BREGA MASSONE: reato derubricato

E’ recente la notizia che al chirurgo toracico Brega-Massone, all’epoca dei fatti operante presso la Casa di Cura “S.Rita” di Milano (oggi Istituto Clinico Citta Studi”), è stata ridotta la pena detentiva dall’ergastolo a 15 anni di reclusione.

E’ stato riconosciuto che non aveva commesso alcun delitto, ovvero non aveva intenzione di uccidere i pazienti.

Derubricare il reato a omicidio preterintenzionale è un ulteriore ingiustizia in quanto lo si vuole comunque condannare per aver cagionato la morte di qualche paziente senza averne la volontà.

Bella trovata!

Tutti noi medici, se non riusciamo a salvare un paziente, nonostante si faccia il possibile, anche tentativi estremi con minime chances, dovremmo essere accusati e condannati per omicidio preterintenzionale.

Al collega, noto come ottimo chirurgo, è stata rovinata vita e carriera grazie alla incompetenza di Periti scelti dai Giudici che, per motivi per nulla oggettivi (come dimostra ora la derubricazione del reato) furono platealmente fuorvianti la verità tanto che indussero i Giudicanti a sospettare un reato mai commesso.

 

Sarebbe interessante conoscere i motivi clinici che i nuovi Periti hanno addotto per convincere i Giudici alla derubricazione del reato e sarebbe anche interessante conoscere le motivazioni dei Giudici sulla preterintenzionalità di un medico chirurgo che non riesce a salvare la vita di un paziente.

Ora non so quali sviluppi avrà il caso, ma Giustizia, onestà intellettuale di Giudici e Periti, vorrebbero che si riconoscesse l’innocenza di Brega -Massone e che i Periti che lo hanno fatto condannare, oltre a risarcire i danni morali, materiali e patrimoniali, venissero radiati dall’Albo dei Medici, a vita.

Ma da molti anni ormai non siamo più abituati al trionfo della Giustizia!

 

Data pubblicazione: 18 gennaio 2019

30 commenti

#1
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Che la giustizia talvolta sia "giustizialista" ossai cerchi un "colpevole ad ogni costo" è cosa nota (e sgradita).
Cosa nota ed altrettanto sgradita però è la tendenza "a fare quadrato intorno ai propri colleghi\simili etc."
Ossia se un Bossetti chiede la ripetizione di un esame "la scienza è infallibile".
Se poi succede il danno invece "era invitabile",con buona pace della scienza.

A me pare che la parola chiave sia DOLO e non fa comunque onore al vostro collega :
se fosse stato realmente capace avrebbe avuto ben altri modi di realizzarsi e non sarebbe mai finito in questa vicenda.

Sembra orami assodato che il vostro collega Brega Massone,abbia usato la sua presunta scienza per intervenire innanzitutto a scopo di lucro e non per necessità reale o pressione del paziente o in extrema ratio.

Non aveva la "Volontà" di uccidere quella persona,come non ce l'ha chi passa col rosso o chi beve un bucchierino o fa partire un colpo di fucile da caccia.
Ma essendo una persona di valore,come dite voi,non poteva non sapere che il rimedio era peggiore del male e lo ha fatto lo stesso "per denaro" e non per Extrema Ratio.
Il fatto che la persona "sarebbe deceduta lo stesso" non giustifica il suo operato :
ne ha coscientemente accelerato la dipartita assoggettandola ad un percorso conveniente PER SE STESSO dove la sorte della persona era secondaria.

Per la legge,se non è cambiata questo comportamento è DOLOSO:
era lo stesso che succedeva e veniva contestato quando in Italia c'erano grandi industrie che portavano tanto benefico progresso ma anche tanti dolorosi eventi.
Non hai la VOLONTA' di fare i danni,ma giochi coscientemente intenzionalmente col fuoco al solo scopo di guadagnare,tutto il resto è secondario.
Ma quando "secondaria" è la vita di qualcun altro,ti capita di finire meritatamente al gabbio,sperando che non sia un soggiorno breve.

La legge ha scelto di vedere la VOLONTA' di uccidere,come sceglie di vederla in chi si beve un bicchierino e torna a casa con prudenza,ma magari non ha fortuna e si trova in mezzo ad una tragedia.

Su quest'ultimo aspetto non ho mai sentito levarsi molte voci garantiste,anzi,direi nessuna.
E' sbagliato supporre la VOLONTA' dove non c'è,ma è sbaglaito SEMPRE,NON ci si può appellare alla democrazia solo quando ad essere lesi sono i privati interessi del singolo e puntare il dito sugli altri.

Se la condanna è stata derubricata da VOLONTA' a DOLO,fa solo bene alla giustizia e con essa a noi tutti :
la strada verso la vera democrazia forse è quella che stava dietro le nostre spalle,quando NON su presumeva ciò che NON esisteva.

Ma non significa nè che il vostro collega sia una brava persona nè che i periti abbiano fatto male il loro lavoro.

Se non si danno per false le intercettazioni con le sue stesse parole che appaiono inequivocabili ed inequivocabilmente legate ai gravissimi fatti accaduti,anche al di sopra di ogni manipolazione,mi domando come un tale individuo potesse essere realmente stimato (a quanto pare ancora oggi).

Lavorando anche io in ambito scientifico,mi rifiuto di credere che una persona realmente capace possa finire in tale sordido equivoco:
il vostro collega ha giocato sporco (ma tanto sporco,come altri hanno fatto in ambito industriale) e gli è andata male,ora è giusto che paghi.
Se fosse stato realemente capace avrebbe trovato ben altre strade su cui realizzarsi senza impantanarsi in questa storia.

Chi vuole giocare sporco e rischiare di meno deve ad esempio sobbarcarsi la fatica fisica di un idraulico :
difficilmente andrà in galera per un gabinetto intasato,facilmente risucirà a guadagnarci sopra.
Magari però ci guardagnerà di meno rispetto al vostro collega e con molta più fatica.

Se invece scegli di lavorare con le persone e non con la ferraglia,devi essere consapevole che non ammacchi il tuo piede o una piastrella,ma il corpo di un altro :
e questo si può estendere a chi deve impartire educazione,o chi deve mettere le manette.

Lo stai facendo con PERSONE e non con ferraglia.
Chi è ben consapevole di questo,fosse anche un garzone di un barbiere,non avrà mai i problemi del vostro collega (con beneficio delle battuta).

Vorrei inoltre ricordare che,se cadesse anche il DOLO (mi sembra dura) la strada dell'assoluzione piena troverebbe ancora l'ostacolo della COLPA.

Essa compare quando il danno è comunque dovuto ad un comportamento errato,incompetente,negligente,superficiale,azzardato,irrispettoso delle norme ed il danno NON sarebbe accaduto ad operatore con le competenze e diligenze previste dalla legge.
Non vale solo per le ammaccature alla macchina.

Resto negativamente stupito dallo spirito di corpo intorno a vicende e persone che chiaramente hanno fatto qualcosa di profondamete errato,per giunta dalle conseguenze gravissime :
non ci possiamo poi meravigliare di genitori che sminuiscono le bravate dei figli bulli.

#2
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Egr. Utente,
Intanto la derubricazione non è da VOLONTA' a DOLO perché se c'è DOLO c'è la VOLONTA' (quindi Volontà e Dolo sono sinonimi), ma da VOLONTA' (o dolo) a COLPA.
Se Lei confonde le due cose, mi pare che non abbia le idee chiare sui termini giuridici e che abbia dei preconcetti verso una categoria professionale, non certo sempre fondati.
Preterintenzionale (dal latino praeter= oltre ) significa oltre l'intenzione.
Il dr. Brega-Massone era un valido chirurgo e questo a prescindere se ha commesso volontariamente un delitto.
E se così fosse, quale, secondo Lei, il motivo della derubricazione del reato ?
La derubricazione non è uno sconto di pena , ma riconoscere che quell'imputato è stato condannato per un reato non commesso, avendone commesso un altro.
Questa è una decisione dei Giudici che non credo sia stata presa per simpatia.

Lei dice di essere in campo scientifico, ma non è un medico e non può conoscere le difficoltà cui ci si trova quando si devono affrontare casi disperati e difficili e pertanto le Sue considerazioni non possono essere dettate che da una non conoscenza di tali difficoltà.
Spesso di fronte a casi che si presentano già con minime possibilità di guarigione, soprattutto un chirurgo vuole dare al paziente queste possibilità, tentando pur sapendo che sarà difficile ottenerle.
Se l'esitò sarà infausto, secondo Lei, è omicidio ?

Gli esempi che Lei riporta (passare con il rosso, guidare in stato di ebbrezza ecc.) non calzano per nulla.
Col rosso non si passa e non si guida ubriachi (in tali casi è previsto non più l'omicidio colposo , ma l'omicidio stradale che, seppur viene esclusa la volontà di ledere, rende colpevole il soggetto di un reato più grave per la consapevolezza di essersi messo alla guida non in condizioni ottimali).
Se Brega Massone ha operato pazienti con poche chance di guarigione (e non c'entra nulla l'imperizia, l'imprudenza, la diligenza) tentando di aumentarle, perché sostenere che avesse l'intenzione di uccidere il paziente ? Perché avrebbe dovuto farlo?

Ha operato per soldi ? Non so se i casi contestati di omicidio volontario (e ora derubricati) erano pazienti solventi che hanno pagato gli interventi a suon di migliaia di euro, ma essendo la ex clinica S.Rita accreditata al SSN, la maggior parte degli interventi vengono eseguiti in convenzione, ovvero pagati dalla Regione alla Struttura che poi destina all'operatore una percentuale in media del 10% sul DRG.

Infine, visto gli errori dei Periti, non mi pare ci sia tanto "spirito di corpo", ma solo una incompetenza che la derubricazione ha riconosciuto.

#3
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Ho seguito la storia solo sui giornali. Mi pare che lo abbiano accusato di aver proposto interventi per cui non c'era indicazione clinica, e questi interventi -avendo la loro quota di rischio- hanno causato danni, fino alla morte. Il problema non è il rischio operatorio, ma l'indicazione chirurgica a monte.
Non ho visto le carte, quindi non so giudicare. Non me la sento quindi né di condannarlo moralmente né di difenderlo a priori.
Certo che se un chirurgo propone una lobectomia polmonare per un paziente che ha un focolaio di broncopolmonite, mentendo e raccontandogli che è certo che sia un tumore, e il paziente ne riceve un danno, il chirurgo è condannabile.
Se invece il chirurgo opera quello che -in base alle informazioni disponibili- era verosimilmente un tumore (anche se le analisi erano sbagliate e poi non era un tumore, ma questo il chirurgo non lo sapeva) non deve essere condannato.
Men che meno deve essere condannato se c'era indicazione all'intervento -benché ad alto rischio- e il paziente ne soffre.

#4
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

Caro Giovanni, mi sembra che nel tuo scritto ci sia qualche criticità , forse perchè entrambi non abbiamo le carte dei vari processi, ma solo le notizie giornalistiche.
"Al collega, noto come ottimo chirurgo, è stata rovinata vita e carriera grazie alla incompetenza di Periti scelti dai Giudici che, per motivi per nulla oggettivi (come dimostra ora la derubricazione del reato) furono platealmente fuorvianti la verità tanto che indussero i Giudicanti a sospettare un reato mai commesso."

Non credo che in questo caso i periti abbiano particolari responsabilità o colpe: non è (credo) il giudizio tecnico espresso dai periti che è cambiato, ma la decisione su quale reato configuri il comportamento del chirurgo: questo spetta al magistrato decidere, non al perito. In primo giudizio e in appello il magistrato ha sentenziato che , comportandosi come si è comportato, il chirurgo voleva proprio ammazzarli (!!). La cassazione , ha ritenuto, credo giustamente, di non confermare questi giudizi, ha fatto ri-celebrare un giudizio di appello , e il nuovo magistrato, non necessariamente chiedendo altre perizie e ottenendone di diverse (questo non so), ha sentenziato che ha fatto del male, ma non con la chiara volontà di ammazzare.
Pur convenendo con te sulla inadeguatezza che spesso caratterizza l'attività peritale, questo caso dimostra che pari se non maggior problema è costituito dall'attività della Magistratura: piuttosto che periti "radiati dall’Albo dei Medici, a vita" bisognerebbe che adeguate sanzioni riguardassero i giudici inadeguati , che invece faranno tranquillamente carriera, come i responsabili del caso Tortora.

#5
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Cara Lestuzzi
Concordo con te. Anch'io non conosco le carte e, seppur al tempo dei fatti, avevo intuito l'errore giudiziario, oggi ne ho la conferma.
E probabile che Brega abbia operato senza la corretta indicazione, ma allora lo si accusa di imperizia. Se ha operato senza indicazione (essendone consapevole) allora lo si accusa (ab initio) di omicidio preterintenzionale.
I giudici necessariamente decidono su indicazione dei periti e i periti che lo hanno fatto condannare all'ergastolo dovrebbero quanto meno provare vergogna.
Mi auguro che la loro consulenza sia derivata da assoluta incapacità e non da altro, ma casi in cui la palese ignoranza di un perito è la norma ne son pieni i tribunali italiani.
(Vedi in spazio pro: una scandalosa perizia)

#6
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

Scrivono i giudici Nessuna prova tra quelle raccolte consistite in pareri medico-scientifici, (QUINDI ATTIVITà PERITALI) voci processuali di congiunti, dichiarazioni degli imputati (.......), esiti di intercettazioni telefoniche, ebbene nessuna delle prove disponibili supporta l'ARDITA tesi di morti volontarie per i signori Schiavo, Scocchetti, Vailati e Dalto, ovvero del loro decesso accettato e messo in conto come tale .
I giudici della Corte d'assise d'appello hanno spiegato che l'attività istruttoria non ha trovato le prove di un atteggiamento psichico espressione di una scelta razionale che comportasse la morte dei pazienti.
La tesi dell'omicidio volontatrio, definita ARDITA nel giudizio finale, non è stata desunta da "pareri medico scientifici" , cioè da quanto detto e fatto dai periti, ma decisa dai giudici dei primi due (DUE ! ) gradi di giudizio, che hanno sposato tale tesi, definita ARDITA, e sentenziato di conseguenza, condannando l'imputato all'ergastolo.
Il nesso causale tra gli interventi chirurgici e la morte dei pazienti è dato per dimostrato, ma la mancanza di deliberata volontà di uccidere, che mai "i pareri medico-scientifici" avevano affermato, ha fatto derubricare l'imputazione da omicidio volontario a preterintenzionale.
"I giudici necessariamente decidono su indicazione dei periti",sul nesso causale fra i decessi e l'operato del chirurgo, ma non sul reato che questo configura: questa decisione spetta a loro, e se sbagliano, come hanno sbagliato nei primi due (DUE!!) livelli di giudizio , non pagano mai.

#7
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Bisognerebbe leggere le perizie tecniche elaborate dai primi Periti.
Non credo che prospettare e poi confermare il reato di omicidio volontario sia stata una decisione dei Giudici completamente avulsa da ciò che i Tenici, sotto giuramento, hanno loro esposto "per far conoscere la verità" (come recita la formula del giuramento).
Va bene che ai Giudicanti è attribuita la funzione di peritus peritorum, di cui in verità raramente si avvalgono senza ulteriori acquisizioni a seguito delle quali, per esempio, nominano altri consulenti.
Hanno commesso un errore giudiziario, certo i Giudici, ma sono stati indotti da ciò che i Periti hanno loro rappresentato.

Chi paga ? Nessuno !
Forse a Brega-Massone poco importa un risarcimento, ma alla luce di tale Sentenza della Corte, bisognerebbe ricordare che "Justitia fondamentum regnorum" al fine di evitare l'erosione dei "fondamenta" (al pari di molti piloni dei ponti delle nostre strade) e giungere alla completa riabilitazione di Brega-Massone con la piena assoluzione.

#8
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

Ma scusa , quale risarcimento? non ha fatto neanche un giorno di prigione in più di quanto gli hanno dato nel giudizio definitivo, cioè 15 anni al posto dell'ergastolo.
Su cosa basi la tua richiesta di "completa riabilitazione di Brega-Massone con la piena assoluzione"? il reato, anche se derubricato a preterintenzionale , rimane un grave reato di omicidio , passato in giudicato definitivo.
Il risarcimento spetterebbe al popolo italiano che, anche questa volta, ha dovuto finanziare 4 gradi di giudizio per giungere ad una sentenza definitiva. Dovrebbero pagarlo i giudici dei due primi gradi, e almeno rimetterci qualcosa di carriera, ma non accadrà nulla di questo.

#9
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Non sussiste neanche il reato di omicidio preterintenzionale, se un paziente è morto perché le condizioni cliniche, le complicanze lo hanno prodotto.
Si può accusare Brega-Massone, eventualmente, di aver sbagliato l'indicazione all'intervento e risarcice il paziente, in Civile, ma non altro.

Come dicevo ogni medico, soprattutto chirurgo, può essere accusato di omicidio preterintenzionale se un paziente, per vari motivi, decede durante l'intervento o nel periodo perioperatorio.

E un ulteriore errore Giudiziario !

Mi pare che non siano ancora trascorsi 15 anni dalla condanna all'ergastolo, quindi rimarrà recluso fino al compimento del 15 anno, proprio per non risarcirlo.

#10
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

"Come dicevo ogni medico, soprattutto chirurgo, può essere accusato di omicidio preterintenzionale se un paziente, per vari motivi, decede durante l'intervento o nel periodo perioperatorio."
Non è vero: se ti muore un paziente sotto i ferri per un intervento indicato, l'omicidio almassimo è colposo: puoi essere assolto perchè hai fatto del tuo meglio o condannato per imprudenza imperizia o colpa, se hai sbagliato qualcosa.
Ma se , come in questo caso, il chirurgo saperva di fare del male, perchè l'intervento era inutile, ma decideva di farlo lo stesso, ha una responsabilità penale, perchè si configura un dolo.
E' diverso sbagliare le indicazioni per errore colposo o dolosamente operare comunque, sapendo che sono sbagliate.
Una volta poi che viene eseguito un intervento che il chirurgo sa essere inutile, la diferenza sta nell ' "atteggiamento psichico espressione di una scelta razionale che comportasse la morte dei pazienti" : rilevarlo o escluderlo spetta al giudice, non al perito.
I primi giudici hanno sposato addirittura la tesi ARDITA che non solo sapesse e volesse far del male , ma pur di operare voleva proprio uccidere: ergastolo. L'ultimo giudice ha invece detto che sì, sapeva di far del male, ma non voleva uccidere: la morte del paziente è andata oltre le sue , pur cattive, intenzioni: 15 anni.
In questo caso i periti non c'entrano.

#11
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

E' chiaro che bisogna conoscere nei particolari tutto il caso.
E' difficile però che un Giudice sappia se un intervento è utile o inutile se non è un Perito a suggerlo.
Parlo per me (ma credo che siano molti i colleghi che si son trovati in situazioni simili) , ma io ho operato casi disperati solo per tentare la minima chance, pur sapendo come sarebbe andato a finire.
Viceversa non ho operato casi in cui non vi era alcuna possibilità di salvezza.
Nell'uno e nell'altro caso si potrebbe prospettare l'omicidio preterintenzionale.

#12
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

"E' difficile però che un Giudice sappia se un intervento è utile o inutile se non è un Perito a suggerlo".
Vero: ma non é questo che è cambiato con il nuovo giudizio; non è vero che, con il nuovo giudizio, "é stato riconosciuto che non aveva commesso alcun delitto": il giudizio di dolo per aver effettuato interventi che sapeva essere inutili non é cambiato.
Ma, a differenza dei primi due giudizi, l'ultimo magistrato ha ritenuto che non aveva intenzione di uccidere i pazienti.
In questo contesto credo che chiedere che i periti, che non c'entrano nulla con la mutata sentenza, "venissero radiati dall’Albo dei Medici, a vita" ,come anche la "completa riabilitazione di Brega-Massone con la piena assoluzione" sia fuori luogo.

#13
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

I primi consulenti hanno fatto ritenere al Giudice che si sia configurato il reato di omicidio volontario.
Nel quesito peritale che il Giudice sottopone ai Periti, si chiede loro se il fatto ha rilevanza penale.
Ora (e quindi alla luce della nuova Sentenza) come non ritenere che quei Periti abbiano prospettato l'omicidio volontario se non per motivi che non vorremmo intuire?

Siamo un po' tutti a rischio di subire sentenze ingiuste a causa di periti imperiti e non solo in caso di interventi chirurgici più o meno complessi.

Se un paziente muore durante una cura, per esempio, odontoiatrica perché cardiopatico e il medico non ha indagato anamnesticamente tale patologia, si può prospettare l'omicidio volontario ?, il preterintenzionale ?


In sintesi:
1) Brega-Massone non aveva intenzione di uccidere
2) Ha operato pazienti ritenendo di poter dar loro qualche chance
3) Ha operato pazienti sbagliando diagnosi o commettendo errori tecnici durante l'intervento ?
Nei primi due non è prospettabile alcun reato penale.
Nel terzo si possono prospettare (e però si devono provare) l'imperizia, l'imprudenza, la negligenza potenzialmente considerabili (con esito infausto) reato penale (omicidio preterintenzionale).

#14
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

"I primi consulenti hanno fatto ritenere al Giudice che si sia configurato il reato di omicidio volontario." Non credo proprio, perchè non era compito loro.
"Nel quesito peritale che il Giudice sottopone ai Periti, si chiede loro se il fatto ha rilevanza penale." La rilevanza penale è data per acclarata in tutti i giudizi, anche nell'ultimo: è il livello di rilevanza penale ad essere cambiato, da volontario a preterintenzionale: questo spetta al giudice stabilire.
Ovviamente , se tu sapessi con certezza che i periti hanno invece scritto che il nostro voleva proprio ucidere , cosa che proprio non credo, avresti ragione,ma non credo proprio che sarebbero stati così stupidi da esporsi ad un giudizio non tecnico, ma di naturta penale, che non spettava loro quali periti meramente tecnici.
"2) Ha operato pazienti ritenendo di poter dar loro qualche chance" : NO sapeva che l'intervento era inutile: su questo concorda anche l'ultima sentenza, altrimenti sarebbe colposo e non doloso-preterintenzionale.

#15
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Io avrò formulato un'opinione basata sul vecchio codice,dove DOLO e volontà NON apparivano la stessa cosa e l'ho ampiamente motivata:
intendevo fare il paragone con i danni causati in ambito industriale,non volontari ma prevedibili e trascurati.
E che non fanno onore a chi li compie.
Questo era il punto della mia opinione.

Voi in ogni caso difendete a spada tratta un persona su cui le riserve dovrebbero essere infinite:
qui parliamo di omicidi ma c'è un lungo elenco di lesioni da cui il suddetto non è stato affatto assolto.
Userò ora i vostri stessi toni,per farvi capire meglio.

L'omicidio preterintenzionale è una medaglia al valore secondo voi?
L'imperizia fa onore ad una persona così abile come lo definite voi?
Tutte le accuse sono infondate contro di lui,tutto sbagliato?
Era un complotto dei fantomatici suoi nemici?E quali?
Non è successo nulla?
Tutta fatalità?
E la sua scienza (anzi la vostra)dove la mettiamo?
Bravi!

Mandateci pure vostro figlio dal sig.Brega,state sicuri che io non sarò mai paziente nè suo,nè di gente che difende ad oltranza una persona tanto equivoca.
E' proprio il Vostro lo spirito di corpo sconcertante e vergognoso.

Io non sono medico e non posso giudicare i particolari (magari nemmeno voi a rigore,se non avete le carte),
ma il caso generale di una persona che NON merita la mia fiducia si,posso giudicarlo :
sarebbe sufficiente il buon senso,ma siccome sono nel campo ingegneristico posso dire tranquillamente
che le persone capaci non cadono in questi equivoci e non invocano la fatalità per infiniti capi d'accusa,
non ci arrivano nemmeno agli infiniti capi d’accusa.

Cosa pensereste,voi,di un Ingegnere coinvolto in circa cento casi di lesioni personali?
Mandereste vostro figlio a lezione da lui?
Gli fareste ristrutturare la casa?
Ora è più chiaro il mio punto di vista anche se non sono medico?

Di nuovo mi complimento con VOI,e dai vostri interventi resta chiaro:
QUANDO SUCCEDE QUALCOSA TUTTA LA VOSTRA SCENZA SI RISOLVE NELL'INVOCARE LA FATALITÀ :
ECCO IL VERGOGNOSO SPIRITO DI CORPO.

E nessuno ha sentenziato che la perizia è errata è stato solo ravvisato un vizio (scusatemi la parolina è errata,ma c'è chi fa errori molto più grandi).
Ecco i link dove si chiede nuovamente l'ergastolo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/05/brega-massone-la-cassazione-ergastolo-non-e-ancora-escluso-sentenza-annullata-per-lacune-motivazionali/4273877/

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/brega-massone-1.4473369

Segno che,loro qualche riserva su questo personaggio discutibile ce l'hanno.
A differenza di VOI,che non avete speso UNA sola parola di biasimo nei suoi confronti in tutte quelle che avete scritto,Nè DI SOLIDARIETà AI PAZIENTI DANNEGGIATI.
Non una sola!
Date addosso ai giudici,citate come se fosse "normale" l'imperizia o la preterintenzionalità.
IL DISGUSTOSO SPIRITO DI CORPO VERSO UN PERSONAGGIO QUANTOMENO DISCUTIBILE E' PROPRIO IL VOSTRO!
E poi magari vi lamentate della qualità di un ritocco di carrozzeria.
Ve ne rendete conto?
Siete in grado di indicarmi DOVE avete scritto una sola parola di biasimo per un comportamento a dir poco equivoco e di solidarietà per le vittime?

Io non ne ho trova nemmeno una fra le vostre righe.
BRAVI!
CONTINUATE COSI'!
E VERGOGNATEVI!!

Ora è più chiaro il mio punto di vista?
Si chiede che,quando la colpa grava su un vostro collega,non si invochi automaticamente la fatalità,e si pensi anche ai pazienti danneggiati.

E che NON sia normale accettare imperizia e preterintenzionalità,sono comunque cose gravissime di cui voi parlate con una disinvotura sconcertante.
E’ chiedere troppo?
Che poi sia ergastoso,10 anni,dolo,colpa,preterintenzioni poco importa a chi ha subito danni irreparabili.

#16
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Come vedete non sto dicendo che "la colpa è sempre del chirurgo".
Se però sbaglia quasi cento volte,allora si,ci penso!

E mi meraviglia chi esprime così tante certezze su caso così delicato,
laddove quando si chiede un consulto la risposta fissa è circa:
"On line non si può dire"

Invece,pronunciarsi su questa persona,rigorosamente a suo favore
"si può fare"

Di nuovo complimenti.

#17
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Complimenti inoltre per le veloci risposte su un argomento di cui evidentemente avete tutte le informazioni a differenza dei consulti online,dove
"non si può dire".

#18
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Ho duplicato per errore l'ultimo commento.
E non avevo letto i (non molti) interventi che ammettono una condotta non esemplare del suddetto personaggio.
Anche se essere medico nè giudice,basterebbe il buon senso del padre di famiglia,come mi sembra citi anche qualche articolo di legge.

Ovvimente i mie toni più accesi non erano rivolti a loro.

#19
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

"E non avevo letto ..." beh, si: scrivere "Voi in ogni caso difendete a spada tratta un persona su cui le riserve dovrebbero essere infinite.....E' proprio il Vostro lo spirito di corpo sconcertante e vergognoso.....VOI,che non avete speso UNA sola parola di biasimo nei suoi confronti.....IL DISGUSTOSO SPIRITO DI CORPO VERSO UN PERSONAGGIO QUANTOMENO DISCUTIBILE E' PROPRIO IL VOSTRO!....Siete in grado di indicarmi DOVE avete scritto una sola parola di biasimo per un comportamento a dir poco equivoco e di solidarietà per le vittime?
Io non ne ho trova nemmeno una fra le vostre righe.
BRAVI! CONTINUATE COSI'! E VERGOGNATEVI!!

Il tutto senza aver letto.....: forse era meglio leggere bene prima di scrivere: anche questo prevede il buon senso del padre di famiglia .

#20
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

SOTTOSCRIVO IN PIENO QUELLO SCRITTO DAL COLLEGA BERNKOPF.

#21
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Segnalo che io mi sono scusato per l'inconveniente,
che avrei provveduto a rimediare autonomamente se il vostro sito consentisse l'eliminazione o modifica dei commenti,ma così NON è.
(in controtendenza con le linee guide nate insieme ai social molto tempo fa).

L'equivoco si è generato perchè,pensando di NON ritrovare la discussione,mi sono affidato alla lettura dei commenti che vengono girati via mail dal sito.

Questi ultimi però causano evidentemente confusione fra mittenti,destinari e citazioni,col risultato che la comprensione è totalmente stravolta.

Altrimenti non avrei mai creduto che ci fosse un intero gruppo di persone che sosteneva una tesi,quando invece ve ne era una sola e non più di 3 interlocutori totali.

Cordiali Saluti.

#22
Utente 429XXX
Utente 429XXX

P.S. : Il testo era stato poi redatto a parte,su blocco note,e incollato in unica soluzione,non consentendo di vedere l'equivoco se non a cose fatte.

#23

Il riferimento dell'Utente è palesamente rivolto solo a me.
Per Sua conoscenza, norma e regola, io non devo vergognarmi di nulla perché, al contrario di Lei, sono una persona corretta ed educata.
Esprimo delle idee senza inveire con turpiloquio da bassifondi.
Non ho difeso a spada tratta il dr. Brega. Ho soltanto fatto rilevare che la Magistratura ha fatto retromarcia. E se lo ha fatto avrà riconosciuto motivi per escludere l'omicidio volontario.
Purtroppo i Giudici devono tener conto delle perizie di consulenti non sempre all'altezza come dimostra il recente caso di un omicida (delitto premeditato, occultamento del cadavere) cui sono state riconosciute attenuanti per il fatto che molti anni prima il soggetto fu vittima di una trauma cranico senza però significativi reliquati.
Per non parlare del femminicidio per il quale è stata riconosciuta la provocazione e l'offesa dell'onore, facendo tornare indietro l'orologio della storia.
Da 2000 anni il popolo che grida "crucifige, crucifige " è lo stesso.

#24
Utente 429XXX
Utente 429XXX

Egregio,
l'unico mio "turpiloquio da bassifondi" è l'uso della parola "Vergogna",
che per altro ha usato anche lei nei confronti dei periti:
siamo quindi esattamente sullo stesso piano.
Anzi no...ho usato anche la parola "disgustoso spirito di corpo"...
E' tutto qui?
Beh lei ne ha usate altrettante nei confronti della magistratura e dei periti,se le rilegga.

Senza contare che il contesto in cui io CREDEVO DI USARLE era ben diverso da quello che poi ho realmente riscontrato.
Di nuovo,se non è sufficiente quanto già detto,l'impossibilità di cancellare ha storpiato il discorso.

Mi contesta la parola "difesa a spada tratta" del sig.Brega,
Lei è arrivato a prospettare la piena assoluzione ed un risarcimento a beneficio del suo collega,verso il quale ho trovato da parte sua solo parole di elogio,non ho trovato da parte sua parole di condanna esplicita,come non ho trovato da parte sua parole di cordoglio nei confronti delle vittime.
Nè riferimenti a tutte le altre responsabilità attribuite al Brega e NON annullate.
Potrebbe gentilmente indicarmele?
Per lei non è difesa a "spada tratta"?
Ancora in quest'ultimo messaggio,come nei precedenti,la colpa è dei giudici,dei periti,del popolo che grida "crucifige",MAI,dico MAI,del Brega,che evidentemente,secondo Lei, è il Cristo crocifisso.
Lo vuole santificare?
Faccia come desidera,non è un problema mio,semmai un problema suo:
desidera prendersi a cuore questa persona,avrà i suoi motivi.

Se non fosse chiaro la reale differenza tra me è lei è la seguente:
io NON prenderei mai le parti di un collega che si sia macchiato di tanti fatti oscuri (non mi interessa la formula giuridica).
Non essendo possibile che si tratti di un enorme errore,NON ho bisogno delle formule giuridiche:
sto dalla parte delle vittime e semmai mi domando PERCHE' si sia arrivati a tanto.
PERCHE' ci sono categorie e persone "intoccabili" a cui si deve consentire di fare danni incalcolabili prima di intervenire.

Non ha poi importanza poi la formula giudiziaria,il problema era semmai allarmasi prima che avvenissero tutti questi danni.
Esattamente il contrario di quanto fa lei,che invece arriva ancora ad elogiare il dott.Brega ed a prospettarne l'assoluzione ed il risarcimento,nonostante la mole di problemi che ha causato:
con una posizione simile,diventa impossibile la prevenzione,mancando la certezza della pena.

Che fiducia si può avere di un medico che "se sbaglia non paga"?
La stessa che si ripone nella magistratura che fa altrettanto:
ci si augura di non finire mai nelle loro mani.

Certo,per il suo collega l'ergastolo o 15 anni fanno una bella differenza e Lei è libero di rallegrasi per lui se desidera:
io ci vedo invece in ogni caso una vicenda tragica e vergognosa come poche,in cui l'ultimo problema è la sorte del responsabile.

Se lei vuole fermarsi "all'erroe giudiziario fra volontario e preterintenzionale" ai danni del suo collega,ne ha libertà:
giudichi lei stesso che stima può avere un paziente lettore.

#25

Posso comprendere le Sue perplessità, ma Le faccio notare che se un Tribunale ha derubricato un delitto da volontrio a preterintenzionale avrà preso tale decisione su una revisione degli Atti.
Lei non ha neanche l'idea del dolore che prova un chirurgo quando non riesce a salvare o guarire un paziente perché si chiede 1000 e 1000 volte se ha sbagliato qualcosa.
In senso molto stretto per qualsiasi intervento che si conclude con la morte del paziente si potrebbe ravvisare l'omicidio preterintenzionale che significa fare un'azione violenta ma senza l'intenzione di uccidere.
E un intervento chirurgico è di per se stesso un atto violento, cruento.

Sul linguaggio da bassifondi, se io l'ho usato, l'ho usato rivolgendomi a categorie professionali, Lei invece li ha rivolti a me personalmente.
Le dico sinceramente che non mi scalfiscono neanche un po' perché se io difendo Brega Massone lo faccio perchè il Tribunale con la nuova decisione mi ha, in parte, confermato la convinzione della sua non colpevolezza,
Lei, che mi pare medico non è, esprime convinzioni basate sul nulla. E questo non è corretto.

#26
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

Giovanni, non capisco come tu possa ostinarti a scrivere " la nuova decisione mi ha, in parte, confermato la convinzione della sua non colpevolezza", come già scrivevi " "é stato riconosciuto che non aveva commesso alcun delitto": la colpevolezza e il dolo nell'operare coscientemente pazienti senza prospettiva di miglioramento nella nuova sentenza non è cambiata. La revisione della decisione si limita ad affermare che il magistrato non ha trovato le prove di un atteggiamento psichico espressione di una SCELTA RAZIONALE che comportasse la MORTE dei pazienti, ma la deliberata volontà di fare inutilmente del male al paziente,operandolo senza motivo, rimane confermata. Un delitto, anche se derubricato da volontario a preterintenzionale, rimane un delitto commesso, meno grave, ma pursempre un delitto.
"é stato riconosciuto che non aveva commesso alcun delitto": ?????

#27

Se io opero un paziente senza motivo, merito non uno ma dieci ergastoli.
Se opero un paziente il cui intervento è indicato e questi muore, salvo accertare negligenza imperizia e imprudenza, potrei essere accusato di omicidio preterintenzionale.
L'individuo non è una macchina e il medico non è un meccanico.
Se un'auto ha un cilindro rotto, il cilindro andrà cambiato e lo farà senza dubbi ogni meccanico "dalle Alpi alle Piramidi".
Non è cosi per la Medicina.
Le indicazioni terapeutiche mediche e chirurgiche non sono univoche e anche le LG non sono leggi rigorose.

Anche non operare un paziente perchè lo si ritiene spacciato può configurare l'omicidio preterintenzionale e analogamente se decido di operarlo ritenendo o sperando di guarirlo o farlo migliorare.

#28
Dr. Edoardo Bernkopf
Dr. Edoardo Bernkopf

"Se io opero un paziente senza motivo.." Se lo fai sapendo che non c'è motivo commetti di certo un reato DOLOSO, perchè non hai operato un caso difficilissimo solo per tentare la minima chance,"ritenendo o sperando di guarirlo o farlo migliorare", ma sapevi che non era indicato: è quello che è stato DA TUTTI I MAGISTRATI (anche dall'ultimo) contestato al nostro collega. Inoltre, la reiterazione per 3 volte dello stesso comportamento è evidente che aggrava ulteriormente il giudizio.
" merito non uno ma dieci ergastoli" NO: deontologicamente si, ma penalmente no, perchè dipende dal danno che causi. Se io faccio un'otturazione inutile, solo per farmi pagare la prestazione, che però risulta ben fatta, il danno dal punto di vista penale (l'animus nocendi) c'è, ma è minimo: non mi daranno nè l'ergastolo nè 15 anni, ma qualcosa mi daranno, oltre ad obbligarmi ad un risarcimento, visto che ho trapanato un dente sano.
Se però il paziente muore , il danno è ben più grave, ma non tutte le morti, ancorchè dolosamente procurate, sono uguali: se il chirurgo opera sapendo che è inutile e uccide VOLONTARIAMENTE il paziente, merita non 10 ergastoli, ma uno si. Se invece sa di fargli male (animus nocendi) perchè sa che operarlo non è indicato, ma non voleva ucciderlo deliberatamente (manca la voluntas necandi) , la sua azione , comunque delittuosa (animus nocendi), va oltre le sue cattive intenzioni, e per l'omicidio preterintenzionale al nostro hanno dato 15 anni, non perchè siano cambiate le caratteristiche tecniche del delitto , accertate dai periti, ma è cambiato il giudizio sull'atteggiamento psicologico: il terzo magistrato ha ritenuto che volesse far deliberatamente del male , ma non uccidere. La i voluntas necandi è necessaria per dimostrare l' omicidio volontario in contrapposizione all' omicidio colposo: "Se opero un paziente il cui intervento è indicato e questi muore, salvo accertare negligenza imperizia e imprudenza, potrei essere accusato di omicidio preterintenzionale." NO puoi essere accusato di omicidio colposo, perchè tu avevi tutte le migliori intenzioni di fargli del bene. Non avevi nè l'animus nocendi nè tantomeno la voluntas necandi. Se purtroppo ti è scivolato il bisturi , e l'hai ucciso per colpa professionale, ma non per dolo, dipende da quanto grave è professionalmente l'errore che hai commesso, ma non ti daranno nè l'ergastolo nè 15 anni. Anche se vai in sala operatoria ubriaco non vorresti fare del male al paziente, ma l'impridenza è gravissima : di certo non ti chiederai 1000 e 1000 volte se hai sbagliato qualcosa.
" per qualsiasi intervento che si conclude con la morte del paziente si potrebbe ravvisare l'omicidio preterintenzionale che significa fare un'azione violenta ma senza l'intenzione di uccidere". NO ,perchè non c'è l'animus nocendi, ma la sana intenzione di curarlo. Non ci sono effetti ancor più sfavorevoli che sono andati però praeter le già cattive intenzioni.
"Il dolore che prova un chirurgo quando non riesce a salvare o guarire un paziente perché si chiede 1000 e 1000 volte se ha sbagliato qualcosa" non è certamente ciò che prova chi ha deciso deliberatamente di fare del male operando senza motivo.
Te lo avevo già spiegato: il cilindro, le Alpi , le piramidi non c'entrano nulla.. Ti proporrei di chiudere.

#29

Sono perfettamente d'accordo. Ma, a quanto se ne sa e si dice, gli interventi erano indicati, magari con una forzatura nella indicazione all'intervento. Ma anche questo, se non si ha pregiudizio, può considerarsi un estremo tentativo.
Non mi pare che Brega-Massone abbia asportato in parte o in toto un polmone perfettamente sano.
Se così fosse anche 2 ergastoli.