Calcolosi renale: la litotrissia retrograda strategia vincente

La rimozione dei calcoli renali in modo rapido, mini-invasivo e risolutivo è lo scopo di tutti coloro che si occupano di tale patologia e questo ovviamente corrisponde ai desideri di ogni paziente.

La litotrissia extracorporea si è dimostrata metodica non invasiva ma spesso non risolutiva, soprattutto quando il calcolo è localizzato nella parte inferiore del rene (calice inferiore).

La litotrissia percutanea con la necessità della creazione di un tramite percutaneo e un foro nel rene per poter arrivare al calcolo con gli strumenti operativi, ha spesso delle complicanze non accettabili per il trattamento di una patologia benigna come la calcolosi.

La litotrissia retrograda mediante utiizzo di fibre microscopiche e flessibili consente di raggiungere formazioni calcolotiche nel rene percorendo le vie naturali dell'apparato urinario, non alterando in alcun modo la normale anatomia del paziente.

In caso di calcoli sotto i 10 mm di diametro, con una seduta di pochi minuti, è possibile ottenere una percentuale di successo completa superiore al 90%. Dopo il trattamento, il paziente rimane ricoverato in osservazione per una sola notte.

Occorre precisare che ogni paziente è un caso particolare e ogni calcolo trova una sua indicazione terapeutica. Non ci sono, come sempre in medicina, cure standard che funzionano per tutti i pazienti. Sarà quindi comunque necessario considerare diversi elementi quali la struttura fisica del paziente, i precedenti trattamenti, la localizzazione precisa del calcolo, la conformazione del rene e le eventuali comorbidità.

 

Data pubblicazione: 08 luglio 2015

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