Calcio e gravidanza

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Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico

Gli integratori dietetici sono supplementi nutrizionali utilizzati in quantità sempre maggiore. A ragione o a torto, molti di essi ipotizzano effetti tangibili sull’organismo, vantaggi antietà e la pretesa che aiutino e preservino la salute.

 

Anche in una condizione particolare e in un momento delicato come la gravidanza l’uso di integratori, frequentemente, è giustificato come “elemento utile per l’accrescimento fetale ed il controllo sui fragili equilibri materni”.

 

Ma non sempre è così!

E’ recente il risultato emerso da un interessantissimo studio sull’integrazione di Calcio in gravidanza per prevenire il parto pretermine ed il basso peso del nascituro:

"La supplementazione di calcio in gravidanza è efficace per prevenire la preeclampsia ma non il parto pretermine né un basso peso del nascituro secondo una revisione Cochrane che ha passato in rassegna tutti i trial clinici controllati con placebo che comparavano gli outcome materni, fetali e neonatali in donne che assumevano supplementazione di calcio. In totale 21 trial hanno soddisfatto i criteri di inclusione, per un totale di 16.602 donne."

La revisione, condotta da Pranom Buppasiri e colleghi delle facoltà di Medicina e di salute pubblica dell'università di Khon Kaen in Tailandia, non ha rilevato differenze statisticamente significative tra i due gruppi di donne.

In particolare, le donne che assumevano gli integratori di calcio presentavano un rischio del 10% più basso di partorire tra la 34ma e la 37ma settimana di gestazione, ma dell'11% più alto di partorire prima della 34ma settimana, inoltre avevano un rischio ridotto del 9% di partorire un bambino con un basso peso.

Tutti questi valori, tuttavia, hanno uno scarso valore clinico. Gli autori consigliano quindi "di limitare le indicazioni per l'assunzione degli integratori di calcio in gravidanza alla prevenzione della preeclampsia: l'efficacia a questo scopo era stata infatti evidenziata in una precedente revisione."

 

Fonte:

Cochrane Database Syst Rev, 2011; 10:CD007079



Data pubblicazione: 18 ottobre 2011

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