Da come si cammina si può identificare una demenza curabile

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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo

Charlotte Selge dell’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera (Germania), il 21 Febbraio 2018 ha pubblicato su Neurology un originale quanto interessante studio (Simple Walking Test Helps Diagnose Treatable Cause of Dementia) imperniato su una semplice procedura diagnostica che si è mostrata efficace per differenziare due forme di demenza con sintomi alquanto paralleli ma con aspetti prognostici assolutamente divergenti, costituite dall’idrocefalo idiopatico normoteso (IIN) e dalla paralisi sopranucleare progressiva (PSP). 

L’IIN è costituito da un aumento del contenuto liquido nel sistema ventricolare cerebrale, che si presenta significativamente dilatato senza che tuttavia da ciò risulti un aumento della tensione intracranica. E’ caratterizzato clinicamente da un disturbo dell’andatura con perdita di equilibrio nei cambi di direzione, decadimento mentale e tardivamente da incontinenza urinaria e non sempre è prontamente diagnosticato; ne sono affetti circa 2,7 milioni di pazienti tra l’Europa e gli Stati Uniti. Se per converso la malattia è prontamente diagnosticata ed adeguatamente trattata con shunt liquorale ventricolo-peritoneale, la demenza causata dall’IIN è reversibile. Per un ulteriore approfondimento sull’IIN si può consultare nella sezione Speciali Salute di Medicitalia il mio articolo “Tutto sulle demenze”.

La PSP è una malattia neurodegenerativa che colpisce in particolare i gangli basali e il tronco cerebrale, clinicamente caratterizzata da un disturbo dell’andatura e dell’equilibrio con tendenza a cadere all’indietro, demenza e incapacità di muovere gli occhi, e per la quale, diversamente dall’IIN, non esistono trattamenti efficaci.

L’idrocefalo normoteso è spesso sotto-diagnosticato a cagione della sovrapponibilità dei suoi sintomi con altre patologie che causano deterioramento mentale, quali Alzheimer e Parkinson, ma ancor più con la PSP con cui ha in comune il disturbo dell’andatura e la caratteristica disfunzione  dell’equilibrio oltre che il declino cognitivo.

I risultati dello studio condotto dai Ricercatori tedeschi suggeriscono che IIN e PSP possono essere distinte in modo semplice ed efficace attraverso il “dual-task walking test”, consistente nel chiedere al paziente di camminare e di svolgere contemporaneamente un’altra azione di tipo cognitivo o motorio, come contare all’indietro oppure sorreggere un vassoio, e valutare come la seconda azione interferisca sull’andatura.

Nello studio sono stati valutati 27 pazienti affetti da IIN e 38 affetti da PSP e confrontati con 38 soggetti sani; la coorte è stata suddivisa in gruppi analoghi per sesso ed età. L’esecuzione del dual-task walking test è stata realizzata percorrendo tre volte un tappeto lungo 7 metri, sensibile alla pressione e quindi in grado di misurare la velocità, la prima volta solo camminando mentre nelle altre due si richiedeva di svolgere contemporaneamente un’altra azione o di tipo cognitivo (la conta all’indietro) o motoria (reggere un vassoio).

I risultati hanno evidenziato nei soggetti affetti da PSP una riduzione della velocità pari al 34%, durante l’esecuzione delle performance cognitive o motorie, mentre in quelli portatori di IIN era solo del 17%. Inoltre, la qualità della deambulazione peggiorava nettamente nel corso del dual-task walking test nei pazienti affetti da PSP mentre in quelli con IIN addirittura migliorava. Ciò ha mostrato una specificità di questo test pari all’82% nel differenziare fra IIN e PSP che, ovviamente, raggiunge il 97% con l’aggiunta di specifiche indagini per imaging.

L’Autrice dello studio conclude, sulla scorta dei risultati conseguiti, che il dual-task test costituisce un mezzo economico ed utile per migliorare la diagnosi di IIN o di sospettarlo precocemente in fase di screening dei disturbi cognitivi e di indirizzare questi pazienti, dopo il completo excursus diagnostico, al trattamento previsto che, nella gran parte dei casi, si dimostra efficace. Inoltre, Selge si propone di rendere il test nel suo complesso ancora più accurato per poter investigare il meccanismo con cui sia l’IIN che la PSP agiscono nel determinismo del disturbo dell’andatura.

 

Questo studio è stato sostenuto dal Ministero Federale Tedesco per l’Istruzione e la Ricerca.

 

Data pubblicazione: 01 marzo 2018

5 commenti

#1

Caro Mauro,
lo studio è interessante in quanto consente, già con un semplice test una diagnosi differenziale tra le due forme, ma credo che la sua importanza maggiore sarà in ciò che l'A. si propone, ovvero capire il meccanismo che interferisce nell'andatura.
E ciò per la ricerca scientifica è di estrema importanza.

Detto questo però mi permetto di avanzare, non una critica, ma una osservazione.
Le due forme patologiche sono ben differenziabili clinicamente. La triade di Hakim è patognomonica dell'INN e quiindi ben distinguibile dalla PSP,anch'essa con sintomi tipici.
La RM con studio del flusso liquorale darà l'indicazione chirurgica per l'IIN

Quindi mi chiedo quale sia l'utilità pratica (non quella scientifica che per quel che si prefigge sembra essere promettente) del “dual-task walking test” se non potrà sostituire agli accertamenti radiologici necessari per indicare la terapia.

#3
Dr. Mauro Colangelo
Dr. Mauro Colangelo

Giovanni, come di consueto i tuoi commenti mi lusingano per gli spunti di riflessione che inducono e per la cortesia di cui mi fai segno.
A mio avviso, nessun test clinico ancorché sofisticato potrebbe mai sostituirsi alle indagini per imaging di cui si oggi dispone. Tuttavia, lo spirito dell'articolo (che ho cercato di enfatizzare) punta sulla precocità di una diagnosi di sospetto che in caso di un declino cognitivo possa anche trattarsi di IIN. La conferma è senza alcuna discussione neuroradiologica. Ma questa forma di declino cognitivo è spesso sotto-diagnosticato. Tu mi insegni che l'incontinenza urinaria è tardiva o può anche mancare del tutto nella triade di Hakim. Un'altra manifestazione di deterioramento mentale alquanto simile è la PSP di cui non sempre si coglie il segno oculare della paralisi di sguardo coniugato verso l'alto e che come l'IIN si caratterizza per il disturbo dell'andatura e dell'equilibrio, ma a differenza di questo non si può emendare con alcun trattamento. Visto secondo quest'ottica, a mio parere, lo studio di Selge è lodevole.
Grazie ancora del tuo commento.

#4

Caro Mauro,
confrontarsi con te è interessante, piacevole e proficuo perché stimola l'aggiornamento e ad anticipare qualche lettura procrastinata spesso per gli impegni di lavoro.

Fermo restando che lo studio di Selge è interessante e pone le basi per future ricerche in tal senso, allo stato attuale, di fronte al segno di Parinaud, di fronte a una triade di Hakim (più o meno completa) il primo approccio diagnostico dovrà essere necessariamente la RM.

Se il test fosse valido per la diagnosi differenziale in un paziente con paraparesi e quindi , con certezza, ne indicasse l'etiologia indirizzando il clinico a prescrivere l'esame strumentale ( RM encefalo o RM vertebro- spinale), la sua importanza sarebbe imprescindibile ed eviterebbe così la prescrizione, spesso "random" di esami radiologici.
Credo però, che ancora siamo lontani da tale traguardo.

Grazie a te

#5
Dr. Mauro Colangelo
Dr. Mauro Colangelo

Giovanni,
hai "clippato" il colletto dell'aneurisma nel punto giusto!
Purtroppo sappiamo bene entrambi come la prescrizione "random" di esami ci faccia spesso abdicare alla fondamentale attitudine di ricercare conferma clinica ai sospetti diagnostici. Bisognerebbe sempre portare con sé il monito scritto nell'aula di anatomia dell'Università di Napoli "in hac scientia requiritur visus et tactus"!

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