Giornata mondiale contro l'AIDS

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Il 1° dicembre, si è svolta la Giornata mondiale della lotta contro l’Aids,  un importantissimo incontro tra clinici e ricercatori al fine di fare il punto della situazione a livello internazionale, sia per quanto riguarda le possibili ed "obbligatorie" misure preventive da adottare, che per effettuare scambi sull'aspetto della ricerca e  su tutto ciò che la malattia può purtroppo comportare a livello non solo medico-sanitario, ma anche sociale, con le invalidanti ripercussioni sulla qualità del lavoro .
In una conferenza stampa al Ministero della Salute, il vicepresidente della Commissioni Nazionale Aids, Mauro Moroni, ha presentato gli ultimi dati, evidenziando come si tratti di un problema molte volte ancora «sommerso», spesso a causa della latitanza e del ritardo diagnostico.

La recente campagna preventiva ministeriale è basata  sullo slogan «Non abbassare la guardia, fai il test», sollevando comunque le polemiche di associazioni che invece sostengono che l’unica vera arma sia la prevenzione (Lila e Network delle Persone Sieropositive).
La maggior parte delle “nuove” infezioni è correlata a rapporti sessuali, non obbligatoriamente omosessuali, ovviamente non protetti (80,7%) mentre l’età media dei pazienti oscilla tra i 39 (uomini) e 35 (donne) anni.

Il preservativo, l’unica reale possibilità di prevenzione del contagio, viene però vissuto con grande ambivalenza, perché ritenuto “colpevole” di disguidi sessuali.
Nella realtà clinica, non vi è una relazione univoca e lineare tra utilizzo del preservativo e deficit erettivo con etiologia psicogena, ma dai colloqui clinici effettuati emerge invece la facilità da parte del paziente, a dare la “colpa” ad altro da sé, della perdita dell’erezione, investendo il preservativo di “maledizioni sessuali”.

Un programma obbligatorio di educazione emozionale e sessuale, eviterebbe inutili terrorismi psicologici, ai fini di insegnare ai ragazzi le modalità per poter amare senza preoccupazioni, nel rispetto di se stessi e della loro partner.

Data pubblicazione: 04 dicembre 2011

6 commenti

#1
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Purtroppo però di strada da fare ce n'è tantissima: che amarezza sentire che il nuovo ministro che si occupa di salute non vuole che si usino i termini "preservativo" e "profilattico".... Siamo ancora a questo! Come le vecchie discusse campagne informative con Lupo Alberto.
Da una trasmissione radiofonica proponevano di chiamarlo "bungarello": forse è un nome più attuale, chissà che ne pensa il ministro....
Buona giornata!

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Carissima Paola, ho pmesso volutamente questo sgradevole passaggio, sia perche' indignata, che per evitare di fare plemica.....Noi nel nostro piccolo, remiamo pro orevenzione. Cari saluti. Valeria

#3
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Cara Paola,
hai sentito Fiorello ieri sera?
Simpaticamente ha ripreso il terribile imbroglio lessicale della Rai, cercando tra il serio ed il faceto, di sistemare il tiro.
Un saluto

#4
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Sì, come spesso accade, chi si deve occupare istituzionalmente di certe cose è troppo lontano dalla realtà "vera": per fortuna il tuo mitico conterraneo ha saputo centrare il bersaglio, facendosi beffa delle polemiche pretestuose dei giorni precedenti.
Meno male che ci sono i comici, se no ci sarebbe da piangere.....

#5
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Appunto........il mio mitico conterraneo è stato grande, chiaro, acuto e sottile, come sempre...speriamo sia passato il messaggio "prevenzione".

#6
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Appunto........il mio mitico conterraneo è stato grande, chiaro, acuto e sottile, come sempre...speriamo sia passato il messaggio "prevenzione".

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