Chirurgia percutanea per l'alluce valgo: non è tutto oro ciò che luccica

Negli ultimi anni si sono moltiplicati a dismisura i centri e gli ortopedici che si occupano di tecniche percutanee per la correzione dell’alluce valgo.

Visto il carattere ambulatoriale di questa chirurgia, il gradimento della mininvasività da parte dei pazienti e l'apparente bassa curva di apprendimento per il chirurgo, questi trattamenti sono sempre più effettuati anche da ortopedici non particolarmente specializzati nella Chirurgia del Piede.

Dopo l'entusiasmo iniziale di questa "moda", se mi è consentito il termine, in letteratura scientifica si sta constatando come come molti Autori riportino che in un numero crescente di casi le tecniche percutanee non sempre danno i risultati sperati.

Soprattutto quando si propone l'intervento percutaneo fuori dalle indicazioni consigliate.

La confusione fra i pazienti aumenta se pensiamo che molte persone, sentendo parlare di tecniche mini-invasive, pensano che si possa intervenire sull'alluce valgo con il laser!

Per la cronaca, la chirurgia percutanea dell'alluce valgo non si effettua con il laser, ma prevede, attraverso una piccola incisione, l'utilizzo di apposite minifrese grazie alle quali si corregge la deformità ossea "a cielo chiuso".

E’ bene pero sapere che è un po' come operare al buio senza vedere ciò che realmente si compie con la fresa. I danni e le complicazioni possono essere numerose, come l'accorciamento dell'alluce, maggiori possibilità di recidiva, casi di ipocorrezione dell'alluce valgo e possibilità di danni articolari. In questi e altri casi bisogna quindi ricorrere ad un nuovo intervento per rimediare a questi danni.

Per tale motivo queste sono da ritenere metodiche valide solo in un numero molto limitato di casi.

In tutti gli altri casi le tecniche tradizionali, sempre meno invasive, danno al chirurgo ortopedico la possibilita di guardare direttamente quello che fa durante l’atto chirurgico, oltre alla possibilità di stabilizzare la correzione mediante mezzi di sintesi (viti oppure fili metallici) che consentono di ottenere una correzione piu completa e di ridurre l'incidenza di complicanze e recidive.

Un buon motivo per non farsi condizionare dalle mode del momento riguardo l'alluce valgo e, soprattutto, per rivolgersi a chirurghi ortopedici con una prevalente esperienza nella Chirurgia del Piede

Data pubblicazione: 28 aprile 2015

1 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Sono stata operata con tecnica percutanea per alluce valgo e metatarsalgia. La dottoressa ha eseguito intervento di bursectomia, esostectomia, osteotomia distale di traslazione 1°mt e tenolisi add alluce +Weil II, III, IV mtt
Pensavo di aver trovato il modo di risolvere il mio problema affidandomi ad un medico che mi ha convinto che l'operazione mi avrebbe dato l'opportunità di una ripresa delle mie attività più rapida delle tradizionali tecniche .( dopo l'operazione si può camminare con calzatura post operatoria perché è questo quello che prevede questo tipo di tecnica).
Ho cercato di rispettare tutte le istruzioni ed i consigli elencate sui vari documenti rilasciate dopo le dimissioni dalla clinica .A cinque mesi dall'operazione , ma già dopo due mesi, mentre la dottoressa si ostinava a dirmi che avrei avuto un piede perfetto, il mio medico di base e ripeto medico della mutua, visto le radiografie da lui prescritte e le problematiche post operatorie che riassumo in breve, impossibile camminare , prevedeva già un operazione per correggere il " danno" creato,ho consultato altri medici che mi hanno confermato ciò che aveva previsto.
La cosa più significativa che mi ha detto un ortopedico e credo sia la più semplice da tener conto è che serve un tempo biologico per far si che le ossa tagliate o fratturate tenute in una giusta posizione possano naturalmente saldarsi nella giusta posizione.
Credo che due sono i casi. il primo che venga fatto un intervento correttivo in cui si tagliano le ossa e nello stesso tempo si creino degli incastri giusti per evitare delle scomposizioni e qui non mi permetto di entrare nello specifico della tecnica , il secondo che si taglino delle ossa e che sia necessaria una buona dose di fortuna per la riuscita dell'intervento.
Purtroppo le ossa del mio piede non sono ancora perfettamente saldate, le mie dita sovrapposte ed il mio alluce è ritornato ad essere valgo ed io per assurdo non posso fare quello che "facevo" con l'alluce valgo prima dell'operazione.
Credo che abbia ragione il Dott.re Verducci quando dice che la metodica percutanea è valida solo in un numero molto limitato di casi ed aggiungo che la metodica comunque deve essere utilizzata per correggere e non per fare cassa.
Cordiali Saluti e buona fortuna

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