Neuroscienze e Diritto. Deprivazione di sonno e discontrollo cognitivo ed emozionale

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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno

Deprivazione di sonno e discontrollo cognitivo ed emotivo diurno. Ciò pone alcune fondamentali domande. Quanto questo meccanismo neurofisiologico può influenzare le decisioni prese nelle aule di Tribunale?

Riporto una sistetica traduzione in Italiano mentre sotto sarà possibile trovare la versione originale in Inglese da Journal of Neuroscience del 2015.

Una ricerca rivela i cambiamenti che la privazione del sonno può imporre alla nostra capacità di regolare le emozioni e di stanziare le risorse cerebrali per l’elaborazione cognitiva.

Quante volte ci è capitato di essere intrattabili e troppo emotivi dopo una nottataccia? Probabilmente in quelle corcostanze la capacità del cervello di regolare le emozioni è compromessa dalla fatica.

Questa è una cattiva notizia per il 30% di noi che dormono meno di sei ore a notte (secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention).

Un nuovo studio dell’Università di Tel Aviv ha identificato il meccanismo neurologico responsabile del disturbo nella regolazione delle emozioni e dell’aumento di ansia, già dopo una sola notte insonne.

La ricerca rivela i cambiamenti che la privazione del sonno può imporre alla nostra capacità di regolare le emozioni e di stanziare le risorse cerebrali per l’elaborazione cognitiva.

Lo studio è stato guidato dal Prof. Talma Hendler:

Prima del nostro studio, non era chiaro cosa fosse responsabile della disregolazione emotiva provocata dalla perdita di sonno. Abbiamo ipotizzato che la mancanza di sonno potesse intensificare l’elaborazione delle immagini emozionali e quindi ostacolare le funzioni esecutive cerebrali. Siamo rimasti molto sorpresi nello scoprire che ha un impatto significativo sull’elaborzione sia di immagini neutre che di quelle emotivamente significative: perdiamo la nostra neutralità; la capacità del cervello di dire ciò che è importante è compromessa. E’ come se improvvisamente tutto fosse importante.

Durante lo studio 18 adulti hanno affrontato due prove durante le quali venivano sottoposti a fMRI e / o EEG, la prima dopo una buona dormita e la seconda dopo una notte insonne in laboratorio.

In uno dei test i partecipanti dovevano descrivere la direzione in cui si muovevano piccoli puntini gialli su immagini distraenti. Queste immagini avevano una valenza emotiva: positiva (un gatto), negativa (un corpo mutilato), o neutra (un cucchiaio).

Dopo una notte di riposo i partecipanti hanno individuato la direzione dei puntini sopra le immagini neutre più velocemente e con maggiore precisione, e il loro EEG ha evidenziato differenze nelle risposte neurologiche a distrattori neutri e emozionali. Nella condizione di privazione di sonno, tuttavia, la performance è stata peggiore sia nel caso di distrattore neutro e che in quelli emozionali, e la risposta elettrica encefalica, come misurato da EEG, non ha evidenziato una differenza significativa per le immagini emozionali. Questo è un indice di un decremento nel processo di regolazione. Afferma Ben-Simon:

Potrebbe essere che la privazione del sonno comprometta universalmente il giudizio, ma è più probabile che la mancanza di sonno renda le immagini neutre in grado di provocare una reazione emotiva

I ricercatori hanno condotto un secondo esperimento testando livelli di concentrazione. Ai partecipanti sono state mostrate immagini neutre ed emotive durante l’esecuzione di un compito di attenzione (schiacciare un pulsante in alcuno momenti), in cui dovevano ignorare immagini distraenti di sfondo con contenuto emozionale o neutro, mentre venivano sottoposti a fMRI.

Questa volta i ricercatori hanno misurato i livelli di attività in diverse parti del cervello alla fine del compito cognitivo.

I risultati indicano che i partecipanti dopo una sola notte insonne sono stati distratti da ogni singola immagine (neutra ed emotiva), mentre i partecipanti ben riposati erano distratti solo da immagini emozionali.

L’indicatore è stato il cambiamento di attività dell’amigdala, un importante nodo limbico responsabile dell’elaborazione emotiva e associata alla rilevazione e valutazione di spunti salienti nel nostro ambiente. Ha detto il Prof. Hendler:

Senza dormire, il semplice riconoscimento di quello che è un evento emotivo e quello che è un evento neutro è interrotto. Possiamo venire provocati allo stesso modo da qualunque stimolo, anche neutro, e perdere la nostra capacità di distinguere tra informazioni più o meno importanti. Questo può portare a una distorsione dei processi cognitivi e alterare la capacità di giudizio e la risposta ansiosa 

The sleep deprivation has been shown recently to alter emotional processing possibly associated with reduced frontal regulation. Such impairments can ultimately fail adaptive attempts to regulate emotional processing (also known as cognitive control of emotion), although this hypothesis has not been examined directly. Therefore, we explored the influence of sleep deprivation on the human brain using two different cognitive–emotional tasks, recorded using fMRI and EEG. Both tasks involved irrelevant emotional and neutral distractors presented during a competing cognitive challenge, thus creating a continuous demand for regulating emotional processing. Results reveal that, although participants showed enhanced limbic and electrophysiological reactions to emotional distractors regardless of their sleep state, they were specifically unable to ignore neutral distracting information after sleep deprivation. As a consequence, sleep deprivation resulted in similar processing of neutral and negative distractors, thus disabling accurate emotional discrimination. As expected, these findings were further associated with a decrease in prefrontal connectivity patterns in both EEG and fMRI signals, reflecting a profound decline in cognitive control of emotion. Notably, such a decline was associated with lower REM sleep amounts, supporting a role for REM sleep in overnight emotional processing. Altogether, our findings suggest that losing sleep alters emotional reactivity by lowering the threshold for emotional activation, leading to a maladaptive loss of emotional neutrality.

SIGNIFICANCE STATEMENT Sleep loss is known as a robust modulator of emotional reactivity, leading to increased anxiety and stress elicited by seemingly minor triggers. In this work, we aimed to portray the neural basis of these emotional impairments and their possible association with frontal regulation of emotional processing, also known as cognitive control of emotion. Using specifically suited EEG and fMRI tasks, we were able to show that sleep deprivation alters emotional reactivity by triggering enhanced processing of stimuli regarded previously as neutral. These changes were further accompanied by diminished frontal connectivity, reduced REM sleep, and poorer performance. Therefore, we suggest that sleep loss alters emotional reactivity by lowering the threshold for emotional activation, leading to a maladaptive loss of emotional neutrality.

E tutto ciò ci riporta al quesito iniziale ovvero quanto il suddetto meccanismo neurofisiopatologico che ha come base la "deprivazione di sonno" può entrare nelle aule di Tribunale?

 

 

Data pubblicazione: 03 gennaio 2016

Autore

otellopoli
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1984 presso Università La Sapienza Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 35412.

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