Le diete che fanno ingrassare, disturbi alimentari e dintorni

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Dr.ssa Irene Bellodi Psicologo, Psicoterapeuta

Ogni anno, nel momento in cui arriva l'estate e la bella stagione, giornali, televisione ed internet ci bombardano con notizie relative ai vip in spiaggia, alle nuove diete create per perdere tutti i kg presi durante l'nverno e a come affrontare e possibilmente superare la così detta "prova costume".

Ciò che si insinua nella nostra mente è quindi la necessità di inziare una dieta, sia essa la dieta dell'ananas, del minestrone o semplicemente diminuire o addirittura eliminare certi tipi di cibi considerati troppo calorici.

Quello che non sappiamo però è che mettersi nell'ordine di idee di restringere l'alimentazione crea due effetti paradosali e contrari al nostro obiettivo, quello cioè di perdere peso.

 

La teoria del set point

La teoria del “set-point” è stata proposta formulando la tesi che il peso corporeo è relativamente stabile nel tempo. Secondo questa teoria il nostro peso sarebbe regolato attorno a un punto fisso (set-point) da complicati meccanismi fisiologici che si oppongono a qualsiasi tentativo deliberato di modificarlo. Nel momento in cui noi modifichiamo il nostro set point attraverso una dieta restrittiva, il nostro organismo si abituerà ad un apporto calorico più basso.

Nel momento in cui la dieta finirà e riprenderemo a mangiare come prima, il nostro organismo abituato a metabolizzare meno calorie, tenderà ad ingrassare.

 

L'elefante rosa a pallini

L'elefante rosa a pallini, è un semplice ma evocativo esperimento in cui si chiede ad una persona di NON pensare ad un elefante rosa a pallini.

Ciò che avviene è che ll'immagine dell'animale compare in maniera indelebile nella nostra mente, nonstante l'imperativo di NON pensarci.

Questo serve per spiegare un classico meccanismo che avviene nel momento in cui decidiamo che certi alimenti NON vanno mangiati, come ad esempio i dolci o la cioccolata. Quello che avviene è che paradossalmente, proprio l'idea che certe cose non vanno mangiate fa sì che ci entrino in testa e che non ne esacno più.

Questo meccanismo, se mantenuto e prolungato, oltre a creare una forte frustrazione, crea anche la possibilità di indurre abbuffate di quell'alimento ritenuto proibito.

 

Cosa Fare?

Oggi non si parla più di dieta, ma di regime alimentare, proprio per indicare un percorso completo ed integrato tra alimenti di tutti i tipi ed attività fisica.

Per questo motivo è necessario rivolgersi sempre a professionisti dietisti, dietologi o nutrizionisti, per fare in modo di ricevere un trattamento personalizzato e professionale.

La consulenza psicologica può e deve essere integrata quando l'alimentazione diventa un problema di sofferenza psicologica. La presenza di abbuffate aggiunte alla sensazione di perdita di controllo, o l'eccessiva perdita di peso dovuta alla restrizione eccessiva dell'alimentazione sono situazioni che vannno affrontate da un punto di vista clinico, in associazione con un professionista dell'alimentazione.

Diffidare sempre delle diete che promettono risultati veloci e senza fatica, poichè oltre ad essere inefficaci, possono essere dannose o portare, sul lungo periodo, risultati opposti a quelli desiderati.

 

Bibliografia

Fairburn, La terapia cognitivo-comportamentale dei disturbi alimentari, 2001

Data pubblicazione: 10 luglio 2012

4 commenti

#2

I miei complimenti per l'argomento trattato e sempre attuale!
Fodamentale lo spunto per coloro che, affetti da un disordine del comportamento alimentare, sono perennemente a dieta ipocalorica o si affidano a trovate pubblicitarie speranzosi di raggiungere e controllare il peso-forma...come spiego in questa mia news, che mi permetto di integrare:

https://www.medicitalia.it/blog/scienza-dell-alimentazione/2293-i-trucchi-per-non-dimagrire.html

Cordiali saluti.

#3
Dr.ssa Irene Bellodi
Dr.ssa Irene Bellodi

Grazie per le vostre integrazioni, sono utili e fondamentali per mandare il messaggio di un intervento integrato tra professionisti.

Saluti

#4
Dr. Sergio Di Martino
Dr. Sergio Di Martino

Bel messaggio, chiaro, netto e inequivocabile.
Mi permetto di suggerire di aggiungere alla generica figura del dietologo, quella piu' prettamente specialistica dell'endocrinologo metabolista.

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