Quindici euro al mese per rimanere vergini

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Chi la custodisce per l'uomo che ama, chi viene pagata per conservarla, chi addirittura la vende all'asta: la verginità.

In Africa come "strategia pro-buona condotta sessuale", sta facendo discutere la decisione del governo di dare 15 euro al mese alle ragazze dello Swaziland, in cambio della promessa di rimandare i rapporti sessuali il più tardi possibile.
A verginità smarrita, svanirà anche il mensile da 15 euro.

La decisione è stata attuata dal re dello Swaziland, Mswati III per combattere le epidemie di aids ed ha anche trovato il sostegno economico della Banca Mondiale che finanzierà l’operazione.
In pratica la logica è che il governo darà i 15 euro a quelle ragazze che si asterranno dai rapporti sessuali, rimanendo vergini a lungo e non contraendo malattie "sessualmente trasmissibili".

L’iniziativa prevede un “piano pilota” per capire se le giovani rispetteranno la clausola di verginità imposta per ricevere in cambio il pagamento.

Insomma - solitamente ed anticamente - il compenso era associato alla prestazione sessuale, mentre oggi accade esattamente il contrario: le ragazze verranno pagate per rimanere vergini.
Le giovani africane si sono ribellate per la somma "irrisoria" - non per il simbolismo ad esso associato - e chiedono di più.
Dicono, inoltre, che i rapporti sessuali a pagamento sono molto più fruttuosi e garantiscono l’acquisto di molte ricariche telefoniche ed altri beni di lusso.

Riflessioni cliniche

La deflorazione femminile ha da sempre avuto svariati significati importanti e simbolici: la famosa - e tanto attesa - prima volta, era solitamente correlata a cardiopalmo, ad ansia anticipatoria ed a frequenti e possibili sensi di colpa, ma il denominatore comune sarebbe dovuto essere un profondo amore e coinvolgimento emotivo.

L'imene, da sempre ed in ogni dove, ha assunto svariati significati, risentendo soprattutto della latitudine geografica e del momento storico di appartenenza.
A sud anticamente era in voga la "prova del lenzuolo".
Il mattino successivo dell'avvenuta deflorazione, il marito orgoglioso della verginità della moglie e compiaciuto delle proprie "ars amatorie", stendeva al balcone il lenzuolo della prima notte - macchiato di tracce ematiche - a testimonianza dell'avvenuta deflorazione.

Come tutti i processi di maturazione psico-sessuale, anche la "perdita della verginità" - come atto simbolico e di transito alla vita adulta - comporta una crescita, un percorso indispensabile verso l'acquisizione dell'identità femminile, mediante la scoperta del proprio corpo e le future prospettive di maternità.

Oggi tutto sembra essersi stravolto

Recentemente - per esempio - una studentessa americana aveva deciso di trovare - con modalità insolite - facili guadagni per pagarsi le tasse universitarie: ha deciso infatti di mettere all’asta la propria verginità.
La ragazza di 28 anni ha ricevuto svariate offerte, fino ad arrivare a ben 800mila dollari!

Nel corso degli anni, a seguito di un radicale cambiamento della cornice culturale, anche la sessualità ha assunto nuovi significati: è stata infatti disgiunta dall’aspetto procreativo e -purtroppo- dall’aspetto affettivo e relazionale.

La tanto attesa "prima volta" è sempre più precoce è sempre meno consapevole.
L'età del primo rapporto sessuale si è notevolmente abbassata e si aggira in un range che va dai tredici ai diciassette anni, oltre che essere associata ad un elevato livello di disinformazione sessuale e contraccettiva, ad un'elevato tasso di MST (malattie sessualmente trasmissibili), di gravidanze indesiderate e ad un massiccio utilizzo della pillola del giorno dopo.

Proveniamo da un’epoca caratterizzata da una scarsa- direi assente - educazione ai sentimenti ed alla sessualità (analfabetizzazione emozionale), la maggior parte delle scuole e dei genitori non formano i giovani in tal senso ed inoltre non c’è nessuna legge che obbliga all’educazione sessuale.

Il rito iniziatico alla vita adulta si è svuotato di significato e si è trasformato in una delle tante “tappe esperenziali" (e non emozionali) scomode, avulse dal loro reale significato simbolico di scambio e di crescita psico/sessuale.

La famigerata prima volta viene "agita" velocemente- spesso per emulazione - tappa da attraversare per omologarsi al gruppo dei pari e soprattutto non sentirsi diversi.

L’educazione emozionale e sessuale potrebbe aiutare i genitori ed i figli a trovare le “parole adeguate ed appropriate”, a riscoprire i significati congrui alla vita sentimentale e sessuale e potrebbe fornire preziose informazioni relative all’aspetto della prevenzione e contraccezione.

Conclusioni 

La sessualità, che sia agita o protetta e ritardata, con queste maldestre "strategie legislative" viene sempre associata al concetto di pagamento, elemento che - a mio avviso- dovrebbe rimanere "chiaramente" disgiunto dalla vita intima.

La verginità e la sua successiva deflorazione non dovrebbe correlare alla retta ricevuta, all'età anagrafica, ma alla dimensione del coinvolgimento e dell'amore.


Fonte: 

 

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Data pubblicazione: 14 ottobre 2014

2 commenti

#1
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Cara Valeria,
le tue considerazioni sulla verginità dell'epoca di oggi sono apprezzabili ed espressione dell'alta competenza professionale che sempre dimostri.

Un piccolo commento alla proposta di Sua Maestà!
Giusta la protesta delle giovani donne: 15 euro sono un pò pochi, ma il fine è del tutto discutibile.
La trasmissione di malattie sessuali avviene anche per "vie alternative" e il "divieto di accesso" solo "per via antero-inferiore" non è certo un metodo che potrà ridurre significativamente il rischio.

Una buona serata

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Caro Giovanni,
nulla di più vero, la notizia focalizza la causa principale della malattia tralasciando il contorno, che come tu giustamente fai osservare, è altrettanto importante.
Grazie per il tuo commento, come sempre acuto
Valeria

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