Disturbi dell'erezione e del desiderio sessuale, Finasteride, Dutasteride

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Uno studio, recentemente prodotto dalla  Boston University School of Medicine e pubblicato sull'ultimo numero di marzo del Journal of Sexual Medicine, ha passato in rassegna la letteratura medica disponibile su i molti casi, riportati in letteratura, che hanno lamentato effetti collaterali sulla sfera sessuale ed associati all'uso della Finasteride e della Dutasteride .

 

                                          

                                                           Struttura della Finasteride

Questi farmaci sono frequentemente prescritti per trattare sia la caduta dei capelli sia un ingrossamento della prostata , detta anche ipertrofia prostatica benigna, e possono dare con una certa frequenza  alcune disfunzioni sessuali che possono essere vissute come irreversibili da alcuni uomini che ne vengono colpiti.

Sappiamo che in circa l'8% degli uomini, trattati e coinvolti negli studi, viene segnalata una disfunzione erettile mentre nel 4,2% viene riferita una riduzione della libido e tutto questo rispetto al 4% e all'1,8% del gruppo di controllo a cui è stato somministrato un placebo.

In alcuni casi è stata denunciata anche un' eiaculazione con riduzione del volume di sperma e sintomi di tipo depressivo.

Cosa importante da segnalare è che, in una piccola percentuale di questi casi, i sintomi persistevano anche dopo che i farmaci in questione erano stati interrotti ed a dispetto della loro emivita conosciuta .

 

Fonti:    Abdulmaged M. Traish, Ph.D., professor, biochemistry and urology, Boston University School of Medicine; Bruce R. Kava, M.D., associate professor, urology, University of Miami Miller School of Medicine, March 2011 Journal of Sexual Medicine

http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/news/fullstory_109708.html

  

Data pubblicazione: 16 marzo 2011

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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19 commenti

#7
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile Utente,

purtroppo in questo periodo di "riposo" non ero in territori dove era possibile risponderle ma, se ho ben capito, i suoi problemi andrologici sono insorti dopo la sospensione definitiva del prodotto in questione e questo non la farebbe rientrare nelle casistiche qui considerate.

Da quello che scrive non sarebbe da escludere anche una possibile ed importante componente psicologica ai disturbi da lei lamentati.

Ma questo solo il suo andrologo lo potrà veramente confermare.

Un cordiale saluto.

#8
Utente 245XXX
Utente 245XXX

Gentile Dr. Beretta, sono un paziente alle prese con la cosiddetta Sindrome Post Finasteride. Ormai conosco l'argomento piuttosto bene. Mi permetto di farle notare che non sono rari (anzi sembrano quasi la norma) i casi in cui gli effetti collaterali peggiori arrivano nei mesi successivi alla sospensione del farmaco.
Per la cronaca, io ho smesso da più di un anno e tra prostatite, disfunzione erettile e via dicendo, tutto è rimasto più o meno immutato. I medici non sanno che farci. Non ho più una vita sessuale e potrei non averla mai più.

#9
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

se non sono rari i casi da lei citati questi però sembrano sfuggire ad una valutazione clinica dispersa in diversi ambulatori e studi medici e soprattutto sfuggono ad un "razionale farmacologico": farmaco sospeso...problema scongiurato!

Se veramente siete numerosi, come lei sostiene, formate un gruppo di pressione in modo da scongiurare un uso spropositato del prodotto in questione per scopi e fini esclusivamente "estetici"!

#10
Utente 245XXX
Utente 245XXX

Di dubbi ne ho molti io stesso e non ho idea di quanti siamo; 1%, forse meno, non lo so. Quando dico "non sono rari", intendo dire tra i pazienti che hanno la pfs. Non si capisce neanche dove sia il problema; la prostata? problemi recettoriali? problema neurologico? un misto?
Quello che posso dirle è che abbiamo in generale sintomi MOLTO simili il che farebbe propendere per una causa comune.
Purtroppo temo che il "razionale farmacologico" non valga in questo caso: per dirne un paio ci sono diagnosi di fibrosi peniena e ipoplasia prostatica. E ho appena letto un Suo articolo sull'importanza della prostata nella funzione sessuale.

I pazienti, spesso giovani, si sono attivati a sufficienza ritengo, con il magro risultato di essere tacciati di allarmismo. Il risultato migliore di chi è stato colpito prima di me, è sicuramente stato quello di riuscire ad avviare delle ricerche in merito, attraverso la fondazione e le donazioni.
Lo scopo del mio messaggio era solo quello di far presente che peggioramenti capitano abbastanza comunemente nel post cura di questi pazienti. La stessa cosa è stata fatta presente in un articolo di Irwing
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1743-6109.2011.02255.x/abstract

#11
Utente 245XXX
Utente 245XXX

Vorrei comunque ringraziarla per la Sua onestà nell'affrontare la questione.

#12
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

la ringrazio le sue ultime considerazioni sul mio operato.

#13
Utente 644XXX
Utente 644XXX

Gentile Dottore,

non riesco ad afferrare un punto.. Come si fa a chiedere a delle persone di far pressione..per non far più commercializzare la molecola per fini meramente estetici...quando queste persone hanno la vita rovinata,in quanto si ritrovano a 20 anni, a non poter più fare sesso per il resto della vita... veramente non capisco!mi sembra che trattiate questo argomento con troppa superficialità!Io stesso ho assunto per 5 mesi, 6 anni fa,tale farmaco dietro prescrizione medica(non sono andato da un santone) e ancora non so se i miei disturbi d'erezione sono dovuti a paranoie psicologiche dovuto al terrorismo che ho letto e leggo su internet(come ad esempio il suo articolo)oppure a problemi iatrogeni regressi.

#14
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
non è mio l'articolo citato ma è una meta-analisi, cioè uno studio su diversi lavori, prodotto dalla Boston University School of Medicine e pubblicato sul numero di marzo 2011 del Journal of Sexual Medicine.

Non sono segnalazioni internettiane, la partenza è altra!

#15
Utente 644XXX
Utente 644XXX

Gentile Dottore,

Sono capace di leggere anche io,capire che è una meta analisi,quando ho scritto suo articolo,mi riferivo che l'ha inserito lei.Ma di oggettivo cosa c'è? ci sono dati che attestino l'impotenza dovuta a deficit organici? lei la propone come new da quasi un anno.. dato che non c'è nulla di certo,non essendoci dati oggettivi, cosa ci vieta di pensare, che questa persistenza di effetti collaterali sia generata da un effetto nocebo che perdura nonostante la cessazione della terapia? sulla base di questa meta-analisi non si può escludere la possibilità che il disturbo sia dovuto alla suggestione, cioè all'errata convinzione che gli effetti collaterali del farmaco possano perdurare anche quando di esso non c'è più traccia nell'organismo (è noto come la psiche, ovvero le nostre convinzioni più o meno inconsce, siano in grado di influenzare notevolmente la sessualità, e non solo).Attenzione senza dati certi,a suggestionare i giovani,perchè magari essi vivranno delle vite d'inferno,a causa del terrorismo psicologico che potrebbe scatenarsi. Se la mia è una considerazione scema, chiedo scusa.

#16
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

vedo solo ora le sue osservazione e mi scuso per la mancata e più pronta risposta.

Quello che ci riferisce potrebbe essere vero ma ha le stesse criticità di chi sostiene che l'effetto sia comunque tutto "farmacologico".

Ai posteri l'ardua sentenza ... e a noi segnalare il problema!

#17
Ex utente
Ex utente

Quello che non capisco, è come mai visti i recenti studi e la conferma da parte dei risultati delle ricerche fatte su volontari che certificano le effettive mancanze quantitative in un certo numero di valori, e invece nell'aumento di uno (il pregnenolone), ci sono dottori che si ostinano a dire che finasteride ha effetti collaterali minimi e reversibili dopo la sospensione; Quando invece la realtà è che alcuni ormoni neurosteroidei che blocca la finasteride rimangono stranamente "bloccati" in modo costante anche senza la pastiglia e quindi anche dopo la dismissione.

#19
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
anche le sue osservazioni, non da tutti gli specialisti accettate, ci portano comunque a non sottovalutare gli eventuali e possibili effetti collaterali di una terapia "ludica", cioè mirata a risolvere un problema estetico non drammatico nel maschio, almeno dal mio punto di vista.
Un cordiale saluto.

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