Testicoli ritenuti: nuove linee guida sul criptorchidismo

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

In medicina si definisce criptorchidismo o criptorchidia la mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nella borsa scrotale.

La ritenzione testicolare è una dei problemi urologici in pediatria più frequenti ed interessa il 3-5% dei bambini nati a termine ed il 10-30% dei bambini nati prematuri.

Entro i primi dodici mesi di vita circa la metà dei testicoli criptorchidi discende spontaneamente nello scroto e quindi l’incidenza del criptorchidismo, a un anno di età, è all'incirca dell'1-2%.

L'American Urological Association ha pubblicato ora le nuove linee guida a cui gli urologi statunitensi sono tenuti a fare riferimento.

Queste linee guida partono dalla revisione sistematica ed da una meta-analisi di tutta la letteratura significativa, pubblicata su questa patologia urologica, che va dal 1980 al 2013.

Sono stati così selezionati 704 articoli che sono stati utilizzati per definire ed impostare le attuali linee guida, indirizzate in modo particolare ai medici di famiglia, ai pediatri, agli urologi e ai chirurghi pediatrici.

Le indicazioni che emergono da questo ponderoso lavoro culturale possono essere così estremamente sintetizzate e riassunte:

1) in presenza di un testicolo ritenuto, oltre ad una attenta valutazione clinica, non è indicata, prima dei sei mesi di vita, alcuna altra valutazione diagnostica, compresa l’ecografia;

2) l’intervento chirurgico, termine medico preferito e da utilizzare è orchidopessi od orchidopessia, è il trattamento più efficace e sicuro per riportare il testicolo nella sua borsa scrotale;

3) le varie terapie ormonali, dall’American Urological Association, non vengono mai consigliate;

4) si raccomanda infine un attento follow-up e controllo a distanza del piccolo bimbo operato per valutare i potenziali rischi sulla fertilità e sull’eventuale insorgenza di tumori testicolari che purtroppo, in presenza di tale specifico problema anatomico, non possono essere esclusi, anche se il riposizionamento dei testicoli è fatto con la tempistica e le modalità cliniche corrette.

 

Fonte: https://www.auanet.org/education/guidelines/cryptorchidism.cfm

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/196-la-prevenzione-andrologica-nell-eta-pediatrica-e-puberale.html

 

Data pubblicazione: 05 luglio 2014

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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10 commenti

#1
Utente 383XXX
Utente 383XXX

Salve , ho trovato questo articolo del luglio scorso e spero possiate aiutarmi. A Mio figlio di 7 mesi è stato diagnosticato il criptorchidismo bilaterale (senza ecografia solo con la palpazione). I testicoli nei primi Mesi di vita erano" in ascensore" ora da più di 3 mesi sono bloccati a livello inguinale uno è quasi disceso ma il chirurgo urologo mi ha detto che sono poco mobili e mi ha dato una cura di gonase 250ul ogni 3 gg per 40 gg però consiglia l'intervento a fine cura (se non sono discesi) già dagli 8 mesi e mi costerebbe 2500 euro. Volevo sapere se posso aspettare ancora per l'intervento o è davvero cosi urgente e se tramite ASL riuscirei a risparmiare qualcosa visto che in famiglia lavora solo mio marito.... aspetto con ansia risposta. Grazie mille

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile utente,
come avrà letto nella news al punto 3 sta scritto:
3) le varie terapie ormonali, dall’American Urological Association, non vengono mai consigliate, quindi...
Un cordiale saluto.

#3
Utente 164XXX
Utente 164XXX

Buongiorno Dottore. Volevo chiederLe se le attuali linee guida prevedono l'applicazione della terapia ormonale dopo l'intervento di orchidopessi eseguito entro i due anni, al fine di stimolare la crescita del testicolo operato, essendo esso rimasto leggermente più piccolo dell'altro (a distanza di 5 anni dall'operazione).
grazie

#4
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Generalmente oggi si tende a non procedere con stimolazioni o terapie ormonali né prima né dopo il trattamento chirurgico ma, come sempre, in medicina le indicazioni terapeutiche a volte possono avere delle variazioni giustificate in funzione del quadro clinico specifico e particolare che si va ad affrontare.

#5
Utente 164XXX
Utente 164XXX

La ringrazio. Infatti nel 2010 la terapia ormonale veniva sistematicamente consigliata. Adesso invece ho letto che avviene il contrario e i genitori si trovano spesso disorientati da questo continuo cambiamento delle linee guida.
Dopo aver operato mio figlio (dopo la fallita terapia ormonale) è stato fatto un ciclo di 4 settimane consigliato dal chirurgo. Adesso a distanza di 6 anni all'ecografia il testicolo risulta di 3 mm. più piccolo solo in larghezza. Mi è stato quindi consigliato un nuovo ciclo per stimolare la crescita e, visto il fallimento precedente, vorrei capirne la reale utilità del farla adesso questa terapia o aspettare ancora che cresca per vederne l'evoluzione.

#6
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Questa è una decisione terapeutica particolare che si prende sempre e solo dopo attenta valutazione clinica in diretta.

Ancora un cordiale saluto.

#7
Utente 164XXX
Utente 164XXX

La valutazione fatta è consistita in una ecografia rilevando le misure testicolari,il dx di 21.9x11.3 e il sx 19.4x8.3 (paziente di 7 anni). In un consulto simile ho letto il suo intervento nel quale ha menzionato un pannello ormonale. Potrebbe spiegarmi a cosa serve e se nel caso specifico ha valenza nell'orientare verso una scelta terapeutica?

#10
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Ho visto e nel vostro caso non utile per indicarvi una eventuale strategia terapeutica.

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