Come non rimanere incinta durante l'allattamento al seno

L'allattamento al seno è molto importante per la salute del bambino. Una gravidanza a breve distanza dal parto ne comporta la sospensione, pertanto è di grande importanza sensibilizzare al problema gli specialisti ginecologi, affinchè educhino la donna a pensare alla scelta di un metodo contraccettivo il prima possibile.

Il blocco dell'ovulazione causato dall'allattamento al seno, per l'aumento della produzione di prolattina che questo provoca, da solo non è sufficiente a proteggere la donna da una nuova gravidanza. Il motivo risiede nel fatto che, basta che le poppate vengano saltate, cosa che succede soprattutto nelle ore notturne, per riattivare il sistema ipotalamo-ipofisario e far scattare il picco dell'LH. 

Per questo motivo è appena stato pubblicato "Allattamento al seno e contraccezione", il Position paper della Società Medica Italiana per la contraccezione e del tavolo Tecnico sull'allattamento al seno del Ministero della Salute.

Ricordiamo che nelle prime 4 settimane dal parto i rapporti sessuali sono controindicati per il rischio infettivo. Terminato questo periodo di astinenza, è opportuno, in occasione della visita ginecologica di controllo, parlare di questo delicato argomento.

 

Cosa consigliare? Passiamo in rassegna i vari metodi oggi a disposizione.

Il condom non presenta nessuna controindicazione, tuttavia ha un indice di sicurezza non molto elevato, per il rischio di rottura, che non è infrequente. La pillola del giorno dopo in questi casi può essere assunta senza particolari rischi.

Lo IUD, sia al rame che al progesterone, può essere utilizzato con sicurezza dopo 4 settimane dal parto. prima di questa epoca è sconsigliabile, per l'elevato tasso di espulsione.

La contraccezione estroprogestinica (pillola, anello vaginale, cerotto) è controindicata nelle prime 6 settimane dal parto, per il pericolo di eventi tromboembolici. Successivamente essa provoca una graduale riduzione della produzione del latte, quindi è dannosa per l' allattamento.

L'unica pillola consigliabile è la minipillola al progesterone, che non ha nessuna controindicazione nemmeno nelle donne ipertese, col colesterolo alto o a rischio tromboembolico e può essere assunta già 4 settimane dopo il lieto evento.

A proposito dei metodi naturali, validi nelle donne istruite a utilizzarli da personale esperto, bisogna attendere la ripresa del ciclo mestruale.

Nei casi che lo richiedono, può essere effettuata la sterilizzazione tubarica o in corso di taglio cesareo o per via laparoscopica o isteroscopica, senza dimenticare la vasectomia.

 

Fonte: http://www.aogoi.it/opencms/pdf/rivOstGin/n_1_2014/allattamento-al-seno-e-contraccezione.pdf 

Data pubblicazione: 17 agosto 2014

7 commenti

#1

Scusi dottoressa, ma la chiusura delle tube non è considerata una grave lesione menomativa e perciò vietata, anche con il consenso della interessata, salvo necessità chirurgiche o patologiche?

Grazie

#2
Dr.ssa Lucia Vecoli
Dr.ssa Lucia Vecoli

Egr. Collega, la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza ha abrogato il divieto a ciò in vigore fino a quel momento. La sterilizzazione in Italia , sia maschile che femminile, è attualmente possibile, purchè il soggetto che la richiede sia debitamente informato del carattere irreversibile dell'intervento e firmi al medico a tal proposito uno specifico modulo di consenso informato molto dettagliato. In pratica si tratta di procedure sconsigliabili nei soggetti giovani, senza figli, senza gravi patologie che controindichino l'utilizzo degli altri validi metodi a disposizione. Ricordo che anche per questa procedura, come per l'aborto volontario, la legge prevede che il medico possa avvalersi dell'obiezione di coscienza.

#4
Utente 361XXX
Utente 361XXX

Salve, sono una donna di quasi 35 anni, ho una bambina di 8 mesi che ho allattato esclusivamente al seno a richiesta fino allo svezzamento, avvenuto a 5 mesi e mezzo. Ora sono passata a due pappe al giorno, ma ancora do il seno alle ore 7, 15, a volte 21,30 e 24. Non ho ancora avuto il capoparto. A me e mio marito piacerebbe avere una famiglia numerosa, compatibilmente con la mia età (lui invece ha 30 anni), ma al contempo non vorremmo privare la nostra bambina del latte materno, che le darei volentieri fino all'anno. Poiché ho ripreso a lavorare, penserei di ridurre le poppate a solo quella delle 24 e delle 7, dandole alle 15 yogurt o frutta con cereali. E' verosimile che in questo modo possiamo sperare in una nuova gravidanza, oppure è necessario sospendere del tutto l'allattamento? Grazie mille

#5
Dr.ssa Lucia Vecoli
Dr.ssa Lucia Vecoli

Gent. Sig., mi fa piacere leggere che ancora oggi esistono donne che aspirano, nonostante la crisi, ad avere una famiglia numerosa, perché' nella mia esperienza e' raro. Detto questo proverò' a rispondere ai suoi quesiti. L' allattamento al seno, secondo le moderne indicazioni, sarebbe consigliabile almeno fino al primo anno di vita. In caso di rientro precoce al lavoro, il latte materno può' essere spremuto e conservato in frigorifero fino all ' utilizzo. Tra una gravidanza e l' altra sarebbe bene attendere almeno un anno, per accudire al meglio il primo nato ed evitare un eccessivo indebolimento organico della madre, causato da gravidanze troppo ravvicinate. Se decide di allattare meno può' restare incinta in qualsiasi momento e se il capo parto tarda e' meglio fare un test di gravidanza. Cordiali saluti e auguri.

#6
Utente 361XXX
Utente 361XXX

Molte grazie dottoressa, per la chiarezza e per gli auguri. Le faremo sapere se arriva presto di nuovo la cicogna! Cordialissimi saluti

#7
Utente 479XXX
Utente 479XXX

Gentile dottoressa, sono mamma da 4 mesi e nel mese di gennaio ho avuto un rapporto non protetto e non completo. Allatto mia figlia al seno con 6 poppate diurne di cui solo una la sostituisco con la bottiglina. C'è il rischio di una gravidanza indesiderata?

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