L'ansia, la maratona e le mutande sporche

danielbulla
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta

In questi giorni ho ricevuto moltissime mail di sportivi (e non) che mi chiedono un approfondimento più tecnico sull'argomento ansia nella corsa. Tutte richieste che fanno seguito ad un mio articolo, pubblicato in un altro mio blog, nel quale racconto la mia esperienza personale alle prese con la prima mezza maratona.

Le domande più frequenti sono state:

1) è normale provare ansia prima di una prestazione sportiva?

2) l'ansia può peggiorare/migliorare la prestazione sportiva?

Veniamo alle risposte.

Innanzitutto è normale provare ansia. Punto. L'ansia è un'emozione molto frequente, seppur spiacevole. Se l'ansia è un'emozione normale, perchè non dovremmo provarla prima di (oppure durante) una prestazione sportiva?

In generale possiamo affermare che l'ansia è legata al tipo di investimento (psicologico ma anche fisico) che abbiamo effettuato, in questo caso, per preparare la gara. Più l'investimento è stato intenso, maggiore sarà l'ansia che ci aspettiamo di provare soprattutto prima della competizione. Il perchè appare piuttosto ovvio: temiamo di buttar via tutte le fatiche, di annullare tutti i sacrifici fatti. Fatichiamo quotidianamente un po' per tutto, ma abbiamo sempre in mente un "traguardo" gratificante, che renda i nostri sforzi fruttuosi e significativi. Altrimenti perchè soffrire così tanto?

Penso alle ore passate a preparare la mezza maratona sotto il sole cocente di luglio, sull'asfalto bresciano in mezzo ai campi di mais, zero aria, oppure ai 15 giorni di sudate sul lungomare di Alghero, giù fino a Fertilia e ritorno. Stringevo i denti e pensavo alla soddisfazione che avrei provato tagliando il traguardo della Maratonina di Cremona. L'importante non era il tempo, ma finirla era indispensabile. Ecco perchè i giorni prima della manifestazione ero tesissimo.

Veniamo al secondo quesito. Dipende: l'ansia troppo intensa peggiora la performance, mentre livelli moderati di ansia (arousal, attivazione) mi permettono di convogliare meglio le mie energie preparando il mio corpo ad affrontare le fatiche sportive. L'arousal inoltre mi aiuta a mantenere la concentrazione, fondamentale per sostenere una prova sportiva impegnativa.

Che l'ansia sia una compagna frequente dello sportivo lo dimostrano i rituali che più o meno tutti gli atleti (dal professionista all'amatore) seguono prima di una performance: io ad esempio metterò le stesse mutande (lavate, ovviamente) anche il 17 novembre, alla Mezza di Crema.

Buona corsa a tutti.

Data pubblicazione: 28 ottobre 2013

Autore

danielbulla
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta

Laureato in Psicologia nel 2000 presso Università Cattolica Sacro Cuore.
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia tesserino n° 7211.

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27 commenti

#1
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

condivido il tuo articolo da ex podista ( smesso ultimamente per dolori lombari, mai andato oltre la mezza maratona ). Ansia sempre presente, ma gratificante al termine della prova. Anche altri sport fatti solo per divertimento mi hanno comunque sempre emozionato tantissimo, il windsurf e la monta americana a cavallo , ansia così forte da evere potentissimo effetto lassativo.
comunque il tuo articolo ci da delle chiare spiegazioni. Grazie

#2
Dr. Daniel Bulla
Dr. Daniel Bulla

Grazie a te Andrea.
La mezza di Cremona è stata anche la mia prima gara podistica, quindi l'emozione era davvero doppia.
Ti faccio un esempio: mi sono iscritto per un pelo a 7 gg dalla partenza, ogni volta avevo una scusa per rinviare.

Altro esempio: quando ho avvistato il primo punto ristoro, ho iniziato a pensare "chissà se riuscirò a bere senza strozzarmi..."

#3
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

però che bello quando la concludi, devo dirti che mi manca tantissimo!!!

#4
Dr. Daniel Bulla
Dr. Daniel Bulla

mi avevano detto che avrei pianto, e io "Ma va..."

E infatti...

#5
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

E' ovvio che tra un anno o poco più ci informerai sulla tua prima maratona !!!

#8
Dr. Daniel Bulla
Dr. Daniel Bulla

Per ora sono curioso di vedere i livelli d'ansia nella seconda mezza che faccio, e se poi riesco a stare sotto le due ore...

#9
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

sotto le due ore ci scendi in poco tempo e acquisterai una gestione delle tue energie . L'importante è partire al proprio ritmo appunto gestendo l'ansia che spesso ci fa partire troppo forte

#10
Dr. Daniel Bulla
Dr. Daniel Bulla

Come dice il mio amico "il bianco": parti piano, poi rallenta

#11
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Sei ormai irrimediabilmente "fottuto" e come ti dicevo nel nostro ultimo incontro a Brescia agli inizi di questo mese, ormai fai parte degli ENDORFINO-DIPENDENTI ed è estremamente difficile, quasi impossibile, venirne fuori.
Non sei ancora allo stadio degli "stati alterati della coscienza"

http://www.senosalvo.com/sport_estremo_stati_alterati.htm

ma si inizia sempre così.

Il mio consiglio è di non porti obiettivi di tempo, ma solo del "piacere di correre" e più si prova piacere più veloci si va. I tempi si abbassano automaticamente senza perseguirli.

Nel gergo lombardo si dice che questi siano gli obiettivi gratificanti per un "tapascione" rispetto a quelli di un agonista professionista.

http://www.senosalvo.com/Storia_di_un_tapascione-parte_I.htm



#12
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Dimenticavo : lascia perdere i consigli dei bianchi e neri che mostrano di saperne di più e corri....dietro le tue sensazioni e consigliato esclusivamente dalle tue sensazioni.

Sensazioni positive e non certo "segnali del corpo" : sudorazione, fiato corto, vesciche ai piedi ecc ecc
Il corpo per definizione è la parte pigra di noi stessi, mentre le sensazioni sono il motore che spinge il corpo.

Io sono stato fortunato perché avevo realizzato un tempo in Maratona di circa 2h 50' quando ero un pimpante ventenne, in una epoca in cui pochi "pirla" correvano inseguiti dagli sguardi di compatimento dei pochi spettatori. Si correva con le scarpe Superga o da tennis e ai ristori si ingurgitavano zollette di zucchero che provocavano nei chilometri successivi crisi ipoglicemiche che determinavano ulteriori severe selezioni.
Fortunato perché non avrei mai più potuto ripetere quei tempi giovanili a meno di rivoluzionare gli allenamenti (1-2 al giorno per 7 giorni) e quindi puoi ben comprendere improponibili per me che intanto facevo il chirurgo oncologo a tempo pieno.

Pertanto ho cancellato tra gli obiettivi quello del tempo.

#13
Dr. Andrea Militello
Dr. Andrea Militello

Dr Salvo .....2 h 50' ?????......complimentissimi. sono un ex podista ( 1h24' sulla mezza e poi ripresa da tapascione qualche anno fa in 1h45',attualmente stop da problemi alla colonna ) e quindi il tuo tempo merita 5 stelline rosse

#14
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Consigli ?
1)Scordarsi di essere laureati in Medicina
2)Scordarsi di avere amici medici e psicologi
3)Fingere di essere affetti da grave PROSOPAGNOSIA quando ti si avvicinano gli esperti che hanno sempre un consiglio per te
3)Alleggerire i carichi su articolazioni e colonna praticando il nuoto
4)A primavera aggiungere al nuoto la bici
5) A giugno SEI GIA' GUARITO e si ricomincia a correre e ci si iscrive ad una gara di Triathlon per l'autunno del 2014.

6) Quando si prova il thriathlon ...si è "strafottuti a vita"

http://www.senosalvo.com/Storia_di_un_tapascione-parte_X.htm

In 45 anni di attività agonistica sino all'età di pre-Alzheimer ho conosciuto i medici
a) una volta all'anno per la certificazione agonistica OBBLIGATORIA
(se no non li avrei conosciuti)
b) i cardiologi quando mi chiedevano di fare da cavia per test da sforzo oltre i limiti della letteratura
c) gli ortopedici per fratture quando esageravo con altri sport estremi (deltaplano, parapendio)

Ora che ho smesso è inevitabile che prima o poi farò la conoscenza di specialisti per infarto, ictus, prostata, demenza senile....



http://www.senosalvo.com/Storia_di_un_tapascione-parte_X.htm

#15
Dr. Daniel Bulla
Dr. Daniel Bulla

Ma Salvo!!!! Dalla mezza, passando per il triathlon, finendo alla prostata: sei meglio del Sommo :-)))

#20
Dr. Daniel Bulla
Dr. Daniel Bulla

Comunque Salvo se decidi di riprendere posso provare a farti da trainer ^___^

#21
Utente 229XXX
Utente 229XXX

il titolo fa pensare a un maratoneta che per l'ansia s'è l'è fatta sotto.
io non faccio maratone.fortunatamente...

#23
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

>>mi pensare ad una favola di Esopo>> = MI FA PENSARE ad una favola di Esopo.

#24
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Chiaramente sto scherzando, ma si tratta di un fenomeno diffuso tra coloro che sbeffeggiano i maratoneti.

Tornando seri noi rispondiamo
«nondum matura est, nolo acerbam sumere.»

Tradotta letteralmente, significa “ non è ancora matura, non voglio mangiarla acerba”.

Questa frase è tratta dalla famosa favola, attribuita a Esopo, de «La volpe e l’uva»: la volpe, non potendo raggiungere il suo obiettivo (l’uva), piuttosto che ammettere la propria incapacità preferisce disprezzare il frutto.

La morale: >> è facile disprezzare quello che non si può ottenere>>




#25
Utente 229XXX
Utente 229XXX

a dire il vero sono l'ultima persona che possa sbeffeggiare chicchessia.
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/262725-depressione-personalita-disturbata.html

ma ha colto nel segno:sono molti gli obiettivi che avrei voluto raggiungere.ma non ho difficoltà a riconoscere e ad ammettere le mie varie incapacità...compresa quella di poter correre una maratona:
soffrendo di ansia anticipatoria che mi costringe a lunghe sedute di gabinetto,comincerei la corsa quando gli altri sono già arrivati.

#26
Dr. Salvo Catania
Dr. Salvo Catania

Stia tranquillo/a, la mia grande EMOTICON (^_______^) voleva chiarire il senso della mia battuta che non voleva essere affatto critica alla sua, anche se il senso della favola di Esopo nasconde un problema più generale e che non riguardava affatto Lei come singolo utente, ma altri che leggono.

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