Perchè il rifiuto fa così male?

Perchè il rifiuto fa così male? Perchè ci fa sentire una sensazione così sgradevole e a volte devastante? Quali sono le cause della paura del rifiuto?

Ci siamo passati tutti... abbiamo fatto una richiesta per un appuntamento, un lavoro, un aumento, un prestito, aiuto per fare qualcosa e siamo stati rifiutati. E questo ha fatto emergere un sentimento interiore estremamente spiacevole che è durato per diverso tempo.

Il rifiuto fa emergere molti sentimenti che ci fanno dubitare del nostro valore, che ci fanno porre delle domande sul nostro valore come uomini, donne o esseri umani. L'essere rifiutati può far mettere in discussione molti altri risultati che abbiamo raggiunto nella vita. Il rifiuto può avere il potere di mettere in dubbio chi siamo e quello che abbiamo raggiunto nella vita.

Quando il rifiuto fa così male significa che non lo stiamo elaborando emotivamente per quello che è: un semplice no che fa si provare della tristezza, ma che viene superato nel giro di poco tempo senza mettere in dubbio se stessi e il proprio valore.
Quando il rifiuto fa così male significa che quel no ci sta facendo regredire e sentire un dolore emotivo che abbiamo vissuto nell'infanzia e che è ancora dentro di noi.

E questo dolore emotivo deriva spesso da episodi come questo: da bambini proviamo paura e/o ansia, chiediamo l'amore e il conforto di un genitore ma questo non è emotivamente o fisicamente presente. Situazioni come queste possono far interiorizzare dei forti sentimenti di insicurezza e di paura che sentiremo ancora in età adulta ogniqualvolta si presenterà una situazione simile: l'avere bisogno di qualcosa da qualcuno e sentire che quella persona non è disponibile emotivamente e/o fisicamente a soddisfare la nostra richiesta.

Come fare per superare il dolore del rifiuto? Come fare per riuscire ad elaborare il rifiuto per quello che è: un semplice no?

E' necessario elaborare e superare la sofferenza che abbiamo provato negli episodi infantili che ci hanno fatto associare il rifiuto ad un forte dolore emotivo. E' necessario insomma far uscire ed elaborare quelle ferite emotive che si sono formate nelle esperienze infantili nelle quali avevamo bisogno di conforto e questo bisogno non è stato soddisfatto.

Quando si riesce a far uscire, elaborare e curare quei sentimenti di paura e di annientamento che si sono provati negli episodi traumatici vissuti nell'infanzia, allora si comincia a sentire un nuovo senso di sicurezza. I rifiuti non fanno più emergere il dolore che si sentiva prima, proprio perchè il dolore è stato elaborato e non è più latente dentro di noi. I rifiuti diventano in questo modo dei semplici no per i quali si prova certamente della tristezza, ma che vengono superati molto più facilmente e in poco tempo. Per fare questo un primo passo che puoi fare è leggere il report gratuito che ho scritto "Trovare la Serenità" cliccando quì e/o consultare un professionista.

Data pubblicazione: 28 febbraio 2014

2 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Articolo interessante. Sono d'accordo che le esperienze passate (non solo nell'infanzia ma anche nella pre adolescenza e adolescenza) sono la causa di molti problemi da adulti alle prese con i rifiuti. Sono meno d'accordo che far riemergere il dolore del passato e rielaborarlo possa far guarire la persona. Il passato è passato ed è immodificabile, concentrarsi su qualcosa di immodificabile è scoraggiante e aumenta il senso di impotenza. Perchè, in fondo, lungi dal guarire, il paziente piuttosto trova una scusa-spegazione per non cambiare. Almeno per me è stato ed è così.

#2
Dr. Fabrizio Mardegan
Dr. Fabrizio Mardegan

Grazie per l'apprezzamento.
Per quanto riguarda il riemergere e l'elaborazione del passato, questa è l'unica via nella mia esperienza che permette di guarire in profondità vissuti emotivi traumatici che fanno soffrire ora in età adulta.
Dipende da come si affrontano questi eventi del passato, sono d'accordo che il semplice farli riemergere non basta. Il passato può aiutare poi a dare una spiegazione agli eventi del presente ma non deve diventare una scusa per non cambiare. Ancora, per cambiare è necessario che gli eventi vengano affrontati nel modo giusto e ottenendo gli sblocchi emotivi necessari a sciogliere i nodi traumatici.
Il passato è un mezzo per arrivare all'obiettivo (stare bene), non un fine.

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