Cosa fare se il bambino non vuole andare a scuola?

In questi giorni 8 milioni di studenti stanno tornando sui banchi di scuola: questo momento, sereno o semplicemente routinario per alcuni, per altri rappresenta il ritorno ad un ambiente sgradito per vari motivi e fonte di notevole angoscia che può portare anche allo sviluppo di sintomi psicosomatici da non sottovalutare (mal di testa, nausea e vomito, mal di pancia, asma).

In linea di massima le cause che rendono difficile per un bambino accettare di andare a scuola possono essere sia legate all’ambiente scolastico (difficoltà con i compagni e gli insegnanti) sia alla fatica di separarsi dalla famiglia. Questo problema può presentarsi con maggiore frequenza nei bambini che stanno iniziando adesso il proprio percorso scolastico, ma può riguardare anche alunni più grandi.

E’ importante che gli adulti ascoltino il bambino e cerchino di capire cosa sta davvero succedendo, identificando anche i sintomi psicosomatici per la loro reale natura non di disturbi organici, ma di segnali di malessere del tutto involontari e non controllabili grazie ai quali il bambino riesce a saltare le lezioni molto più efficacemente rispetto alla richiesta diretta di restare a casa.

I genitori che stanno affrontando questo problema devono essere pazienti e non sgridare il bambino, cercando invece di risolvere la situazione alla radice: un bambino sereno è contento di stare con i propri compagni anche quando la scuola non gli piace, mentre un bambino che sta soffrendo non riesce nemmeno a cogliere questo aspetto positivo della permanenza a scuola e deve essere aiutato senza colpevolizzarlo o sgridarlo inutilmente.

Conoscendo il proprio figlio sarà possibile distinguere i capricci dall'angoscia, e intervenire coinvolgendo se è il caso gli insegnanti e magari avvalendosi dell'assistenza di uno psicologo. E' importante che il bambino che sta male abbia un'alterantiva rispetto alla somatizzazione e all'adeguamento silenzioso e sofferente ad una situazione che potrebbe essere piuttosto difficile (es.: isolamento, bullismo) o dipendere dall'ansia da separazione e/o da oggettivi problemi familiari che non è in grado di ignorare.

Dimostrargli che si è al suo fianco e che i problemi possono essere risolti senza scappare non sarà solo un'ottima lezione di vita, ma anche un'occasione per rafforzare il rapporto con mamma e papà: vale dunque la pena di farlo tempestivamente e seriamente, senza drammatizzare e senza sminuire quello che sta accadendo.

 

Per saperne di più:  Quando il bambino rifiuta la scuola

Data pubblicazione: 13 settembre 2011

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