Il gene della depressione: nato, morto e resuscitato

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta

Uno studio pubblicato sul numero di gennaio della prestigiosa rivista scientifica Archives of General Psychiatry riassume una serie ricerche partite nel 2003 e culminate nel 2010 con una scoperta che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per la conoscenza delle basi biologiche della depressione.

La nascita:

Nell’estate del 2003 un gruppo di ricercatori della Duke University (USA) annunciarono di aver scoperto un gene che regola il trasporto del neurotrasmettitore serotonina e che rappresentava il link tra gravi traumi emotivi, come abusi fisici o sessuali in età infantile, e lo sviluppo di depressione in età adulta.

La scoperta venne definita dalla celebre rivista Science, come una delle principali novità scientifiche dell’anno, foriera di sicuri avanzamenti nel campo della psichiatria.

La morte:

Nel 2009 l’entusiasmo di partenza fu bruscamente interrotto quando uno studio di un altro gruppo di ricercatori pubblicò sulla celebre rivista scientifica JAMA una analisi in cui siasseriva che la ricerca di partenza del 2003 non aveva mantenuto le promesse iniziali e non aveva retto a un esame scientifico minuzioso. Esaminando 14 studi successivi il ruolo del gene del trasportatore della serotonina nella depressione ne usciva fortemente ridimensionato.

La resurrezione:

Nel 2010 un gruppo di ricercatori della University of Michigan Medical School (USA) ha esaminato accuratamente 54 studi effettuati dal 2001 al 2010 sullo stesso gene candidato per la vulnerabilità alla depressione. Ebbene, dall’analisi del DNA di circa 41.000 soggetti, è emerso che una variante del gene in questione, la cosiddetta variante corta condiziona la risposta a gravi eventi della vita (abusi infantili o gravi patologie organiche da adulti). In particolare, i soggetti portatori della variante corta recuperano l’equilibrio psichico più lentamente e con maggiore difficoltà rispetto ai portatori della variante lunga, e potrebbero essere per questo maggiormente predisposti a soffrire di depressione nel corso della vita.

I risultati di quest’ultima ricerca hanno riesumato un possibile candidato tra i fattori predisponenti alla depressione. Questo non significa che ognuno di noi debba fare n test genetico per valutare la propria variante genica del trasportatore della serotonina. Infatti, i fattori che determinano la risposta individuale allo stress e che possono provocare la depressione sono molto più numerosi.

Ulteriori ricerche saranno necessarie per mappare in maniera ancora più approfondita i geni candidati allo sviluppo della depressione e fornire alla farmacologia, gli strumenti per approntare terapie sempre più selettive e individualizzate.

 

Fonte: Katja Karg; Margit Burmeister; Kerby Shedden; Srijan Sen. The Serotonin Transporter Promoter Variant (5-HTTLPR), Stress, and Depression Meta-analysis Revisited: Evidence of Genetic Moderation. Archives of General Psychiatry, 2011; DOI: 10.1001/archgenpsychiatry.2010.189

Data pubblicazione: 08 gennaio 2011

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