Gastroenterologia 2017: cosa è successo di importante

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Anche il 2017 è stato un anno ricco di novità per la gastroenterologia e questo è un riassunto ed una selezione delle piu' significative

1) Dopo aver tanto parlato di effetti collaterali degli inibitori di pompa, una revisione critica ha ridimensionato alcuni aspetti ed alcune associazioni si sono rivelate meno forti di quanto prospettato. Resta comunque valida l' indicazione ad assumere i farmaci solo in presenza di indicazione corretta, al minor dosaggio efficace e per il minor tempo possibile

 

Complications of Proton Pump Inhibitor Therapy

Vaezi MF, Yang YX, Howden CW
Gastroenterology. 2017;153:35-48

 

2) La gestione dei pazienti con displasia di basso grado su esofago di Barrett è sempre stata controversa.

Le indicazioni recenti raccomandano che la diagnosi sia confermata da un patologo esperto e che un' endoscopia ad alta definizione venga eseguita dopo 8\12 settimane di terapia con inibitori di pompa protonica.

Una metaanalisi di quest'anno ha dimostrato che nei pazienti con persistente displasia l' ablazione endoscopica con radiofrequenza riduce in maniera significativa la progressione a displasia ad alto grado e quindi e' diventata la terapia di scelta.

Disease Progression in Barrett's Low-Grade Dysplasia With Radiofrequency Ablation Compared With Surveillance: Systematic Review and Meta-analysis

Qumseya BJ, Wani S, Gendy S, Harnke B, Bergman JJ, Wolfsen H
Am J Gastroenterol. 2017;112:849-865

 

3) L’esofagite eosinofila e’ sempre piu’ riconosciuta, correttamente diagnosticata e trattata. Secondo le indicazioni di una revisione della letteratura sono state sottolineate l’importanza del sospetto diagnostico per eseguire le biopsie esofagee durante gastroscopia e confermare la diagnosi, il ruolo degli inibitori di pompa, della dieta e dei farmaci steroidei nella terapia senza dimenticare il ruolo delle dilatazioni esofagee in caso di stenosi ed infone la necessita’ di una terapia di mantenimento per una buona qualita’ della vita e la riduzione delle frequenti recidive alla sospensione della terapia.

How I Approach the Management of Eosinophilic Esophagitis in Adults

Hirano I
Am J Gastroenterol. 2017;112:197-199

 

4) La litiasi coledocica e’ presente nel 10/20% dei pazienti con colelitiasi sintomatica e’ spesso fonte di complicanze e da sempre oggetto di controversie per la gestione ottimale.

Le attuali line guida sottilineano l’indicazione ad eseguire la colecistectomia durante il primo ricovero in caso di pancreatite acuta biliare, il ruolo dell’indometacina per via rettale e del posizionamento di stent pancreatiici nella prevenzione della pancreatite post Ercp 

Updated Guideline on the Management of Common Bile Duct Stones (CBDS)

Williams E, Beckingham I, El Sayed G, et al
Gut. 2017;66:765-782

 

5) Il riscontro occasionale di neoformazioni cistiche pancreatiche e’ comune durante esami. eseguiti per altre ragioni.Un’analisi retrospettiva eseguita su 1800 pazienti ha dimostrato che la causa di morte nei 402 deceduto durante il follow-up non e’ quasi mai stata una neoplasia pancreatica sottolineando quindi come la gestione clinica deve essere sempre inserita nel quadro diagnostico globale del paziente riservando tecniche diagnotiche o terapeutiche piu’ invasive ai casi ove e’ veramente giustificato farlo.

Competing Risks for Mortality in Patients With Asymptomatic Pancreatic Cystic Neoplasms: Implications for Clinical Management

Kwok K, Chang J, Duann L, Huang BZ, Wu BU
Am J Gastroenterol. 2017;112:1330-1336

 

6) Sono state pubblicate linee guida relative al monitoraggio della terapia farmacologica nelle malattie infiammatorie intestinali. Soprattutto I nuovi farmaci, efficaci ma gravati da effetti collaterali significativi richiedono una gestione attenta ed uno stretto monitoraggio di eventuali complicanze.

American Gastroenterological Association Institute Guideline on Therapeutic Drug Monitoring in Inflammatory Bowel Disease

Feuerstein JD, Nguyen GC, Kupfer SS, Falck-Ytter Y, Singh S; American Gastroenterological Association Institute Clinical Guidelines Committee
Gastroenterology. 2017;153:827-834

 

7) Il riconoscimento di adenoma colorettali durante le colonscopie di screening e’ uno degli indici di qualita’ dell’esame e in questo studio e’ stato trovato un rapporto tra il maggiore riconoscimento di adenomi e la riduzione del rischio di cancri colorettali diagnosticati tra due colonscopie di screening e conseguente ridotta mortalita’

 Increased Rate of Adenoma Detection Associates With Reduced Risk of Colorectal Cancer and Death

Kaminski MF, Wieszczy P, Rupinski M, et al
Gastroenterology. 2017;153:98-105

 

8) La terapia farmacologica della malattie infiammatorie e’ particolarmente delicate in gravidanza per le possibili conseguenze sul feto, sul decorso della malattia e sul decorso della gravidanza, ben descritte in questo lavoro.

 

Drug Safety and Risk of Adverse Outcomes for Pregnant Patients With Inflammatory Bowel Disease

Mahadevan U, McConnell RA, Chambers CD
Gastroenterology. 2017;152:451-462

 

9) Una nuova autorevole revisione delle raccomandazioni USA in merito a screening del cancro colorettale che ridefinisce gli esami piu’ indicati nei pazienti con rischio standard ed aumentato, gli intervalli ideali tra due esami e l’eta’ della popolazione coinvolta.

Colorectal Cancer Screening: Recommendations for Physicians and Patients From the US Multi-Society Task Force on Colorectal Cancer

Rex DK, Boland CR, Dominitz JA, et al
Am J Gastroenterol. 2017;112:1016-1030

 

10) Si e’ sempre considerate il paziente cirrotico a rischio di sanguinamento per ridotta capacita’ di coagulare, recenti lavori hanno invece dimostrato come spesso la cirrosi determini uno stato di ipercoagulabilita’ con conseguente aumentato rischio di trombosi venose ed embolie polmonari, il tutto ben descritto in questo lavoro

 Changing Concepts of Cirrhotic Coagulopathy

Tripodi A, Primignani M, Mannucci PM, Caldwell SH
Am J Gastroenterol. 2017;112:274-281

Data pubblicazione: 12 gennaio 2018

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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