Ascelle maleodoranti (bromidrosi): una cura efficace

luigilaino
Dr. Luigi Laino Dermatologo

La Bromidrosi (a differenza dell'iperidrosi che è l'eccessiva emissione di sudore inodore) è la presenza di odore corporeo spiacevole od insolito, relazionato ad una anomala o eccessiva secrezione sudoripara apocrina o eccrina, ed associato ad una decomposizione di tipo batterico del sudore stesso, legata all'emissione di sudore maleodorante e (anche in questo caso) spesso in eccesso.

Il sudore, tipicamente nelle regioni ascellari, ma anche in altre grandi pieghe corporee (radici delle cosce, solco intergluteo), in questa condizione viene prodotto in maggior quantità; tale aumento della produzione però non è relazionato - da solo - al cattivo odore:

Il cattivo odore difatti è operato da alcune speci batteriche (Corynebacteria in primis) i quali hanno il potere di convertire gli androgeni presenti nel sudore in composti odorosi.

 Ulteriori composti maleodoranti possono essere anche trasmessi da alcune sostanze presenti tipicamente in particolari cibi (es. aglio) o in alcuni farmaci (es. dimetilsulfossido) le quali vengono eliminate con la sudorazione eccrina.

Il problema sociale è assai evidente e il paziente, autonomamente o con l'aiuto di amici e parenti viene sollecitato a visita specialistica dermatologica.

 

Ad oggi, una terapia che si è rivelata assolutamente efficace sia nell'iperidrosi che nella bromidrosi è l'utilizzo della tossina botulinica per microinfiltrazione: una tecnica standardizzata, autorizzata dal Ministero della Salute, ed in uso da diversi anni, che ha sicuramente cambiato il decorso clinico di questa diffusa e logorante malattia sociale.

La terapia è di facile esecuzione, in mani esperte, quasi indolore medainte l'apposizione di creme anestetiche e ad oggi a costi più accessibili; per ogni approfondimento è fondamentale rivolgersi sempre al proprio dermatologo di fiducia.

La terapia con tossina botulinica non è definitiva (a differenza di interventi chirurgici di simpaticectomia) ma permette di ricorrervi in sedute successive (dopo 6-8 mesi); sovente si assiste nel tempo una riduzione autonoma della secrezione anche dopo diversi mesi dalla fine dell'effetto della medesima terapia infiltrativa.

Spesso la terapia può essere combinata con antibatterici locali ad alta tollerabilità e specificità per queste zone

 

Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21801111  

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23781522  

 

 

Data pubblicazione: 21 dicembre 2013

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!