La correzione delle orecchie a "sventola" mediante otoplastica

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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico

I difetti estetici del padiglione auricolare, pur non avendo importanza dal punto di vista funzionale, comportano spesso delle problematiche psicologiche che possono condizionare la vita di relazione. E' infatto piuttosto comune che un difetto estetico come le orecchie a sventola possa provocare disagio anche importante anche in età scolare, disagio che può essere superato o rimanere "nascosto" per riapparire più in là negli anni. Un adulto che si opera per correggere  le sue "orecchie a sventola" dirà sicuramente che avrebbe voluto operarsi prima senza aver dovuto aspettare e convivere con il suo difetto. Riteniamo pertanto opportuno correggere questo inestetismo abbastanza precocemente, grazie anche al fatto che il padiglione auricolare completa assai rapidamentela sua crescita e già all’età di 10 anni esso è pressoché completamente; dunque il bambino portatore di tale difetto può essere sottoposto ad intervento correttivo di rimodellamento del padiglione auricolare.

   

INTERVENTO di OTOPLASTICA - L’intervento di otoplastica consiste nella correzione della sporgenza del padiglione auricolare (orecchie a sventola) mediante una nuova definizione di pieghe e solchi, ripristinando immediatamente le giuste proporzioni. Essa è eseguita attraverso incisioni cutanee posteriori al padiglione e quindi anche la cicatrice residua, per quanto possa essere visibile, rimane nascosta dal padiglione stesso. In particolare, viene ricreata o ridefinita la curva dell'antielice, in caso questa sia assente o poco accentuata e assai spesso, eseguita una correzione dell'extrarotazione della conca mediante ancoraggio posteriore alla regione mastoidea. 

MEDICAZIONE e POSTOPERATORIO - Alla fine dell'intervento, generalmente eseguito in regime ambulatoriale in anestesia locale con una lieve sedazione, viene fatta una medicazione occlusiva e lievemente compressiva, lasciata per 4-5 giorni. Rimossa questa, viene sostituita con una fascia elastica (tipo da tennis) per altre due settimane, per proteggere il padiglione auricolare da traumi, anche involontari.  

Appena tolta la medicazione già si è “presentabili”, potendo riprendere le normali abitudini (lavoro, scuola, ecc.). Durante il primo mese, comunque, le orecchie sono ancora instabili e sono sconsigliati esercizi fisici intensi ed esposizione diretta al sole. Pur avendo l’otoplastica un impatto immediato, il risultato finale è valutabile a distanza di almeno sei mesi dall’intervento, periodo durante il quale piccole modificazioni delineano ulteriormente i contorni delle strutture del padiglione auricolare.

Il dr. Bernardi spiega in una sua intervista alcuni dettagli dell'otoplastica:

Di recente, si è sviluppata una metodica chiamata Earfold, che consiste nell'applicare una clip a contatto con la cartilagine auricolare mediante un intervento mini-invasivo, con il risultato di creare una piega a livello dell'antielice. Questa procedura, sicuramente meno invasiva della tradizionale otoplastica, non può però essere considerata una vera alternativa ad essa. Infatti il tipo di correzione effettuato è limitato alla sola antielice, mentre con l'otoplastica possiamo eseguire un rimodellamento completo del padiglione auricolare, compresa la correzione dei difetti di extrarotazione della conca auricolare. 

Data pubblicazione: 03 ottobre 2017

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