Primo intervento in Abruzzo di DBS frameless

francescoabbate
Dr. Francesco Abbate Neurochirurgo, Algologo

Eliminazione all'istante, a paziente sveglio, del tremore provocato dal morbo di Parkinson prima alla mano sinistra e poi all'altra. Un miglioramento incredibile che ha come protagonista Erminio, un 66 di Milano ma residente da anni a L'Aquila e che combatteva da anni con questa malattia senza che i farmaci gli facessero più effetto. L'intervento è il primo del suo genere in Abruzzo e si è svolto nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. I sintomi della malattia sono stati quasi azzerati grazie all'utilizzo di un generatore di impulsi attivato pochi giorni dopo l'intervento e che permette il paziente abbia un completo annullamento o una riduzione della sintomatologia preesistente.

In cosa consiste l’innovativo intervento della neurochirurgia sulla stimolazione profonda cerebrale (Dbs)? In sostanza, gli specialisti impiantano elettrodi nel cervello, tramite dei fori sul cranio, su alcuni nuclei della base dell’encefalo (millimetrici) che regolano il movimento e che, non funzionando bene, sono causa del tremore. L’esatta collocazione degli elettrodi viene programmata attraverso un’accurata fase pre-operatoria e perfezionata da un sistema di neurovigazione. Gli elettrodi vengono poi collegati a un generatore d’impulsi, collocato nella regione sottocutanea del torace. L’intervento, che

in Abruzzo non ha precedenti, è stato eseguito dal dr. Francesco Abbate, che fa parte dell’équipe di neurochirurgia diretta dal dr. Alessandro Ricci ed è il frutto di un certosino lavoro di squadra che ha coinvolto più specialità.

Con un semplice clic, che innesca un generatore d’impulsi, oggi Erminio può riappropriarsi dell’autonomia dei movimenti di mani e braccia e tornare soprattuto a cimentarsi col suo amato hobby: suonare la chitarra. ‘Nella sala operatoria è tornato l'equilibrio – afferma commosso l'uomo – non solo conto di riuscire a far di più ma conto un giorno di guarire'.

 

 

 

 

 

Data pubblicazione: 27 aprile 2019

7 commenti

#1

Caro Abbate complimenti !
Ho portato a 3 la visibilità del tuo articolo, ma consentimi qualche osservazione.
La metodica non è nuovissima, è promettente, ma non è certo consolidata.
Allo stato attuale non abbiamo sufficiente esperienza, ovvero non possiamo ancora considerare la DBS come la definitiva scelta senza aver trattato prima i pazienti con le terapie farmacologiche oggi disponibili.

Inoltre sappiamo che la DBS non evita il progredire della malattia e non sappiamo con certezza se interviene nella plasticità neuronale.
Inoltre molti pazienti non rispondono a tale trattamento.

L'entusiasmo che deriva da tale possibile terapia deve essere, a mio parere, molto controllato.
C'è il rischio di forzare le indicazioni e selezionare pertanto in modo poco rigoroso i pazienti, andando incontro a insuccessi che sarebbero di gran lunga maggiori dei successi.

Ciò porterebbe inevitabilmente a considerare la DBS una terapia inefficace perché non funzionerà per tutti.

In ogni caso ad maiora semper !
Con stima

Giovanni Migliaccio

#2
Dr. Francesco Abbate
Dr. Francesco Abbate

Salve Migliaccio. Solo alcune puntualizzazioni:

1) come sicuramente saprai la DBS è una tecnica in uso da circa 25 anni. Mi sembra sufficientemente consolidata, non avendo bisogno di far promesse!

2) i pzt candidati alla dbs sino pazienti oramai resistenti alla terapia farmacologica. È naturale che un trattamento chirurgico di questo tipo non viene fatto nei casi responsivi a trattamento farmacologico!

3) la dbs è un trattamento di Nch funzionale e come tale per definizione interviene sui sintomi e non sulla malattia! Non capisco cosa intendi per plasticità neuronale.

4) i pzt impiantati prima di operarsi eseguono un test alla levodopa quindi diversamente da quel che puoi intendere NON SI OPERANO SE NON RISPONDONO A DEFINITI CRITERI CHE PRODUCONO UN SUCCESSO CLINICO E CHIRURGICO!!!

5) la novità sta nel fatto che comincia ad essere una procedura stereotassisa con casco ma oramai Frameless cioè senza.

Il grande rammarico è che la nn conoscenza della tecnica e dei principi di inclusione producano messaggi errati nei pzt. Questo è il vero dramma caro collega

#3

Salve a te, Abbate
Il mio intervento non ha alcunché di polemico. Ti ho fatto i complimenti e ti ho augurato sempre più successi (ad maiora semper è una locuzione latina che, tradotta alla lettera, significa "verso cose più grandi" ovvero congratularsi e augurare successi sempre maggiori nella propria vita in tutti i campi, lavorativi, sentimentali ecc. )

Il mio intento era di ampliare le informazioni in quanto il tuo blog viene letto anche dai pazienti e le tue successive informazioni sono importanti.

E' opportuno infatti che la comunicazione non passi come una procedura definitiva per il Parkinson e che abbia abolito la terapia farmacologica,
mentre è importante insistere consigliando di utilizzare completamente le potenzialità della terapia medica riservando la DBS (che è una terapia molto valida se impiegata nel modo corretto) quando il trattamento farmacologico è diventato inefficace e addirittura controproducente. Questo lo si può sapere non prima di 10-15 anni di malattia.

Per quanto riguarda il punto 3) della tua replica, sappiamo essere la carenza di Dopamina la causa dell’iperattività del circuito ganglio-basale e il il nucleo subtalamico essere un punto importante di integrazione dei segnali di tale circuito.
Il Globo pallido interno è la via di uscita dei segnali verso la corteccia motoria; ecco perché la loro inattivazione riduce i sintomi della malattia.
Per plasticità neuronale intendevo quella corticale.
L'inattivazione viene ottenuta chirurgicamente mediante interventi di lesione o di stimolazione e pertanto sulla malattia, ma gli insuccessi ancora lasciano ovviamente grande spazio alla ricerca.

Infine sono d'accordo con te, caro collega, e con il tuo rammarico.
Proprio per questo mi è sembrato utile arricchire il tuo blog con ulteriori informazionisu questa affascinante branca della Neurochirurgia.

#7
Utente 574XXX
Utente 574XXX

Buongiorno,
ho una curiosità in particolare riguardante gli interventi di dbs.. mi chiedevo in che modo fosse possibile inserire gli elettrodi evitando di danneggiare le zone cerebrali circostanti al punto di target. Non dovrebbe verificarsi una emorragia cerebrale ad ogni caso?

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