Cosa fare se si rompe il frenulo

lambertocoppola
Prof. Lamberto Coppola Ginecologo, Andrologo, Sessuologo

Il frenulo del pene è un sottile lembo di cute che unisce il glande al prepuzio che, proprio a causa della sua particolare delicata struttura e vascolarizzazione, in alcuni casi può portare a lacerazioni parziali o totali, con sanguinamento ed intenso dolore.

In alcuni individui il frenulo rimane costituzionalmente corto impedendo al prepuzio di scoprire sufficientemente il glande, provocando talvolta una sensazione di fastidio durante l'erezione e urgenza del voler concludere il rapporto, sino alla eiaculazione precoce o/ e perdita dell’erezione.

Questo tessuto è molto sensibile grazie ai suoi numerosi recettori nervosi, per cui se opportunamente e delicatamente stimolato durante il rapporto sessuale può provocare piacere, tuttavia una stimolazione eccessiva o alcune anomalie strutturali potrebbero addirittura produrre il risultato opposto. Alcune volte il dolore a questo livello non viene vissuto come tale, ma addirittura come mancato piacere sessuale, per cui se irritato non è improbabile che il soggetto noti una involontaria caduta dell'erezione durante il coito, giungendo alla nostra osservazione per questo problema e non per la reale causa a livello del così detto "filetto".

In tali casi è possibile eseguire un intervento di “frenuloplatica”, nel quale viene fatta una incisione a losanga sul frenulo in anestesia locale ed il pene riprende la sua completa funzionalità dopo un mese circa. La frenuloplastica non va confusa con la circoncisione, che consiste invece nell’asportazione della cute che ricopre il glande (il prepuzio), lasciandolo scoperto.

Quando avviene accidentalmente una lacerazione durante il coito è questa una situazione di emergenza che impressiona il paziente a causa del sanguinamento. In realtà non ci si deve preoccupare più di tanto, basta comprimere per 3 - 4 minuti con un batuffolo di ovatta bruciato e, una volta finito il sanguinamento, disinfettare con un po’ di Mercurocromo per qualche giorno …. poi però rivolgetevi all’andrologo.

Data pubblicazione: 06 novembre 2011 Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2015

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