Ancora vergini a 30 anni

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Dr.ssa Monica Cappello Psicologo, Sessuologo

ANCORA VERGINI A 30 ANNI

Non esiste un’età giusta per avere il primo rapporto sessuale. Secondo recenti ricerche, l’età della prima volta per i giovani italiani è intorno ai 17 anni, ma esiste una percentuale di persone, circa il 17%, che si avvicina al sesso intorno ai 30 anni.

Se per la maggior parte degli uomini l’inizio della sessualità attiva è motivato dal bisogno di mettersi alla prova e verificare la propria virilità, per le ragazze, cresciute con modelli di relazione incentrati sulla tenerezza, il rapporto sessuale va di pari passo con la relazione e l’affettività. Un vissuto negativo del proprio corpo, una cattiva elaborazione della propria femminilità, esperienze sessuali traumatiche vissute nell’infanzia o nell’adolescenza (molestie o abuso sessuale) possono compromettere l’attività sessuale e provocare anche dolore. Il disturbo più tipico è il VAGINISMO.

La manifestazione fondamentale di questo problema è la ricorrente e persistente contrazione involontaria dei muscoli perineali quando si tenta la penetrazione vaginale con il pene, le dita, un tampone o lo speculum del ginecologo. In alcune donne, la sola idea dell’introduzione in vagina può causare spasmo muscolare. Da qui nasce il blocco psicologico ad avere un rapporto sessuale. Ecco che il vaginismo può essere una causa della verginità dopo i 30 anni.

Molti vivono bene così e ritengono il sesso per nulla importante, ma quando si percepisce una dissonanza tra ciò che si desidera e la realtà, allora è necessario fermarsi e mettersi in discussione.

Se dopo anni di paure, ansie e fobie, non è facile lasciarsi andare e se da solo o con l’aiuto del partner la situazione non si sblocca, diventa necessario rivolgersi a uno specialista. La donna può prima effettuare una visita ginecologica e l’uomo può rivolgersi ad un andrologo, e successivamente ad uno psicologo/sessuologo, che solitamente propone una terapia integrata, basata sul modello cognitivo-comportamentale.

Gli obiettivi della terapia sono di individuare il pensiero che accompagna le emozioni negative, e cercare le modalità comportamentali per affrontare queste emozioni.

Data pubblicazione: 12 gennaio 2012

8 commenti

#2
Dr. Pierluigi D'alessandro
Dr. Pierluigi D'alessandro

La dr.ssa Monica salta a piè pari l'aspetto sociale e quello religioso della verginità.
Saluti Pierluigi

#3
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Luigi,
non entro nel merito dell'articolo della collega, ma mi sento di rispondere in quanto il tema della sessualità femminile, è a me molto caro.
Le donne vergini adulte, sono donne per le quali il concetto di verginità, non è sempre associato ad una scelta libera e volontaria, ma ad un’obbligatorietà corporea , emozionale ed ovviamente coniugale.
IL vaginismo,è una disfunzione sessuale femminile, che correla con una verginità ad oltranza, esclusivamente "SUBITA" dalla donna che ne soffre.
La donna vaginismica non è sempr adulta, ma anche e spesso giovane, io personalemente ho donne in trattamento per il vaginismo, sia adulte over 30, che giovanissime.
E' infatti caratterizzato da dolore, ansia, paura, paura del dolore e della paura, paura del coito e dell’intimità.
Al suo esordio,spesso non viene riconosciuto né dalla donna,né dal suo partner,viene spesso confuso con un evitamento dell’intimità su base ansiosa e/o morale o religiosa e, viene letto come un comportamento tendente alla capricciosità ed all’infantilismo.
La donna che ne soffre, mette in scena, con modalità inconsapevoli, strategie difensive per tutelare la propria integrità: integrità fisica e mentale( si difende da intrusioni esterne).
La donna vaginismica ha spesso un pessimo rapporto con la propri corporeità e sensorialità, la percezione che la donna ha dei propri genitali, è alterata, così come la rappresentazione dello schema corporeo.
L’ostinazione della difesa della propria verginità, a scapito anche della fecondazione e della genitorialità, può avere connotazioni simili alla personalità di tipo narcisistico, elementi che vanno analizzati e decodificati all’interno di un setting terapeutici adeguati.
C'è inoltre un avariabile "coppia" di fondamentale importanza da non sottovalutare.
Verginità, anzi obbligatorietà alla verginità e vaginismo, sono le due colonne portanti attorno a cui la coppia si sceglie ed organizza.
I mariti delle vergini-vaginismiche infatti,con i loro comportamenti, proteggono e colludono con la sintomatologia delle loro compagne.

La verginità, come scelta voluta, non subita è un altro capitolo.
Saluti
Valeria Randone

#4
Dr. Pierluigi D'alessandro
Dr. Pierluigi D'alessandro

dr.ssa Valeria,
penso che qualunque psicologo dovrebbe avere un minimo di competenza per entrare nell'altro capitolo, che cita alla fine del suo contributo e che, come lamento, la dr.ssa Monica scavalca del tutto.
Pierluigi

#5
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Il Dr. D'Alessandro ha fatto un'osservazione importante. L'aspetto religioso non è assolutamente da sottovalutare per capire meglio le cause del disturbo. In molti casi, la verginità fino al matrimonio è una SCELTA, legata a forti convinzioni religiose, che però spesso, portano nella donna tabù così radicati, da sviluppare problematiche sessuali, come un DISTURBO DA DESIDERIO SESSUALE IPOATTIVO o ANORGASMIA, oltre a disturbi da DOLORE SESSUALE (VAGINISMO e DISPAREUNIA) .
Ovviamente vivere in un Paese cattolico, sede del Vaticano, può contribuire allo sviluppo di forti tabù sessuali, soprattutto se uniti alla mancanza di una corretta educazione sessuale, da parte di genitori e istituzioni scolastiche.
Non sempre, però, le donne che arrivano vergini al matrimonio sono fortemente influenzate dall'aspetto religioso, ma nascondono altre problematiche psicologiche, di cui sia io che la collega Valeria, abbiamo preso in considerazione.

#6
Utente 200XXX
Utente 200XXX

La D.ssa Monica Cappello,a mio parere,ha scritto un interessante articolo che e' stato poi completato dall'ottimo articolo della dr.ssa Valeria Randone.Il Dr. Pierluigi D'Alessandro invece, dovrebbe 'misurare' lo scritto ,quando si riferisce alle sue colleghe!!!

#8
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Ciò che io ho potuto riscontrare dalla clinica è che, associato a queste scelte, vi è soprattutto una fobia della sessualità come intimità, utilizzo del corpo, relazione, ecc...

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