La terapia di associazione con alfa-litici e mirabegron riduce i sintomi irritativi dell’IPB

Una parte dei sintomi tipici dei pazienti affetti da iperplasia prostatica benigna (IPB) vengono definiti "irritativi" e dipendono da alterazioni che si vengono a determinare nel muscolo detrusore della vescica indotte dall'ostruzione allo svuotamento vescicale.

Tra i sintomi disurici irritativi rientrano la necessità di urinare spesso (parliamo di "pollachiuria" per indicare un aumento della frequenza delle minzioni diurne mentre "nicturia" si riferisce alla necessità di urinare durante la notte), l'urgenza minzionale e l'incontinenza da urgenza.

Questi sintomi dipendono come detto da alterazioni della vescica e sono solo indirettamente causati dall'ingrandimento prostatico; si distinguono dai sintomi urinari ostruttivi (come il getto lento, l'attesa minzionale, la minzione in più tempi) che invece sono causati direttamente dall'aumento volumetrico prostatico.

I sintomi irritativi sono quelli che rispondono meno bene alla terapia medica tradizionalmente usata in questi pazienti e possono non regredire completamente anche dopo un eventuale intervento disostruttivo. Da qui nasce l'esigenza di rimedi alternativi per ridurre l'entità di questi disturbi.

In un primo tempo sono stati utilizzati i farmaci anti-muscarinici (tipicamente impiegati nelle donne con vescica iperattiva): i risultati sono stati parziali e gli effetti collaterali non trascurabili.

Oggi abbiamo a disposizione un farmaco relativamente nuovo: il mirabegron. Si tratta di un beta3 adrenergico in grado di determinare direttamente il rilassamento del muscolo detrusore durante la fase di riempimento vescicale (Link 1). E’ un farmaco dotato di buona efficacia e ottima tollerabilità: in particolare – non avendo attività anticolinergica – presenta minori effetti collaterali rispetto ai farmaci anti-muscarinici e, soprattutto, non altera la contrazione del detrusore durante lo svuotamento vescicale. La ritenzione urinaria non rientra pertanto tra gli effetti collaterali di mirabegron: questa caratteristica lo rende particolarmente adatto per un utilizzo nell’ambito dei pazienti con IPB anche in presenza di problemi ostruttivi.

Un recente studio giapponese pubblicato sul Journal of Urology ha valutato l’efficacia della terapia di associazione tra mirabegron e alfa-litici (la tamsulosina in particolare) nel migliorare i sintomi della vescica iperattiva causata da IPB (Link 2). I risultati a 8 settimane hanno dimostrato benefici statisticamente significativi della terapia di associazione rispetto alla monoterapia con tamsulosina per quanto riguarda l’urgenza minzionale, il numero di minzioni quotidiane, il punteggio dell’IPPS relativo alla fase di riempimento vescicale e la qualità di vita.

L’esperienza clinica diretta relativa all’uso di questi farmaci ci conferma una buona efficacia del mirabegrom sui sintomi irritativi – anche se la risposta appare in genere meno completa di quella osservata sui sintomi ostruttivi con l’uso dei farmaci alfa-litici. Il vero problema del mirabegron è rappresentato dal suo costo elevato e dal fatto che non viene rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale.

 

Riferimenti:

Link 1: Una nuova terapia per la vescica iperattiva: Mirabegron (Betmiga).

Link 2: A Randomized Controlled Study of the Efficacy of Tamsulosin Monotherapy and its Combination with Mirabegron for Overactive Bladder Induced by Benign Prostatic Obstruction.

Data pubblicazione: 05 luglio 2015

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