Paraplegia: il counseling sessuologico nelle Disfunzioni Erettili

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Dr.ssa Monica Cappello Psicologo, Sessuologo

 

In seguito ad una lesione midollare sono molte, purtroppo, le persone che diventano paraplegiche, e gli uomini possono iniziare a soffrire di disfunzione erettile, in conseguenza del trauma spinale.

Il counseling sessuologico consiste in un’attività di sostegno, in grado di aiutare individualmente persone in difficoltà, ad assimilare le proprie conoscenze e a trasformarle in stili di vita soddisfacenti e comportamenti responsabili.

Si tratta di un’attività rivolta al singolo, riguarda aspetti fisiologici, valutati però, in un’ottica che comprende la totalità della persona, con i suoi vissuti emotivi e razionali, le sue caratteristiche psicologiche, le sue modalità di relazionarsi con gli altri e di affrontare i problemi.

L’aspetto predominante è la qualità della relazione che in questo contesto si va a sviluppare. E’ un evento complesso, dinamico, fatto di comunicazione, di presa di coscienza del proprio problema, di sostegno e di aiuto a capire, affrontare e superare le difficoltà.

L’area di intervento è molto ampia, e l’azione di counseling deve essere coordinata da uno Psicologo, Esperto in Sessuologia Clinica, all’interno di un’équipe medica dell’Unità Spinale, nei Centri di Rieducazione Funzionale. 

La persona con lesione midollare è sicuramente una persona in difficoltà che, a seconda del danno riportato, vede stravolta la propria vita, compresa quella sessuale.

E’ necessario che al paziente vengano forniti tutti gli elementi necessari alla presa di coscienza del proprio problema: uno strumento fondamentale è l’informazione. Essa deve essere garantita dallo specialista (neuro-urologo), per chiarire gli aspetti medici del problema, deve contenere gli elementi della diagnosi e della prognosi della disfunzione e le prospettive terapeutiche.

Ogni momento del processo d’informazione deve essere valutato, in accordo con lo psicologo.

L’informazione dev’essere precoce, ma non affrettata, comprensibile ed esauriente, e in seguito, saranno necessarie ulteriori valutazioni sia del risultato della terapia sia del vissuto, dello stile di vita e del comportamento che il paziente avrà assunto.

Subito dopo il trauma, si verifica un periodo di circa 6 mesi, durante il quale un approccio simultaneo riabilitativo delle funzioni autonome e motorie, non contempla alcun approccio al problema sessuale.

Nelle lesioni del motoneurone superiore, viene risparmiato il centro sacrale, interrompendo il passaggio degli stimoli dal midollo sacrale al cervello e viceversa. In questi casi, si hanno più facilmente erezioni di tipo riflesso (ottenuta con stimolazione tattile diretta dei genitali esterni).

Nelle lesioni del motoneurone inferiore, viene distrutto il midollo sacrale, con abolizione dell’arco riflesso. In questi casi si hanno prevalentemente erezioni di tipo psicogeno, secondarie a stimoli visivi, mentali e non legate ad uno stimolo manuale genitale.

Attraverso il riflesso bulbo-cavernoso, evocato tramite compressione del glande o attraverso uno stimolo elettrico a livello del nervo dorsale del pene (Potenziali Sacrali Evocati), vengono valutati gli stimoli nervosi, provenienti dal centro parasimpatico sacrale.

 

Ecco alcune soluzioni alla Disfunzione Erettile:

Iniezioni di prostaglandina (PGE1): farmaco che vasodilata i corpi cavernosi e provoca l’erezione del pene.

Farmaci orali, Sildenafil (Viagra), Tadalafil (Cialis) o Vardenafil (Levitra): farmaci che agiscono a livello periferico, con buone percentuali di risposta e scarsi effetti collaterali.

Protesi peniene: soluzione terapeutica per i pazienti che non rispondono né alla terapia orale, né a quella intracavernosa.

 

E’ importante sottolineare che l’equazione stimolo-prestazione-coito-soddisfacimento sessuale, non è più presente nelle risposte sessuali dei pazienti mielolesi, quindi bisogna indirizzare il paziente e la partner alla ricerca di sensazioni erotiche extra-genitali, in un modello di scambio emotivo, che tenga conto dei reciproci desideri. Il paziente si adatterà alla nuova situazione, se riuscirà ad integrarla nel proprio schema corporeo.

 

Data pubblicazione: 13 giugno 2017

5 commenti

#2

Complimenti, Monica, articolo interessante e utile , un pò di luce nella frequente disperazione.. Magda M.

#3
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Grazie Magda! Mi auguro possa dare utili informazioni e corrette indicazioni, a tutte le persone che vivono un comprensibile dramma...

Buona giornata e buon lavoro!

#5
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Grazie Giovanni! E' sicuramente un utile approfondimento...

Buon lavoro!

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