Sono bipolare

v.martiadis
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta
Un giorno uno specialista dal quale mi avevano portato mi comunicò che secondo lui soffrivo di una malattia che si chiama disturbo bipolare. Che cosa significa? chiesi. Dopo molto tempo l'ho capito.
Significa che il mio umore e i miei comportamenti possono variare molto a seconda dei periodi della mia vita, a seconda anche delle variazioni delle stagioni.
Posso attraversare periodi in cui non ho paura di niente e di nessuno. Tutto mi sembra facile; tutto mi sembra possibile. Mi sento amico di tutti e ho voglia di fare tante nuove conoscenze. Può capitare che abbia più stimoli sessuali e che mi comporti in maniera disinibita e incontrollata. Non sento il bisogno di dormire e nonostante dorma poche ore non mi sento per nulla stanco. Non mi piace che mi contraddicano e non mi va che mi impediscano di fare quello che voglio. Può capitare che abbia delle percezioni che non sono reali, che senta cose che gli altri non sentono.
Posso eccedere con l'alcool oppure abusare di altre sostanze. Posso guidare senza attenzione e senza valutare bene i pericoli. Non bado a queelo che spendo e può capitare che spenda più di quanto possa permettermi, anche molto di più, indebitandomi o indebitando la mia famiglia. Nonostante tutti i problemi, durante questi periodi mi sento da dio.

Ma tutto questo non dura per sempre. Possono arrivare periodi in cui mi sento una nullità; non riesco a fare neanche le cose più semplici, e non ne ho neanche voglia. Non riesco a lavorare, non ho voglia di uscire e vedere gli amici. I miei familiari, la loro presenza, i loro commenti, mi infastidiscono terribilmente. Anche i bambini, che normalmente adoro, non riescono a ravvivare il mio interesse. Faccio fatica ad alzarmi, a lavarmi e prendermi cura di me stesso. Alle volte mi sembra che la vita non valga la pena di essere vissuta e penso che forse sarebbe più semplice se tutto finisse qui. Piango per stupidaggini, o anche per nulla, e non so perchè. In famiglia cercano di farmi forza, ma io non ce la faccio e ascoltare i loro discorsi mi fa sentire ancora più in colpa.

Dopo aver sofferto per anni ho finalmente compreso quanto sia importante seguire i consigli dei medici. La terapia che assumo e il supporto psicologico mi hanno aiutato ad attenuare queste oscillazioni, di molto. Sono diversi anni che non ho più crisi violente, nè in un senso nè nell'altro.
Certo, a volte mi sento più giù del solito, ma passa molto prima e con minore sofferenza. Alle volte mi sembra di sentirmi un po' più euforico, e mi passa per la testa che forse potrei fare a meno dei farmaci; in fondo mi sento così bene......poi mi guardo allo specchio, guardo il viso di mia figlia e prendo il cellulare: "Dottore, possiamo vederci....?"
Data pubblicazione: 15 dicembre 2010

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