Le donne pensano al sesso quanto gli uomini?

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Dr.ssa Roberta De Bellis Psicologo, Psicoterapeuta

Uomini e donne, due mondi a confronto diversi e complessi; due modi di rapportarsi alla sfera del sesso, che suscitano molti interrogativi.

Cosa si nasconde dietro l’universo maschile e femminile?

Come mai l’uomo è definito un cacciatore?

La donna sente gli stessi impulsi sessuali dell’uomo oppure ancora oggi è vista come la figura dedita alla famiglia e al compagno?

Viene da domandarsi: nel mondo dell’immaginario collettivo, gli uomini pensano al sesso più delle donne?

O c’è qualcos’altro che porta a vivere le relazioni sessuali diversamente che si tratti di uomo o donna?

La storia di Carla è uno spunto per riflettere su come spesso alcune divergenze nei rapporti di coppia siano proprio relative alla sfera sessuale: la donna apparrebbe più tendente alla monogamia, quindi un solo uomo da amare e con cui vivere il sesso; al contrario l’uomo, per come ragiona apparrebbe maggiormente tendente alla poligamia, ovvero desidera “collezionare” e vivere molteplici esperienze sessuali.

Detto così, sembrerebbe che la donna non ami sperimentare e godersi il sesso, ma la questione è ben diversa e ha a che fare con il significato che viene attribuito all’atto sessuale.

Uomini e donne fanno sesso, perché spinti dalle stesse motivazioni: attrazione sessuale, puro piacere, perché innamorati... Ciò che li distingue probabilmente è il diverso significato che viene attribuito all’atto sessuale e le differenti modalità comunicative che vengono esplicitate, nel rapportarsi con l’altro sesso.

Attraverso la sessualità uomini e donne esprimono emozioni differenti, positive e negative: amore, passione, bisogno di intimità emotiva e fisica, odio, distruttività; si esprime l’attrazione fisica; il desiderio di procreare; il bisogno di ottenimento di vantaggi personali (sedare l’ansia, l’angoscia, la solitudine...); confermare la propria identità o potere e ottenere altri vantaggi personali quali denaro, facilitazioni varie...

La sfera della sessualità umana è un aspetto fondamentale del comportamento che coinvolge fattori biologici, psicologici (emotivo-affettivi), contestuali, sociali, culturali e si manifesta attraverso tre elementi significativi: l’identità sessuale, la funzione sessuale e la relazione di coppia.

L’identità sessuale è rappresentata dall’identità di genere, di ruolo o di orientamento (ossia il genere sessuale della persona desiderata); a tale proposito, ricordiamo che sin da quando si nasce l’individuo viene “trattato” innanzitutto in base alla sua appartenenza biologica (maschio o femmina) e con la crescita si crea un’appartenenza di “genere” cosiddetta, che è influenzata dal contesto familiare e culturale in cui è vissuto; la funzione sessuale, ha a che fare con l’eccitazione e l’orgasmo e infine la relazione di coppia, include le dinamiche affettive, la passione, l’intimità; il rapporto sessuale e il tipo di relazione (eterosessuale o omosessuale).

Se si considerano fattori di natura biologica e fisiologica, e nello specifico la sfera ormonale, si può affermare che l’impulso sessuale è governato da un ormone chiamato testosterone che è il primo tra gli ormoni responsabili dell'impulso sessuale; esso è situato nell’area cerebrale dell’ipotalamo, che presenta dimensioni più grandi nell’uomo rispetto alla donna e ciò spiegherebbe il motivo per cui nel maschio l'impulso sessuale è così forte.

A partire dalle motivazioni che inducono alla “caccia” del partner, si può sostenere, che senz’altro, gli uomini e le donne attribuiscono un diverso significato alla funzione sessuale; date le premesse, ciò è legato a fattori di carattere genetico e biologico e in secondo luogo, da fattori che riguardano proprio la psicologia del maschio e della femmina.

Nella società collettiva per antonomasia “L’uomo è cacciatore!” ma cosa vorrà significare profondamente questa affermazione?

Sembra un concetto legato al processo di seduzione che porta un individuo a puntare una “preda” e ad usare tutti i mezzi a disposizione per “catturarla”, incarnando così l’archetipo del macho guerriero e conquistatore.

Una volta, conquistata la preda, come ci si comporterà? Quale sarà l’obiettivo dell’uomo? E la donna, anche lei, può essere una cacciatrice? Le motivazioni che inducono a cacciare la preda sono uguali o differenti tra gli uomini e le donne? Le prime differenze tra come un uomo e una donna vivono la sessualità ha origini genetiche, biologiche, neurofisiologiche, culturali, religiose, educative e psicologiche.

Atavicamente parlando, si può affermare che la figura femminile è sempre stata quella dedita alla famiglia e alla crescita dei figli, mentre la figura dell’uomo è stata quella che si è occupata soprattutto economicamente della sua famiglia.

Inoltre volendo toccare ambiti di natura psicologia e sociale, si potrebbe affermare che la sessualità di un uomo è meno “romantica” rispetto a quella femminile; è maggiormente legata all’aspetto fisico e al piacere sessuale inteso come l’atto sessuale vero e proprio.

La donna al contrario, nella maggior parte dei casi, oltre il piacere fisico, che senza dubbio è presente, vive il coinvolgimento emotivo-affettivo, quando si rapporta sessualmente ad un uomo. L’uomo in base al principio della “conservazione della specie”, tenderebbe ad accoppiarsi con più donne possibili, per differenziare maggiormente il suo patrimonio genetico; al contrario la donna dal punto di vista della sopravvivenza individuale, ha bisogno di accoppiarsi con l’uomo giusto, quello con cui vorrà portare avanti la specie attraverso la procreazione di un figlio.

L’uomo “ama” collezionare esperienze sessuali, per affermare la sua mascolinità e virilità e quindi utilizza il sesso come strumento per rafforzare la propria autostima; dopo una “notte trascorsa insieme”, quindi dopo aver “consumato” l’atto sessuale, per il maschio finisce lì; la donna, al contrario spera quasi sempre che ci sia un dopo.

Ciò ha a che fare con il differente significato che viene attribuito alla funzione sessuale; non a caso la cosiddetta “prima volta”, per una donna è fatidica, vale a dire, che comunemente e socialmente viene indotto, soprattutto a livello educativo, che debba essere vissuta dalle femmine con l’uomo che si ama; al contrario per l’uomo ha tutt’altro significato: è un trofeo da raggiungere al più presto come indicatore del fatto che si è virili e “maschi” veri e propri.

Gli uomini spesso utilizzano il sesso come antistress, è un modo per scaricare l’ansia; vivono l’atto sessuale con molta leggerezza e disinvoltura, non ponendosi domande su ciò che avverrà successivamente.

La donna al contrario, nel momento in cui sta vivendo l’atto sessuale, si chiede se ci sarà un’ altra volta e un’altra volta ancora, se rivedrà la persona, che cosa potrà nascere tra di loro, etc etc...

La tendenza al legame e alla stabilità è molto più delle donne che degli uomini; non è casuale che oggi molti uomini siano ancora oltre i 30 anni single e poso desiderosi di legarsi “seriamente” ad una donna, preferendo “collezionare” relazioni con partner diverse.

Si dice che gli uomini abbiano il chiodo fisso per il sesso; in effetti le industrie del porno giustificherebbero questo anedotto; le fantasie sessuali sono comunque un aspetto che coinvolge sia il sesso femminile che maschile; la differenza costa nel fatto che l’uomo le esplicita, la donna per pudore, perchè la società l’ha investita di un ruolo quale quello di “brava moglie e brava madre”, tende spesso e volentieri ad inibirsi.

La donna attribuisce un significato molto profondo alla sua fisicità e al suo corpo; il vivere il sesso viene associato alla dignità personale: se la donna non “si concede” all’uomo giusto o quanto meno a colui con cui ha stabilito un minimo di legame emotivo-affettivo, è come se non si fosse rispettata.

Ancora oggi, ci se rende conto che i retaggi culturali e sociali, condizionano parecchio queste concezioni, quando al contrario è più onesto pensare che l’uomo, per natura umana, necessita del legame così come una donna, ma per fattori di ordine fisiologico e biologico soprattutto e per la cultura e la società, che lo ha visto vestire il ruolo di cacciatore e dominatore, mette il sesso al primo posto; la donna al tempo stesso ha impulsi sessuali vivi ma la priorità è differente; cerca il contatto fisico, dopo che c’è stato un contatto emotivo.

Ancora oggi sussistono molte incomprensioni legate al fatto che il mondo femminile non concepisce il desiderio sessuale vivo e costante che caratterizza l’uomo e ciò alle volte è motivo di litigio se non di rottura delle relazioni.

Concludendo, uomini e donne pensano al sesso alla stessa maniera; lo praticano differentemente e sono spinti da motivazioni dissimili, ma la natura umana è incline sia all’accoppiamento che allo stabilire relazioni profonde significative; entrambe le sfere sono fonte di soddisfacimento e vale la pena viverle!

Data pubblicazione: 20 luglio 2012

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