Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Ex utente
Ex utente

Ho letto nei link allegati che la densità mammografica presenta un rischio molto alto (addirittura 4!). Come è possibile che sia quasi pari a quello familiare ?

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Tema quanto mai complesso e controverso, ma per semplificare confermo l'attribuzione di un Rischio Relativo elevato innanzitutto perchè un seno radiologicamente denso riduce la sensibilità e la specificità della mammografia. In questi casi soprattutto nelle donne ad alto rischio familiare si ricorre alla integrazione tramite la Risonanza Magnetica Mammaria. http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm Il tema è complesso perchè già fisiologicamente il 50 % dei seni delle donne cinquantenni è da considerare più o meno denso. Ma attualmente, anche se la frequenza di riscontro di mammelle radiologicamente dense nelle donne più giovani è maggiore, la leggibilità della mammografia è comunque molto elevata ed il riscontro di vera adiposità al di sotto dei 30-35 anni non è più sorprendente come accadeva in passato. Non esistono quindi aspetti patognomonici della età anagrafica e la "normalità" varia in rapporto alla situazione fisiologica e parafisiologica delle donne.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Rileggendo questa discussione mi sono accorto che già mi aveva posto una domanda sul rischio relativo ed essendo già stata operata per tumore del seno e dell'ovaio, va da sè che il rischio per il seno controlaterale debba essere considerato alto. Se è presente anche una densità mammaria, non va considerato come rischio aggiuntivo ma è un indicatore importante per proporle nel follow-up la Risonanza piuttosto che la mammografia. C'è una conferma con uno studio pubblicato il mese scorso. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23031619

Utente 241XXX
Utente 241XXX

Buongiorno Dottore,sono un ragazzo di 33 anni molto preoccupato per l'incremento dei casi di tumore a cui si assiste ogni giorno. Vorrei cercare di effettuare una buona prevenzione. Ho letto molto in rete, e a seconda dei siti visitati si trovano opinioni completamente opposte praticamente su ogni cosa. Alla fine ora sto optando per l'assunzione di: ascorbato di potassio con ribosio al mattino a digiuno, 1litro di thè verde con l'aggiunta di curcuma e pepe 10 semi di albicocca frazionati nella giornata. 1 bicchiere di vino rosso 30mg di Q10 + 600mg di acido alfalipoico +selenio alternato mensilmente con multivitaminico 10 giorni al mese cloruro di magnesio frutta e verdura (quando la stagione lo permette coltivata direttamente da me senza l'uso di alcun prodotto chimico). So bene che è difficile dare indicazioni online, ma mi chiedevo, in base alle Sue esperienze, se tutto quello che sto facendo può avere un senso ed eventualmente quali miglioramenti dovrei apportare per avere una buona prevenzione. Grazie

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo

Questa non è un'osservazione scientifica. Nei primi anni '80 nel mio ospedale oncologico lavorava un'oncologa che si occupava di tumore della mammella e mangiava Rovigon in continuazione. Era l'epoca d'oro dei campioni farmaceutici, e il Rovigon era anche buono, anch'io ne ho mangiato per unn po'. Lei si è ammalata di carcinoma mammario a 35 anni, ed è pure morta. L'aneddoto ha solo questo significato: secondo voi ha senso arrivare alla tabella di marcia quotidiana di questo utente o basta stare genericamente su una dieta varia, ricca di frutta e verdura e non farsi tante masturbazioni mentali? Poi, Veronesi è invecchiato bene, non si discute, ma di vegetariani con cancro al colon ne ho visti!

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Risponderò al ragazzo sul rischio "reale" in Topic con questo blog, mentre sulla prevenzione Primaria Alimentare gli ho appena risposto su https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html ( mi farebbe piacere se intervenissi in chiaro anche lì) e dove ho appena sottolineato NO agli integratori e intrugli multivitaminici. Ed il caso che presenti infatti è una ulteriore conferma, al punto che te lo metto in chiaro perchè "masturbazioni mentali" è stato da tempo sdoganato sulla rete come linguaggio congruo e divulgativo per un concetto complesso espresso in medichese. Nel senso che rispetta le regole della BUONA COMUNICAZIONE. Grazie per il contributo

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Invece per il nostro giovane utente sarebbe interessante sapere se ha alle spalle una storia familiare oncologica tale da doversi ritenere incluso in una "categoria ad alto rischio" .

Utente 241XXX
Utente 241XXX

Grazie per il vostro intervento, vorrei rispondere al Dottor Catania riguardo la mia storia familiare. I miei nonni paterni sono morti entrambi a causa di malattie oncologiche e probabilmente è stata la causa scatenante di tutti questi miei timori.. In passato ho praticato bodybuilding con stili di vita non esattamente salutari (10000kcal al giorno, 400g di proteine ecc ecc) poi questi eventi hanno fatto scattare qualcosa dentro di me ed eccomi qui. Ho letto diversi interventi in cui si sconsiglia l'uso di integratori, ma ad esempio ho letto altrettanti interventi in cui si lodano le qualità dell'ascorbato di potassio. Credo che tutta questa confusione, in persone "non addette ai lavori" come il sottoscritto, generino appunto solo caos mentale. Riguardo al the verde con curcuma e pepe nero, non è così impossibile da bere; ne porto una bottiglia tutte le mattine al lavoro e lo bevo al posto dell'acqua.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Avere due nonni paterni deceduti per cause oncologiche non incrementa il Rischio, trattandosi di una patologia molto comune (più frequenti i tumori "sporadici") a meno che non vengano documentate mutazioni genetiche. I tumori veramente " ereditari non sono più del 5-/ %: Sull'alimentazione Le ho risposto su https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html Va benissino l'ascorbato di potassio, riconoscendone le azioni antiossidanti e antingiogenetiche, ma per le stesse ragioni spiegate per gli integratori preferisco privilegiuare la nutriterapia esclusiva degli alimenti di frutta e verdura. Quindi no e non per ostracismo verso tutto quello che c'è su Internet. Non c'è nessun ostracismo o prevenzione per le idee di Pantellini e non perchè faccia confusione tra Vit C e ascorbato di potassio. Ma su questo tema la prego in caso di repliche di ripostare sull'altro blog.

Utente 278XXX
Utente 278XXX

Posto qui perchè sono molto interessata ai fattori di rischio familiari per il tumore al seno ( ho anche una figlia) anche se riguarda l'alimentazione. In altro blog ha descritto come una corretta alimentazione possa ridurre i fattori di rischio totali. Le chiedo se questo vale anche quando in gioco i rischi sono familiari e quindi di tipo genetico ?

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Vale molto perchè la malattia del cancro riconosce diverse cause ed è "facilitato" da molteplici rischi. Non si parlerebbe di Prevenzione senza l'obiettivo di ridurre i fattori di rischio. Purtroppo pocco si può fare per ridurre i principali come l'età, il sesso, e la famiglia di origine. Ma su tutti glki altri si può fare molto. Questo concetto è stato magnificamente dimostrato dai risultati di uno studio realizzato a Shangai , in cui gli individui carenti GENETICAMENTE di due enzimi importanti per l’eliminazione di alcuni agenti tossici presentavano un rischio tre volte maggiore di essere affetti da un tumore al polmone se il loro regime alimentare non comprendeva le verdure crucifere (broccoli, cavoli ecc…). Altre persone con le stesse mutazioni genetiche, ma che consumavano almeno 3-4 volte alla settimana queste verdure , presentavano un rischio ridotto rispetto addirittura alla popolazione ordinaria. Queste osservazioni dimostrano fino a che punto la dieta permette di attenuare l’impatto dei disordini genetici che aumentano la suscettibilità degli individui a sviluppare tumori.

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo

Da cardiologa aggiungo che un analogo problema lo abbiamo per la cardiopatia ischemica, in cui -anche se i fattori genetici non sono ben chiari (e tra l'altro -curiosamente- la familiarità non entra nelle carte del rischio ufficiali)- sicuramente ci sono famiglie in cui l'infarto colpisce più frequentemente. L'esempio che uso per convincere i familìari a fare prevenzione su quello che possono (fumo, dieta, attività fisica ecc.) è quello della pelle e dell'esposizione al sole. Qualsiasi bianco esposto per molto tempo al sole si scotta; ma se uno è di fototipo chiaro (geneticamente prediposto) si scotta più facilmente e prima e deve utilizazre creme a più alta protezione e/o limitare il tempo di esposizione. Quindì, i fattori di rischio sono gli stessi, ma il loro effetto può essere maggiore o minore in base alla predisposizione genetica.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Accostamento quanto mai pertinente, ma non è un caso perchè tutti gli studi epidemiologici iniziati all'età della leva militare , studi prevalentemente scandinavi, hanno mostrato che i fattori di rischio oncologico sono gli stessi di quelli cardiovascolari, nel senso che i soggetti che hanno iniziato a fare Prevenzione Primaria alimentare (+ attività fisica+ astensione dal fumo) hanno ridotto del 50% il tasso di mortalità dopo il cinquantesimo anno di vita per malattie tumorali e cardiovascolari, indipendentemente dai fattori genetici preesistenti.

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo

Certo che lavoriamo sulle stesse basi. E non solo per i fattori di rischio e le norme generali. Per esempio, sono solita raccomandare di assumere regolarmente estratti di mirtillo per l'effetto benefico sulle pareti vascolari (in un altro blog su MI l'ho raccomandato a un collega che soffre di emorroidi); mi fa piacere che serva anche per i tumori! Comunque il senso del mio intervento era di come si può motivare il paziente a seguire delle regole che non hanno un effetto immediato. Che è il grande problema della prevenzione primaria (la secondaria è facilitata dalla paura provata con il primo evento). Il paragone con la pelle sensibile può essere convincente. Un altro esempio che utilizzo con i pazienti con ipercolesterolemia (che si sentono bene, quindi non sono motivati a curarsi) è quello -tragicamente autentico- dei tre motori tre che ho fuso per non aver controllato l'olio. In tutti i casi, la macchina andava benissimo, fino al momento in cui il motore ha grippato. E a quel punto, anche mettendo l'olio che mancava, il motore non è più tornato come prima. Così, anni e anni di ipercolesterolemia possono causare danni irreversibili. (Ogni commento su donen e motori -vi prego- risparmiatemelo)

Ex utente
Ex utente

Sui fattori di rischio ho verificato che non ci sia concordanza tra gli stessi medici. Ad esempio io che ho da anni una mastopatia fibrocistica sono in confusione perchè il mio ginecologo sostiene che si tratti di una lesione ad alto rischio di tumore. Lei non la nomina neanche tra i fattori di rischio nella sua tabella. Da un lato mi fa piacere ma a questo punto non saprei proprio cosa pensare.

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