Disturbi dell’erezione e stent vascolari

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Un team di cardiologi e radiologi interventisti dell’Università di Cardiff nel Galles avrebbe messo a punto una procedura mini-invasiva che prevede il posizionamento di uno stent nelle arterie peniene di pazienti cardiopatici e con problemi ad avere un’erezione adeguata.


Stent vascolare

E’ una notizia  vecchia, che ha avuto pochi “sviluppi”, ma che in questi giorni è stata rilanciata ancora da numerose agenzie di stampa come nuova.

Lo stent in questione ricalca il tipo di dispositivo che  viene usato per migliorare il flusso di sangue a livello delle coronarie quando si hanno problemi di circolazione a livello cardiaco.

L’intervento proposto può durare anche tre ore ed è praticato in anestesia locale; il concetto di fondo è quello di by-passare eventuali restringimenti, “irrigidimenti” o blocchi che si possono avere a livello delle arterie peniene interessate e capaci di determinare una valida rigidità.

Per il momento su questa procedura terapeutica si hanno pochi lavori scientifici su cui meditare e quindi anche poche conferme sull’utilità di tale prassi clinica.

Fonti:

http://www.thenewsalerts.com/erectile-dysfunction-treatment

http://www.thefreelibrary.com/Hospital+is+first+with+pioneering+op+on+artery+to+treat+erectile...-a0239617519

http://www.walesonline.co.uk/news/wales-news/2010/10/18/surgery-breakthrough-for-erectile-dysfunction-91466-27490660/

Per approfondire:

Quando l'erezione è difficile o non c'è. Che cosa fare

 

 

Data pubblicazione: 08 settembre 2011

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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