Come gestire i piccoli calcoli renali

ginoalessandroscalese
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo

La calcolosi renale è una patologia che affligge l’uomo da millenni infatti sono stati ritrovati calcoli nelle mummie egiziane e vengono descritti su antichi testi medici.

I calcoli si formano in seguito ad una ipersaturazione di normali componenti delle urine quali il calcio, l’ossalato e l’acido urico. I calcoli conseguente danno luogo a sintomi dolorosi quando si spostano all'interno dell'uretere ovvero il condotto che collega il rene alla vescica; infatti la colica renale che da essi ne deriva è probabilmente l'evento più doloroso che una persona possa sopportare e spesso colpisce senza preavviso; essa rappresenta l'1% di tutti i ricoveri ospedalieri.

 

Da uno studio osservazionale condotto per cinque anni da un gruppo della Repubblica di Singapore su 50 pazienti affetti da calcolosi renale asintomatica con diametro medio di 5,7mm è emerso che:

- L’incidenza di espulsione spontanea del calcolo è stata superiore al 20%.

- L’incidenza di intervento (litotrissia: extracorporea, ureteroscopica, percutanea) è stata bassa pari al 7,1% dei pazienti in cui il calcolo si è spostato nell’uretere ed ha determinato coliche ed idronefrosi ovvero dilatazione delle cavità renali.

- I calcoli con diametro uguale o inferiore a 5 mm avevano una probabilità significativamente più bassa di essere espulsi rispetto a quelli di diametro maggiore.

- L’incremento volumetrico si è osservato nel 45,9% dei casi con un aumento medio totale pari a 2,8 mm/anno.

- L’Intervento è stato più probabile quando i calcoli avevano una dimensione maggiore di 1 cm (14,3%).

- Non si è notata alcuna differenza statisticamente significativa fra necessità di intervento e dimensioni iniziali del calcolo o posizione dello stesso.

 

In conclusione i pazienti asintomatici affetti da calcolosi renale asintomatica possono essere seguiti conservativamente monitorizzando il calcolo con esame ecografico eseguito una volta l’anno per valutarne le dimensioni e la posizione dello stesso, riservando l’intervento solo ai casi con complicazioni. Ovviamente a tali pazienti vanno consigliati gli opportuni accorgimenti alimentari (dieta equilibrata senza eccessi) associati ad adeguato apporto idrico giornaliero (regola che dovrebbe valere per tutti).

 

Koh, L.-T., Ng, F.-C. and Ng, K.-K. (2011), Outcomes of long-term follow-up of patients with conservative management of asymptomatic renal calculi. BJU International. doi: 10.1111/j.1464-410X.2011.10329.x

Department of Urology, Changi General Hospital

 

 

 
Data pubblicazione: 05 ottobre 2011 Ultimo aggiornamento: 31 maggio 2017

2 commenti

#1
Utente 383XXX
Utente 383XXX

Buongiorno,
ieri ho fatto l'ecografia all'apparato urinario.
l'esito dice:
Esame eseguito per valutazione dell'apparato urinario.
Reni in sede, di dimensioni normali e con regolare spessore della corticale.
Non idronefrosi.
Bilaterale presenza si spots iperecogeni di natura microlitiasica, il maggiore di 4 mm al gruppocaliceale inferiore a sinistra.
Vescica in sede a pareti regolari, indenne da patologie enduluminali.
prostata con dimensioni di 41x32 mm.

Questa e la diagnosi riportata dal dottore che mi ha fatto l'ecografia.

questa visita è stata eseguita perché ho dolori hai testicoli e dietro la schiena , la parte lombare.

ho fatto diverse visite alla schiena (risonanza)
ecografia all'apparato testicoli.

quali cure o visite posso fare per questa.

ringrazio anticipatamente.

#2

se non lo ha fatto contatti un urologo per l'avvio di una eventuale terapia anche a scopo preventivo.

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