Polpastrelli troppo sudati ed iPhone: un connubio non sempre vincente!

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Dr. Luigi Laino Dermatologo

Il Touch ID dei principali smartphone - ovvero il riconoscimento delle impronte digitali è un'applicazione molto utile che permette un riconoscimento automatico dell'identità personale e quindi del proprietario dello strumento a salvaguardia della sicurezza e della privacy.

Questa funzionalità particolare si basa sul riconoscimento di particolari strutture dei polpastrelli, ovvero i dermatoglifi, che costuituiscono le sopraccitate "impronte digitali".

Apparentemente simili fra loro, in realtà queste strutture sono uniche persona per persona e dito per dito.

Succede però che in particolari condizioni, questa sorta di riconoscimento automatico dell'identità può non funzionare correttamente.

Sebbene molti possano addurre ad un malfunzionamento dell'apparato digitale del proprio prodotto il mancato riconoscimento delle impronte digitali, è invece molto più probabile che la "colpa" sia proprio del nostro dito.

Difatti, in caso di contatto prolungato con l'acqua, la pelle viene idratata in profondità; proprio a carico delle superfici palmo plantari è presente uno strato di epidermide in più: lo strato lucido; questa particolarità rende tali regioni molto più resistenti e di conseguenza un'idratazione profonda, genera delle alterazioni micro o macroscopiche dei dermatoglifi.

Tutti conoscono la forma rugosa che i nostri polpastrelli acquisicono dopo un lungo bagno; la stessa cosa può accadere, anche in modo impercettibile, dopo una doccia o dopo un contatto più prolungato con l'acqua.

Una delle patologie dermatologiche che possono causare l'alterazione dei dermatoglifi è l'iperidrosi essenziale primitiva delle regioni palmo-plantari, ovvero, l'aumento di sudorazione in occasione di situazioni di stress psicosomatico.

Tale processo, è modulato da un neuromediatore quale l'acetilcolina che interagisce con i recettori delle ghiandole sudoripare eccrine posizionate nella pelle e genera un aumento della produzione di sudore.

In tale condizione e nei momenti successivi a questo, il riconoscimento dei dermatoglifi può non avvenire in modo corretto (ricordiamo che ad oggi tale problema può essere migliorato o risolto dermatologicamente con l'ausilio del botulino per microinfiltrazioni).

In conclusione possiamo dire che... non sempre la colpa è della tecnologia!

Data pubblicazione: 01 aprile 2015

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