Eiaculazione precoce nella coppia: la donna

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Non sempre al primo posto tra le urgenze della coppia troviamo la disfunzione erettile.

Spesso il disagio maggiore è nelle conseguenze subite dalla relazione a causa della precocità.

La coppia è un sistema, un sistema è dinamico per definizione. Nella coppia, in quanto sistema dinamico, gli elementi si influenzano vicendevolmente. La relazione è proprio il luogo d’intersezione tra disagio individuale e disagio di coppia.

Il sintomo sessuologico è il modo per comunicare al partner questo disagio. Perché il sesso è uno dei principali modi di sperimentare la relazione.  Ed è il primo canale a non funzionare quando non funziona la relazione. L’eiaculazione precoce, nello specifico diviene l’unico modo possibile per dire : ci sono snche io, o faccio come mi pare, o, più semplicemente , a letto comando io.

Quello che arriva però al sessuologo è il dopo sintomo.

Ed è come se, fatto il danno, la marachella, il misfatto, nessuno ricordasse più perché l’aveva fatto.

Per l’uomo, dopo, c’è senso di frustrazione, per l’incapacità di accompagnare la sua donna all’orgasmo, c’è ansia da prestazione legata alla paura che il sintomo si ripresenti in ogni rapporto dopo essersi presentato qualche volta, c’è tendenza alla svalutazione, difficoltà a gestire eventuali avances della partner, tendenza ad evitare rapporti sessuali o anche solo coccole, petting e preliminari.

Difficoltà ad avvicinare o solo a conoscere altre donne, paura di fidarsi, di sé, degli altri.

Nella donna c’è, all’inizio, incapacità nel riconoscere il disagio del partner come un problema . Per qualcuna c’è addirittura un forte sentimento di soddisfazione: “se arriva subito all’orgasmo è perché mi desidera tanto”, “Mio marito non riesce neanche a guardarmi mentre mi svesto che….”

Ebbene sí, la donna dell’eiaculatore precoce è una che si ipervaluta. E’ infantile e narcisista al limiti del patologico ma molto rigida e direttiva.

Dopo qualche tempo, ma le donne sono un diesel, spesso ci vogliono anni, la soddisfazione cede il posto allo svilimento, alla frustrazione, alla delusione verso quel partner che in qualche modo ha barato ! non eccitatissimo ma imbranato, infantile, quasi… quasi… impotente. Nel senso di senza forza …di andare avanti, di continuare…di trattenersi. E forse è questa la verità.

L’uomo che soffre di eiaculazione precoce spesso non può più trattenersi… E la sessualità, e con essa la eiaculazione precoce, diventano un pretesto, un alibi per poter esprimere tutta la propria rabbia verso una partner percepita come esigente, umiliante, giudicante.  Una parte di cui inconsciamente non ci si fida più, a cui non si riesce più ad “affidarsi”, da cui, per dirla in breve, si scappa! E di corsa pure.

Per questo, anche per questo, l’eiaculazione precoce non è un sintomo dell’individuo ma della coppia e della relazione. Per questo, in sessuologia, spesso, il soggetto portatore del sintomo è considerato malato, ma il malato sa che il virus è nella partner.

Data pubblicazione: 10 marzo 2014

Autore

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Università La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 43740.

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5 commenti

#1
Dr. Roberto Mallus
Dr. Roberto Mallus

Assolutamente d'accordo con quello che hai voluto precisare!

#2
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

Grazie Roberto. Detto da un ottimo andrologo/urologo come te fa doppiamente piacere

#3
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Andrea,
al tuo interessante articolo, desideravo aggiungere qualche nota sull' e.p, dal punto di vista della partner.
Le donne, che si trovano a confrontarsi con la sgradevole e dolente disfunzione sessuale dei loro partners, vivono spesso nella rabbia e nella solitudine, nel pudore e nella vergogna, non sapendo bene a chi rivolgersi.
Si trovano a rispondere ai bisogni sessuali dei loro partners, mentre i loro reali bisogni di coinvolgimento ed intimità non vengono ascoltati, né rispettati e tanto meno appagati.
È verissimo che in un primo momento le partners leggono l' e.p come un eccesso di passionalità, ma ben presto si rendono ben conto del contrario, mantenendo in vita la disfunzione, con dinamiche comportamentali, emozionali e sessuali.
Questo palcoscenico complesso caratterizzato da sofferenza ed acredine, le spinge spesso verso un’evitamento dell’intimità, atteggiamento che però mette in moto una serie di "rappresaglie" verbali ed ovviamente sessuali, perpetuando il circolo vizioso della disfunzione.
Oggi, il panorama scientifico, dedica una notevole attenzione alla "dimensione relazionale" del disturbo sessuale, per quel che riguarda l’insorgenza del sintomo, il mantenimento della disfunzione ed ovviamente la sua risoluzione.
Un'altra dimensione legata alla sessualità femminile, in associazione all’E.p, è la mancanza di risposta orgasmica (orgasmo coitale).
I tempi del piacere, maschile e femminile, sono notevolmente differenti ed una disfunzione che colpisce la dimensione temporale e la coppia, amplifica questo divario.
L’eiaculazione precoce, se non trattata, diventa gradualmente la protagonista della vita dell’uomo e della sua compagna, esce dalla camera da letto per abitare ogni stanza della vita della coppia...
Allego al tuo blog, un canale salute sull' e.p.
Un caro saluto

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/119-eiaculazione-precoce.html


https://www.medicitalia.it/libri/psicologia/9-eiaculazione-precoce-riflessioni-e-strategie-per-risolvere-il-problema.html

#4
Dr.ssa Paola Scalco
Dr.ssa Paola Scalco

Gentile Andrea,
effettivamente l'eiaculazione precoce è il più diffuso problema sessuale maschile: sebbene sia difficile stimarne con esattezza la frequenza (data la reticenza di molti uomini a rivolgersi ad un professionista per poterlo affrontare nel migliore dei modi), pare che coinvolga 1 coppia ogni 5. Purtroppo, però, ciò non significa "mal comune, mezzo gaudio"...
Come hai scritto tu, va considerato come problema della coppia, dal momento che i suoi effetti ricadono su entrambi i partner causando frustrazione e stress e rischiando di compromettere seriamente non solo la vita sessuale ma anche -più in generale- la relazione.
Vorrei però che chi legge il tuo articolo non cadesse nell'errore di reputare questo disturbo causato esclusivamente da problematiche psicologiche e/o relazionali.
L'EP è da ritenersi un problema complesso che può dipendere da molteplici cause mediche su cui vanno certamente ad innestarsi ed intrecciarsi quelle emotive ed affettive.
Proprio per questo la terapia più efficace è quella integrata, che tenga conto degli aspetti medici (andrologo) e di quelli psicologici e relazionali (psicoterapeuta e sessuologo clinico).
Essendo un problema della coppia, è opportuno che in coppia venga affrontato e trattato, per avere migliori risultati.

Nel salutarti e ringraziarti per l'ospitalità, allego due articoli i cui contenuti sono inerenti all'argomento:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html

Paola


#5
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

come sempre gli interventi della dssa Randone e Scalco sono più esaustivi e completi del blog stesso. Diciamo che ormai quasi mi auguro un loro immediato intervento, segno di vivo interesse e dedizione alla materia.
Ringrazio tantissimo per il loro intervento

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