Tiroide fa ingrassare.

Miti da sfatare: la tiroide fa ingrassare o dimagrire?

abellia
Prof. Alfonso Bellia Endocrinologo, Diabetologo

Il titolo di questa nota corrisponde ad una delle domande più frequenti all’inizio di una visita endocrinologica, nonché delle più ricercate sul web quando si parla di tiroide: la tiroide fa ingrassare? La spiegazione di ciò sta ovviamente nell’attenzione di molte persone al peso corporeo (giustamente) e alla ossessiva ricerca di cause patologiche a spiegare la propria difficoltà a dimagrire o mantenere il peso (in questo caso meno giustamente).

Aumento di peso: quando è colpa della tiroide?

Prima di entrare maggiormente in dettaglio occorre fare una premessa: se da una parte è vero che le disfunzioni tiroidee possono accompagnarsi a variazioni anche molto ampie del peso corporeo, è altrettanto vero d’altra parte che solo una minima percentuale di persone che ingrassano (o dimagriscono) in maniera esagerata devono questo problema ad una patologia tiroidea. In altre parole, nella (stra)grande maggioranza dei casi NON è la tiroide ad essere responsabile delle nostre oscillazioni di peso.

L'ipertiroidismo

Vi sono ovviamente delle eccezioni, come nel caso dell'ipertiroidismo: un paziente ipertiroideo (in cui la tiroide funziona impropriamente di più) potrà riferire ad esempio una rilevante perdita di peso negli ultimi tempi, spesso accompagnata da aumento dell’appetito, ma anche di altri sintomi importanti quali tachicardia, tremori, sudorazione eccessiva, ipercinesia, ansia ecc.

La perdita di peso è determinata in questo caso dall’aumento della termogenesi (la produzione di calore da parte dell’organismo) e dalla sofferenza muscolare secondarie all’eccesso di ormone tiroideo nel sangue.

L’ipertiroideo dimagrisce, ma perde contemporaneamente sia massa grassa che massa muscolare (la parte metabolicamente nobile del nostro organismo) e il calo ponderale è quindi espressione di una malattia. Per queste ragioni è assolutamente sconsiderato assumere l’ormone tiroideo al solo scopo di dimagrire senza che vi sia una chiara indicazione terapeutica.

L'ipotiroidismo

Troviamo delle analogie nella situazione opposta, ovvero l’ipotiroidismo.

Anche in questo caso è molto difficile riscontrare l’aumento di peso come unica espressione della malattia, che al contrario si manifesta più frequentemente con sintomi di altra natura, quali perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, stanchezza e crampi muscolari, sensazione di freddo ecc.

Conclusioni

Attenzione quindi ad attribuire subito la colpa alla tiroide quando si ingrassa e basta senza accusare altri sintomi, oppure quando si ritrova occasionalmente all’ecografia un nodulo tiroideo (un riscontro estremamente frequente nella popolazione generale e quasi sempre benigno), senza altre prove di disfunzione tiroidea.

In conclusione, per tornare alla domanda iniziale, una tiroide che funziona normalmente non fa dimagrire né ingrassare, e di conseguenza è insano “stimolare la tiroide” al fine di perdere peso. D’altra parte, alcune patologie della tiroide, la cui diagnosi deve essere chiara e ben definita, possono talvolta determinare aumento o calo ponderale; ma sempre nel contesto di un quadro clinico variegato che è compito dello specialista endocrinologo sapere inquadrare correttamente.

Per approfondire:Tiroide: tutto quello che devi sapere

Data pubblicazione: 30 novembre 2017 Ultimo aggiornamento: 15 giugno 2022

3 commenti

#1
Utente 473XXX
Utente 473XXX

io sono aumentata parecchio di peso ,e avevo pressione spesso alta ecco perche il medico mi ha prescritto una seria di esami,tra cui quello per la tiroide.
e fu cosi che i valori erano altini e mi venne diagnosticata la tiroidite di hashimoto ,per ipotireodismo autoimmune,che ora attualmente curo con tirosin da 50.
continuerò per cui ad ingrassare sempre di piu?? ce un modo per perdere i kili presi?io mi sento gonfia e panciona ...perchè??
poi mi chiedo posso prendere 2 fialette di tirosint da 25 ,per sostituire quella singola da 50?perche prima le prendevo entrambe e ora mi sono avanzate di quelle da 25 e non so se buttarle o altro..cosa mi consiglia?

#2
Ex utente
Ex utente

Mi trovo perfettamente d'accordo con lei dottore, lo dico da ex ipertiroidea che è stata anche ipotiroidea (iatrogeno)
Sono anche alquanto infastidita dalle continue battute ricevute in passato "almeno tu dimagrisci". Che cosa sciocca! Io ho potuto appurare quanto sia più dannoso un dimagrimento incontrollato che qualche chilo in più.
Sopratutto la sensazione di essere divorata internamente, la perdita, come dice lei, di tono muscolare, di forza, di salute! (considerato peraltro che il mio peso di partenza era già "fisiologicamente" basso, ma vantavo un corpo atletico e forte).
Per non parlare di sintomi (anche pericolosi) connessi: Aritmie (ho dovuto placare il cuore con un betabloccante), stanchezza, dispnea, problemi gastroenterici e psichici : l'umore!
Il mio corpo ci ha messo molti anni a recuperare e molte "coccole" ho dovuto dargli, molte attenzioni.
Insomma, è considerato sempre un dramma avere chili di troppo (e un'ossessione); nessuno considera dramma quello di chi invece non ha abbastanza chili. E' terribilmente superficiale assumere l'eutirox al fine di perdere peso o attribuire alla tiroide una tendenza basale a essere un po' "tondetti" (che comunque è sempre meglio che troppo "magretti").
Inoltre si cominci a lasciare un po' più sotto casa la macchinina e a muoversi di più a piedi..
Le è capitato di vedere i nuovi "mezzi di trasporto", la monoruota elettrica per esempio?
Abbiamo davanti a noi un futuro in cui non sarà più previsto il minimo movimento corporeo. (Non si camminerà più).
Allora chiamiamo le cose con il loro nome. E' un'epoca in cui il deficit più grande è quello di non riconoscere più il vero bisogno corporeo per differenziarlo dal mero desiderio (che spesso è un danno)

Un saluto a lei e a tutti gli utenti.




#3
Prof. Alfonso Bellia
Prof. Alfonso Bellia

Gentile Signora,
La ringrazio per il suo contributo, tanto più significativo perché frutto di una esperienza personale. Mi fa riflettere soprattutto la sua considerazione circa il rischio che corriamo nelle nostre città, con possibilità sempre più ridotte di camminare per spostarsi (la monoruota elettrica...).
È un problema che investe la società a 360 gradi, non soltanto dal punto di vista sanitario, ed è necessario intervenire a più livelli per evitare che le future generazioni (i nostri figli) soffrano di malattie croniche un tempo proprie dell'età avanzata.
A tal proposito trovo molo utili iniziative quali http://www.citieschangingdiabetes.com volte a creare consapevolezza su questi temi.
La ringrazio ancora e saluto cordialmente.

Alfonso Bellia

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