Mi sono ustionato...che faccio?

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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico

Le ustioni sono danni dei tessuti causato dall'esposizione a fonti termiche, a sostanze chimiche (causticazione) o a sorgenti elettriche.

La profondità del tessuto e l'estensione della superficie corporea colpita determinano la gravità dell'ustione.

I fattori eziologici possono essere determinati da agenti fisici o chimici:

  • ustioni chimiche, contatto con caustici/acidi;
  • ustione da calore: esposizione a materiali ad alta temperatura, gas surriscaldati, liquidi bollenti, fiamma;
  • ustione da congelamento: esposizione o contatto con temperature molto basse;
  • ustione da elettricità: folgorazioni (contatto con corpi conduttori di elettricità).

In base alla profondità le ustioni possono essere suddivise in:

  1. Epidermiche o ustioni di primo grado, interessano solo l'epidermide.

    Macroscopicamente sono caratterizzate da eritema ed edema, causati rispettivamente dalla vasodilatazione (iperemia attiva) dovuta all'aumento di temperatura e dall'aumentata permeabilità capillare conseguente.
    I sintomi sono sensazione di tensione, iperestesie (aumenta sensibilità della parte).
    Guariscono spontaneamente in pochi giorni, con l'eventuale ausilio di creme idratanti.
  2. Dermiche o ustioni di secondo grado, interessano l'epidermide e il derma. Le ustioni di II grado sono caratterizzate dalla formazione di flittene (bolle da raccolte di essudato fra epidermide e derma).
    Possono essere molto dolorose se vi è esposizione del derma sottostante.
    Guariscono in 14 giorni circa, con medicazioni appropriate. Non lasciano le tanto temute cicatrici ma aree discromiche (di differente colore) per un periodo di 3-6 mesi.
  3. A tutto spessore o ustioni di terzo grado, interessano l'epidermide, il derma, il tessuto sottocutaneo e a volte il tessuto muscolare.
    Il processo patologico alla base di questo tipo di ustioni è la necrosi. In questo caso, essendo anche compromesse le terminazioni nervose, si ha anestesia della parte.

Nelle ustioni di III° grado gli annessi cutanei colpiti non saranno più rigenerati e la riparazione del tessuto avviene attraverso la chiusura dai bordi. Sono questi i casi in cui la chirurgia plastica può accelerare i processi di guarigione con interventi chirurgici come lembi o innesti

Cosa fare se ci si ustiona?

  • raffreddare la zona colpita per arrestare l'infiammazione; a questo scopo è sufficiente dell'acqua corrente fredda o del ghiaccio opportunamente non a contatto con la cute;
  •  prevenire l'infezione e/o contaminazione batterica detergendo la zona ustionata e coprendola con teli sterili ma non unguenti e pomate oleose.

Solo nelle ustioni di I grado è possibile ricorrere a pomate da banco cortisoniche o antistaminiche che attenuano la sensazione di tensione e dolore superficiale.

Nelle ustioni di II grado le bolle e vescicole devono essere punte ma non rimosse, poiché l'epidermide che le ricopre protegge il derma da ulteriori danni. Se queste si aprono spontaneamente, vanno eventualmente medicate con garze vaselinate e quindi coperte da fasciature non compressive.

Una visita ambulatoriale in un reparto di Chirurgia Plastica è comunque consigliata.

Nelle ustioni di III grado è necessario l'immediato accesso in Pronto Soccorso, in ospedale. Nell'attesa di recarsi in ospedale è consigliabile coprire la parte ustionata con telo o stoffa pulita, dopo averla opportunamente raffreddata, mentre non si devono asportare eventuali indumenti che aderiscono alle ustioni.

È utile rimuovere anelli, bracciali e quant’altro possa diventare difficoltoso da rimuovere nelle ore successive al trauma quando si avrà un gonfiore della parte.

In alcuni casi, più sfortunati, ci si può trovare di fronte ad un grande ustionato, se la superficie corporea colpita è superiore al 15%. In questi casi l’approccio corretto è il primo soccorso nell’ospedale più vicino e li, dopo la stabilizzazione, il paziente sarà indirizzato ad un centro per ustionati. 

 

Approfondimento

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Data pubblicazione: 03 agosto 2020

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