Intervento chirurgico reflusso.

Reflusso gastroesofageo e intervento chirurgico: quando operare?

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

La malattia da reflusso gastroesofageo è una condizione cronica che nella maggior parte dei casi è ben controllata e curata seguendo indicazioni dietetiche, comportamentali e terapia farmacologica, ma in un certo numero di pazienti tuttavia è indicato risolvere il problema con l'intervento chirurgico.

terapia reflusso

Dalla terapia con farmaci all'intervento chirurgico

La condizione essenziale prima di porre l'indicazione è che la malattia richieda una terapia di lunga durata per il reflusso. Ai pazienti che, nonostante adeguata terapia con inibitori di pompa protonica a dosaggio adeguato, riferiscono una cattiva qualità di vita, sintomi persistenti invalidanti o progressione di malattia può essere proposta la chirurgia laparoscopica dopo un corretto iter diagnostico.

Lo scopo della terapia infatti è abolire i sintomi, trattare e prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita. Se i sintomi tuttavia persistono dopo adeguata terapia farmacologica quindi i pazienti andrebbero studiati con esami strumentali e considerata la chirurgia.

L'intervento infatti può migliorare il quadro clinico nei pazienti con alterazioni anatomiche, reflusso acido importante, reflusso non acido e progressione di malattia che richiede un aumento del dosaggio dei farmaci. La terapia iniziale di scelta comunque resta l'assunzione di inibitori di pompa protonica per brevi periodi. Se è necessario un trattamento a lungo termine però la chirurgia deve essere considerata.

Diversi studi hanno confrontato la terapia medica a lungo termine con la chirurgia, tre hanno dimostrato un vantaggio a favore dell'intervento in termini di risultati e rapporto costo beneficio dopo alcuni anni mentre un lavoro ha dimostrato essere superiore la terapia medica per 5 anni dopo l'inizio delle cure.

In quali casi operare i pazienti con reflusso gastro-esofageo?

In conclusione quindi la selezione dei pazienti è essenziale per proporre un trattamento chirurgico efficace a lungo termine e, in particolare, in letteratura i seguenti sono stati considerati elementi a favore della terapia chirurgica:

  • sintomi tipici di malattia da reflusso
  • correlazione documentata tra sintomi ed episodi di reflusso
  • lunga durata della malattia
  • ridotta qualità della vita
  • risposta positiva alla terapia con inibitori di pompa
  • necessità di aumentare il dosaggio dei farmaci
  • ernia iatale
  • esofagite documentata (prima dell'introduzione dei derivati dell'omeprazolo)
  • documentata ipotonia dello sfintere esofageo inferiore
  • documentato reflusso acido

Questi elementi devono essere valutati in ogni paziente candidato alla terapia chirurgica.

Quali sono i rischi dell'intervento chirurgico?

I pazienti con reflusso documentato, buona risposta agli inibitori di pompa, dipendenti dagli stessi e accettabile qualità della vita durante la terapia sono i migliori candidati all'intervento una volta informati dei possibili rischi ed effetti collaterali della chirurgia.

Il 5-10% degli operati infatti riferisce un peggioramento della qualità della vita dopo l'intervento, rischio che deve essere noto al paziente.

La motilità esofagea fisiologica o alterata è un elemento che deve essere noto inoltre perché diversi tipi di intervento possono essere indicati. Anche nei pazienti con reflusso senza esofagite e con esofago ipersensibile la chirurgia ha un ruolo, purché siano rispettate le indicazioni sopra elencate così come i pazienti con reflusso faringo-laringoesofageo e correlazione positiva tra sintomi ed episodi di reflusso acido, mentre l'evidenza nei pazienti dove il reflusso non è acido è minore.

Nei pazienti obesi con reflusso infine un intervento di chirurgia bariatrica può essere più indicato rispetto all'intervento antireflusso ma questo è un tema ancora in discussione.

In conclusione, la terapia chirurgica va considerata in un limitato numero di pazienti e i criteri di idoneità devono essere assolutamente rispettati.

In questi casi l'intervento è considerato un'alternativa efficace seppur non esente da rischi come ogni procedura chirurgica.

Per approfondire:Esofago di Barrett: la chirurgia riduce il rischio di tumore?

Fonte: Surg Endosc (2014) 28:1753-1773

Data pubblicazione: 19 aprile 2015 Ultimo aggiornamento: 07 gennaio 2021

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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50 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Però, da quanto leggo altrove, pare che non sempre questi interventi siano del tutto risolutivi. anzi, ho letto testimonianze di pazienti che si sono addirittura pentiti di essersi fatti operare. alcuni di loro, hanno continuato ad assumere IPP. del resto, c'è parecchia gente che assume IPP da trent'anni e pare che non accusi gravi problemi. poi, certo, bisogna valutare bene i pro e i contro

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Certo, è esattamente quelo che ho scritto nel testo:
"Il 5\10% degli operati infatti riferisce un peggioramento della qualità della vita dopo l' intervento, rischio che deve essere noto al paziente"
Sono invece di diverso parere in merito all' assunzione a lungo termine di IPP, puo' approfondire qui se desidera:

https://www.medicitalia.it/news/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1905-attenzione-agli-effetti-collaterali-dell-omeprazolo-e-derivati.html

Condivido invece pienamente la sua osservazione finale.

#3
Ex utente
Ex utente

Sì, avevo letto di fretta l'ultima parte del suo articolo (quando spiega che non sempre l'intervento risolve effettivamente il problema). il problema è come fare a sostituire gli inibitori, se magari non è consigliabile l'intervento? da quello che ho capito, un po' tutti i pazienti che lamentano del reflusso (specialmente quelli che hanno il reflusso in maniera consistente e non lieve), alla fine, sono costretti a prendere inibitori per tutta la vita, magari facendo degli intervalli (in cui suppongo assumano però degli antiacidi per calmare i sintomi). credo che se la valvola cardiale non funziona, non funziona oggi come non funzionerà domani e, quindi, gli inibitori o l'intervento sono le uniche possibilità

#4
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Per fortuna non è così: la maggior parte dei pazienti trae beneficio da modifiche della dieta, calo ponderale, abitudini scorrette da correggere e terapia farmacologica che non sempre prevede l'utiizzo degli IPP. Quando necessari, nella maggior parte dei caso non lo sono ininterrottamente ma per brevi cicli.
Per gli altri pazienti, una minoranza, restano le due opzioni da lei citate.Prego.

#5
Ex utente
Ex utente

Io sto in cura con omeprazolo da 10 mg al giorno da un mese. per ora va bene, ma se metto di prenderlo? non si sa

#6
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Certo, a volte una terapia di mantenimento a basso dosaggio è indicata.

#7
Ex utente
Ex utente

Probabilmente il mio reflusso è molto leggero, se mi basta una sola dose giornaliera da 10 mg per stare bene. il mio gastroenterologo mi ha detto addirittura di provare a prendere l'omeprazolo a giorni alterni e di vedere come va. spero anche che questo mio reflusso sia solo un episodio temporaneo

#8
Utente 379XXX
Utente 379XXX

buongiorno dottor favara, seguo sempre con attenzione i suoi scritti, e oggi sono qui ad esporle il mio caso, sono un uomo di 40 anni normopeso ho smesso di fumare da 5 mesi e da 4 mesi mi dedico al running percorrendo in media 40 km settimanali, ora veniamo al dunque sono 15 anni che soffro di reflusso gastroesofageo e diciamo che negli utlimi 7 dietro consiglio del gastroenterologo, prendo il pariet prima da 10, poi da 20, per tutto l'anno e le cose andavano bene fino a 1 anno e mezzo fa pocihe un anno e mezzo fa sono i niziati i miei problemi dapprima con nausea e dispesia e poi ultimamente diciamo 7 mesi a questa parte reflusso che come sintomatologia mi da pesantezza retrosternale e fastidio fisso al centro della schiena e la terapia arrivata anche a prendere esopral da 40 non mi dava giovamento, attualemente il mio gastoenterologo mi ha dato un pariet da 20 la mattina, 1 levobren a pranzo e cena, gaviscon dopo i pasti e 1 compressa di ranitidian 300 mg alla sera, ma le ddevo putroppo dire che la sintomatologia permane, tanto e vero che prima di intraperndere l'ultima terapia ho provato a stare senza prendere nessun medicianle per 2 mesi e la differenza rispetto ad ora non era notevole. la ringrazio qualora potesse darmi qualche indicazione grazie .

#9
Utente 379XXX
Utente 379XXX

ho dimenticato di scrivere che neglin utlimi 2 anni ho fatto 2 gastroscopie e tutte ddue mettevano in evidenza incontinenza del cardias con minima ernia iatale e le biposie disgnosticavano una gastrite lieve superficiale di tipo erosiva.

#10
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Helicobacter e' negativo?La terapia va probabilmente modificata.Prego.

#11
Utente 379XXX
Utente 379XXX

salve dottore e grazie per la risposta, si l'helicobacter è negativo fatto il test del respiro, e siccome il risultato era border line ho fatto il controesame per cercarlo nelle feci e risultato sempre negativo.
che terapia pensa per me ?

#12
Utente 379XXX
Utente 379XXX

gentile dottore volevo precisare che io sono il tipo che quando c'e' da mangiare non si tira indietro ma comunque sono normopeso perche faccio anche tanto sport, ma le faccio un esempio, se il dottore mi ha detto di non bere vino o mangiare cioccolate io non e che rispetti al pieno le regole, potrebbe cio influire sulla terapia?

#13
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Certo, l'alimentazione gioca un ruolo determinante. Per ulteriori indicazioni la prego di utilizzare la sezione 'consulti' del sito. Prego

#14
Utente 379XXX
Utente 379XXX

certamente dottore, la ringrazio per le sue risposte, prima pero mi interessava conoscere la sua eventuale proposta terapeutica è fondamentale per me prima di andare avanti grazie mille

#15
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Questa è compito esclusivo di chi la segue personalmente, il fatto che tuttavia scriva che tra la terapia attuale e nulla non ci sia molta differenza credo sia un elemento chiave.

#16
Utente 379XXX
Utente 379XXX

mi scusi dottore non puo lasciarmi con questo dubbio, vuol forse dire che dovrei indagare su una causa diversa dal reflusso??

#17
Utente 269XXX
Utente 269XXX

Salve, si può sapere (secondo le sue statistiche) quali sono i sintomi del 5/10% delle persone che accusano un peggioramento dei sitomi?
Ora c'è questo pace-maker che viene impiantato in 30/40 minuti senza alterare l'anatomia delle prime vie digerenti. Secondo lei potrà essere risolutivo tanto da allargare l'operazione a tutte le strutture sanitarie?
Tutto quello che migliora la qualità della vita delle persone è benvenuto.

#18
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

In genere la disfagia.
Non ho capito esattamente a cosa si riferisce. Prego.

#20
Utente 379XXX
Utente 379XXX

mi scusi dottore non mi ha risposto, mi ha lasciato con il dubbio, puo rispondrmi per favore? grazie

#21
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Questo e' un dispostivo promettente ma i risultati a medio e lungo termine sono ancora da valutare su un numero adeguato di pazienti.

#22
Utente 343XXX
Utente 343XXX

Salve dottore soffro di incontinenza cardiale dal 2010,sono in cura con pariet 20 mg e gaviscon,volevo sapere se devo andare avanti a vita con questa cura,ho fatto la gastro appunto nel 2010 e spero di non doverla ripetere.
grazie
saluti
spero possa aiutarmi.
ps ho 36 anni

#23
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Dipende dai sintomi e dall' esito di eventuali gastroscopie di controllo. Prego.

#24
Utente 374XXX
Utente 374XXX

dottore sarei molto contenta se mi potesse rispondere a tale domanda.mia sorella soffre di reflusso gastro-esefageo e in seguito ad alcuni esami abbiamo ottenuto come conclusione che soffre di: DISCALASIA DELLO SFINTERE INFERIOREE IPOCINESIA ESOFAGEA. All'inizio il chirurgo aveva proposto a mia mamma o la plastica anti-reflusso o altri interventi piu complicati,mentre ora non vuole eseguire la plastica e preferisce procedere con un intervento tramite i quale collegare l'esofago con l'intestino e chiudere il contatto con lo stomaco.L'idea non è da noi condivisa ; infatti siamo conviti sulla scelta della plastica anti-reflusso ma non sull'altra. Sbagliamo?

#25
Utente 343XXX
Utente 343XXX

Grazie dottore, quindi mi consiglia una gastro di controllo?
A volte ho male al petto,il primo sintomo che ho avuto quando ho scoperto di avere appunto il reflusso è stato come aver un infarto credo.
Fortissime palpitazioni e irrigidimento del braccio sinistro.
Cordialità.

#26
Utente 379XXX
Utente 379XXX

salve dottor favara, sono ancora in attesa di una suo chiarimento a questa risposta di qualche settimana fa, la ringrazio molto se puo chiarirmi.

Questa è compito esclusivo di chi la segue personalmente, il fatto che tuttavia scriva che tra la terapia attuale e nulla non ci sia molta differenza credo sia un elemento chiave.


mi piacerebbe capire cosa intende per elemento chiave; grazie

#27
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Rispono agli ultimi tre interventi ricordando che non è questa la sezione del sito per chiedere pareri. Nell' area 'consulti' è possibile inserire i quesiti.
In sintesi, 374288: l' indicazione chirurgica va posta e condivisa dallo specialista dopo aver illustrato pro e contro di eventuali tecniche.
343466: la valutazione deve essere del suo medico, in linea di massima si, esclusa l' origine cardiaca del sintomo
379172: intendo che la causa dei sintomi è probabilmente un'altra. Prego

#28
Utente 343XXX
Utente 343XXX

Grazie mille dottore, io scrivo qui ma la prima volta ho scritto su "consulti"adesso ogni volta vengo reindirizzato qui.
A livello cardiaco ho fatto ogni tipo di esame. ,tra cui holter,prova sotto sforzo,ecocardio e visita privata.
Indicativamente vorrei capire se la cura in essere a lungo termine può causare altri disturbi.
Grazie
Cordialità

#29
Utente 379XXX
Utente 379XXX

mi scusi dottore e secondo lei, visto che a livello cardiaco ho fatto prova da sforzo, faccio 50 km di running a settimana, con ecocuore e quant'altro , da cosa potrebbe dipendere la causa diu questi miei disturbi? grazie

#30
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Non saprei. Deve parlarne con chi la segue per un approfondimento diagnostico.

#31
Utente 233XXX
Utente 233XXX

Gentile dottore.
Da 2 mesi il reflusso (ernia iatale di 2.5 cm)mi sta dando seri problemi alla laringe e alla faringe che sono sempre infiammate e una tosse secca asmatica irritativa continua.
Nonostante la terapia col pantorc da 40 2 volte al di e gaviscon advance 3 volte (cura che faccio da 4 medi)al di non noto nessun miglioramento.(lo stomaco non dà più fastidio con la cura).pensa sia il caso di ricorrere all intervento chirurgico?

#32
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Va valutato dallo specialista che la segue tenendo conto ,tra l'altro,dell'esito della gastroscopia e dell'eventuale phimpedenziometria e manometria esofagea.Prego.

#33
Utente 233XXX
Utente 233XXX

Purtroppo la situazione va peggiorando.i sintomi sono molto forti alla trachea e la tosse.ora ho fatto una gastroscopia che segnala anche bile nello stomaco.mi hanno dato ursobil 450 ht oltre agli ipp, ma nessun miglioramento.faro il 18.09 la impedenziometria 24 ore e le farò sapere.grazie

#34
Utente 379XXX
Utente 379XXX

salve dottore le scrivo un agiornamento
20 giorni fa ho eseguito una ph-impedenziometria 24 ore dalla quale è risultato che ho avuto una quota di reflussi acidi nella norma, 21/24h , lievemente aumentati i reflussi debolmenti acidi 34/24h, discreta quota di reflussi gassosi 111/24h circa 1/4 dei reflussi raggiunge il III prossimale dell'esofago.
e oggi ho eseguito la manometri esofagea con pressione SES 130 mmhg (34-104) con inibizione post deglutitiva, tono basale LES 8 mmhg (13-43) e completi rilasciamenti post-degluditivi IRP 4mmhg <15, onde postdeglutitive del corpo 30% normocondotte e di normale ampiezza , per il restante 70% non condotte e di ampiezza inferiore a 20mmgh.
diagnosi Ipotonia basale LES, quandro manometrico da "weak peristalsis".
proprosta terapeutica: rx esofagogramma.
che ne pensa dottore, grazie mille

#36
Utente 379XXX
Utente 379XXX

e quindi secondo lei come potrei risolvere?

#37
Utente 379XXX
Utente 379XXX

salve dottore ha avuto mkodo di leggere la mia richesta? grazie

#38
Utente 379XXX
Utente 379XXX

niente per me dottore, mi farebbe piacere una sua opinione grazie

#39
Utente 102XXX
Utente 102XXX

Buongiorno Dottore. Ho 37 anni, altezza 1.85, peso 82 kg, con lievi cali di peso in estate e lievi aumenti d'inverno.
Ormai da ormai più di due anni soffro di reflusso gastroesofageo, con sintomi rinofaringei importanti a carico di naso e gola legati al reflusso, visto che i sintomi aumentano di molto in caso di sospensione della terapia anti reflusso, mentre sono sotto controllo con i farmaci.
Gastroscopia eseguita alla fine del 2014, quindi poco più di un anno fa, evidenzia: cardias incontinente, piccola ernia iatale, dalla biopsia risulta poi iperplasia e lieve floglosi della mucosa.
Terapia indicatami dal gastroenterologo a base di: Pantorc da 40 mg una volta al giorno al mattino a digiuno appena alzato dal letto, Gaviscon Advance bustine da 10 mg dopo i pasti e la sera prima di andare a letto.
La terapia funziona bene, sia per sintomi allo stomaco (bruciore di stomaco, rigurgito acido, ecc.) sia per i sintomi rinofaringei (laringite, ipertrofia dei turbinati). Nessun effetto collaterale. Ma appena provo solo a scalare i farmaci anti reflusso, c'è un peggioramento notevole dei sintomi e quindi della mia qualità di vita. Mi è stato consigliato dal gastroenterologo di continuare con al terapia farmacologica vita natural durante, cercando magari di interrompere il Pantorc per 10-15 giorni ogni 6 mesi, se possibile. Ma ho già provato ed è impossibile, sto troppo male, già dopo un paio di giorni devo riprendere.
Presente caso di famigliarità, mio padre ha gli stessi miei problemi, quindi ernia iatale, cardias incontinente, reflusso gastroesofageo. Solo che a lui i disturbi sono iniziati a 55 anni, a me a 35.
Soffro anche di ansia, ipocondria, nervosismo, insonnia. Sono in cura presso uno psichiatria da circa due anni con terapia a base di Sereupin compresse da 20 mg una al giorno al mattino dopo colazione, e Xanax 1 mg a rilascio prolungato una compressa al giorno la sera prima di coricarmi. Anche qui ottima risposta terapeutica, con effetti collaterali assolutamente gestibili, riguardanti solo la sfera sessuale, con eiaculazione ritardata a causa della paroxetina contenuta nel Serupin. Anche qui però difficoltà nello scalare i farmaci, appena provo a scendere un po con il dosaggio i sintomi peggiorano, e non solo quelli ansiogeni, anche quelli riguardanti il reflusso, in cui è quindi presente, secondo il parere mio psichiatra, anche una componente psicosomatica, oltre che fisiologica.

Essendo in me presenti quasi tutti gli elementi da lei elencati a favore della terapia chirurgica, chiedo gentilmente una sua opinione. Ringrazio per l'attenzione accordata.

#40
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Puo' essere una situazione dove la chirurgia è indicata. Prego.

#41
Utente 976XXX
Utente 976XXX

Gent.le dottore,

Le scrivo sapendo che non è questa la sede per consulti specifici e sapendo che ogni scelta non può che passare da un'opportuna visita soecialistica. Tuttavia sarei molto grato se potessi avere anche una sua indicazione riguardo alla mia situazione.

Ho 32 anni e da molti anni (15 circa) soffro di reflusso. Lo specialista dopo avermi indicato gastroscopia ( che effettuerò a breve) mi ha consigliato gli ipp che prendo da ormai 7 mesi con risultati ottimi quanto agli effetti: la mia qualità della vita non è paragonabile a quando ero costretto ad assumere con assiduità antiacidi. Addesso posso finalmente condurre una vita normale. Purtroppo però appena interrompo la terapia sinripresenta il reflusso.

La mia domanda pertanto è questa: essendo per me sufficiente per stare bene e vivere una vita "normale" una pastiglia di pariet da 10 mg al giorno (questa dose mi è sufficiente), è più opportuno considerare l'operazione o procedere con tale terapia (a lungo termine non essendo possibile interrompere per riemersione dei sintomi in via immediata)?

Ero molto contento dei risultati ottenuti, ma vedendo i possibili problemi causati dagli ipp mi sono venuti degli interrogativi.

Grazie in anticipo per la disponibilità e per il lavoro di divulgazione conoscitiva apportanto questo articolo.

#42
Ex utente
Ex utente

Anch'io sono nella stessa situazione dell'utente 97601. per me è stato pronosticato un 10 mg di omeprazolo a vita (ma per fortuna non ho 32 anni ma 47 e soffro di reflusso solo da due anni). mi è stato detto (e io ci credo) che con una dose così bassa, non si corrono praticamente rischi e che, anzi, è peggio l'effetto dell'acido sulle pareti alte dello stomaco e dell'esofago che i rarissimi effetti collaterali di un IPP ad una dose così bassa. tenendo anche conto che una scatoletta di omeprazolo da 10 mg costa solo 30 centesimi... (con ricetta medica, ovviamente)

#43
Utente 976XXX
Utente 976XXX

Gent.le utente 348127,

per correttezza rispetto alle situazioni altrui, riterrei buona cosa (essendo una regola basilare di questa comunità) evitare nei propri commenti riferimenti o giudizi sulle condizioni di salute degli altri utenti, in particolar modo evitando frasi del tipo: "ma per fortuna non ho 32 anni (...)".

Cordialmente.

#44
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Al primo utente rispondo che sono entrambe soluzioni corrette e considerabili.
Al secondo, gli effetti collaterali sono proporzionali alla durata di assunzione e a al dosaggio quindi sicuramente meno probabili ma non inesistenti con un dosaggio basso.
Prego

#45
Ex utente
Ex utente

Mi scuso con l'utente 97601 se per caso si è sentito offeso dalla mia affermazione, che tra l'altro, non voleva essere offensiva, tanto più che non conosco personalmente il soggetto in questione. mi sorprende tanta suscettibilità, onestamente. ad dott. Favara dico che, tra l'essere operato (ma poi di che, visto che dalla gastroscopia che ho fatto, non risulta nulla) e assumere la dose minima di omeprazolo, preferisco la seconda opportunità. grazie e arrivederci

#46
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Certo, nessuno ha parlato di intervento nel suo caso i cui dettagli ovviamente sono noti solo a chi la segue. L' intervento e' indicato in una minima parte del pazienti affetti da malattia da reflusso.

#47
Ex utente
Ex utente

Sì, sì, ma questo lo avevo sottinteso, dott. Favara. se poi mi accadrà qualcosa a causa dell'omeprazolo (ma spero di no, dato che da due anni che lo assumo, non avverto neanche il minimo effetto collaterale, anzi, mi ha come rimesso al mondo), pazienza. sono i rischi che si corrono assumendo qualsiasi altro medicinale assunto per lunghi periodi

#48
Utente 464XXX
Utente 464XXX

Da.mesi mi.hano.diagnosticato reflusso di grado A Los.Angeles. Ho.mal di gola persistente tutto il giorno mi.infiama l esofago ho provato ipp e levopraid ma.nessum.miglioramento. ho fatto anche.la manometria. Cosa devo fare forse mi devo.operare ? Si puo prendere anche raboprazolo anche ranitidina.

#49
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Probabilmente un phimpedenziometria è necessaria. Prego.

#50
Utente 464XXX
Utente 464XXX

Grazie dottore. Ma posso prendere anche ipp anche ranitidina??
Nelle mie.condizioni qundo gli ipp non danno risultati la chirurgia e la soluzione ??
Grazie.

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