Bruxismo

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Dr. Gabriele Floria Ortodontista, Dentista

Bruxismo

Colpisce circa il 10 % della popolazione e consiste nel digrignare i denti causando un eccessiva usura degli stessi, peraltro il termine deriva dal greco e significa “rumore di denti”.

Avviene sia di giorno, che di notte (piu frequente) e mediamente ogni fenomeno di bruxismo dura 9 secondi. Si classifica tra le parafunzioni ed è uno dei fattori principali dei disordini temporomandibolari in grado di provocare dolori muscolari e all’articolazione temporo-mandibolare con dolore vicino all’orecchio.

Puo’ essere causato da una malocclusione (denti che non combaciano bene) ?

Ad oggi non lo possiamo dimostrare, ma senza dubbio esiste una correlazione con le malocclusioni.
Altri fattori di rischio sono: la depressione e l’ansieta’, i disturbi del sonno, l’assunzione di alcuni farmaci, l’ipertensione e le aritmie (disturbi del battito cardiaco).

Come si identifica ?

Nel bruxismo diurno il soggetto e’ consapevole di digrignare o serrare i denti e spesso si ritrova in tensione quando sotto stress o molto concentrato.

Nel bruxismo notturno i rumori possono essere avvertiti da chi ci sta accanto, ma soprattutto al risveglio si percepisce una stanchezza muscolare, frequenti mal di testa e talvolta una leggera dolenzia ai denti. Nel caso vi sia solo serramento notturno l’usura dentale puo essere minima ma i muscoli masticatori sono iperattivi.

Quale la causa ?

Secondo una vecchia teoria dipendeva dai precontatti, ma questa teoria si è dimostrata non sufficiente a spiegare il serramento, si verifica anche in situazioni occlusali ottimali, e soprattutto l’eliminazione dei presunti precontatti non risolve il fenomeno.

Secondo una teoria piu recente il problema è nel sistema nervoso centrale (in particolare nei nuclei motori del trigemino). La spiegazione della teoria e’ molto tecnica e presuppone una conoscenza anatomo-fisiologica elevata e quindi non è il caso di descriverla in questa breve nota. Tuttavia questa potrebbe trovare conferma anche nel fatto che alcuni farmaci antidepressivi migliorano ed altri peggiorano il bruxismo.

Patologie correlate

Il bruxismo è più frequentemente associato a:

Sindrome da apnea ostruttiva del sonno, russamento importante, alterazioni del sonno (es. comportamenti violenti), insonnia, bevitori di alcol, o caffeina, fumatori, soggetti molto stressati, con ansia e depressione; alterazioni elettroencefalografiche del complesso alfa, sensazione soggettiva di soffocamento, apnee e risvegli notturni, sonnolenza diurna, mal di testa al risveglio, allucinazioni notturne spesso associate a paralisi.

Pare inoltre che il bruxismo provochi un aumento della pressione sanguigna e sia spesso associato ad ipertensione.

Terapia

Premesso che le nostre conoscenze sul fenomeno sono ancora piuttosto limitate il migliore strumento per la cura del problema rimane il bite costruito secondo certi criteri che dia beneficio soprattutto all’articolazione temporomandibolare dove spesso si localizza il dolore conseguente al digrignamento.

Associato al bite naturalmente è opportuno intraprendere una terapia tesa ad annullare od alleviare il dolore in altri distretti muscoloscheletrici, pertanto il consulto con ortopedici, fisiatri ed osteopati conferisce il miglior risultato.

La costruzione del bite, la sua altezza e la sua posizione, e la sua funzionalizzazione sono elementi essenziali per ottenere un buon risultato.

Curata la parte acuta della patologia, tolto il dolore e ridotta molto la sintomatologia si puo iniziare una terapia ortodontica e/o protesica che porti al ripristino della funzione masticatoria, fonatoria ed estetica.

Dr. Gabriele Floria

http://www.floria.it

Data pubblicazione: 09 aprile 2011

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