di sesso femminile ma non sono esenti da persecuzioni anche gli uomini che subiscono comportamenti molesti da parte di ex mogli, ec compagne e, addirittura, datrici di lavoro. Questi dati si riferiscono esclusivamente ai casi denunciati dall'entrata in vigore del decreto che punisc e il reato e quindi, soprattutto per quanto riguarda gli uomini, potrebbero rappresentare solo una piccola parte del fenomeno in quanto sono ancora poche le persone che ammettono di essere vittime di stalking e ancora meno quelle che si rivolgono alle forze dell'ordine.

Cosa può fare la psicoterapia per le vittime di stalking

La violenza psicologica causa nella vittima un senso di impotenza e fragilità ma con l'aiuto da parte di uno psicologo specializzato è possibile imparare a difendersi dal molestatore in modo adeguato, cercando così di far crollare quel senso di potere e di controllo totale sulla vittima che spesso lo stalker sente di avere.

Cosa possono fare le vittime di stalking per difendersi

Oltre alla psicoterapia è possibile seguire alcuni comportamenti per limitare l'attività persecutoria dello stalker.

Lo stalker, ossessionato dalla vittima, tende spesso a seguirne tutti i movimenti, gli orari di entrata e uscita dal lavoro, i percorsi che fa quotidianamente e i luoghi che frequenta di solito. Per questo motivo, se si ha il sospetto di essere perseguitati, è bene cambiare spesso routine scegliendo strade alternative, evitare di uscire da soli o di ritrovarsi in luoghi isolati.

Tenere traccia di messaggi, telefonate o lettere può essere una testimonianza utile per la formalizzazione di una denuncia.

Il contatto diretto con lo stalker dovrebbe essere evitato poichè tentare di fargli comprendere che il suo atteggiamento è sbagliato non farà altro che rafforzare la sua condotta.

Non staccate il telefono: anche questa tattica può alimentare le motivazione dello stalking. Scegliete, piuttosto, un secondo numero.

Data pubblicazione: 23 settembre 2016

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